Queste sono le avventure di Zuko in seguito alla fine della Guerra della Cent'Anni come raccontato nei fumetti finora pubblicati. Per la storia completa consultare queste pagine:
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La promessa[]
Una rete di salvataggio[]
Il suo primo viaggio all'estero come Signore del Fuoco lo portò a Ba Sing Se per le trattative con il Re della Terra riguardo le riparazioni per i danni della guerra. Uno dei punti più dolenti erano le varie colonie della Nazione del Fuoco sul territorio del Regno della Terra che Kuei definì come una “vecchia cicatrice” - scusandosi subito con Zuko per questa scelta di parole un po' maldestra. Questo non se la prese e annunciò che si sentiva in colpa per le sofferenze causate da suo padre e promise che avrebbe fatto tutto per rimediare, incluso scogliere immediatamente quelle colonie. L’Avatar si offrì di aiutarlo come simbolo dell’armonia e della pace in questo progetto che venne chiamato “Movimento per la Restaurazione dell’Armonia”.

Una promessa terribile
Il gruppo fece una visita al “Drago del Gelsomino” di Iroh per poi fare un volo notturno su Appa per gustarsi i fuochi d’artificio celebrativi dall’alto. A differenza degli altri, Zuko rimase con l’aria tetra e pensierosa che spinse Aang ad incitarlo di sorridere. Il giovane monarca si voltò verso il suo amico e gli rivelò di aver visto suo padre in prigione e ora aveva una richiesta da fargli- una promessa molto seria: semmai dovesse diventare come suo padre, lui dovrà ucciderlo. Questa richiesta scioccò Aang che chiese spiegazioni, così Zuko chiarì che sentiva in lui il peso della sua eredità di sangue e il dovere di dover rimediare a tutti gli errori commessi dalla sua stirpe, ma in realtà aveva bisogno di una rete di sicurezza- non solo lui, tutto il mondo. Ignorando i tentativi di Aang di ripensarci, Zuko ripeté la sua richiesta: se mai dovesse peggiorare, lui dovrà ucciderlo. Con la testa china e il cuore pesante, il Nomade dell’Aria infine gli fece quella promessa infausta.
Dubbi sul Movimento per la Restaurazione dell'Armonia[]

Zuko attaccato!
Passò così un anno, in cui il Movimento per la Restaurazione dell’Armonia stava progredendo bene, ma Zuko divenne sempre più irrequieto e paranoico, il che gli impedì spesso di trovare sonno. Più di una volta si svegliò nel cuore della notte sudato e con il cuore in gola per la paura di venir attaccato nel sonno e chiese alle sue guardie di stare più attenti, dato che in questo anno aveva già subito ben cinque tentativi di assassinio. Sgridò le sue guardie per non essere stati capaci di proteggerlo finché questa non venne colpita da qualcosa in testa e cadde a terra. Immediatamente allerta, Zuko lanciò una palla di fuoco nell'ombra ordinando a chiunque sia di farsi vedere, ma l’aggressore gli saltò addosso da dietro e lo accusò di essere un traditore del suo popolo. Iniziò una breve schermaglia che il dominatore del fuoco vinse e smascherò l’intruso come una giovane donna che lo fissò con un odio immenso. Puntandole contro la sua mano pronta ad incenerirla, le ordinò di convincerlo a non ucciderla seduta stante, venendo a sapere che la ragazza proveniva da Yu Dao, la colonia più vecchia di tutte, e stava accusando lui e l’Avatar di volerla distruggere.

Sembra davvero il Signore del Fuoco
Colpito da questa accusa, il Signore del Fuoco riportò la ragazza indietro personalmente che si rivelò di essere Kori, la figlia del sindaco di Yu Dao Morishita. Presentandosi con severità e autorità rivelò al politico il crimine commesso da sua figlia, ovvero un tentato omicidio al Signore del Fuoco, un peccato capitale. Morishita s’inchinò a terra chiedendo pietà, ma Zuko lo avvertì che dovrebbe bruciare al suolo l’intera città, il che spinse Kori a gridandogli in faccia che non doveva disturbarsi, dato che questa colonia era comunque destinata alla distruzione per via del Movimento per la Restaurazione dell’Armonia. Il Signore del Fuoco si difese chiamandolo un movimento per la pace, il che irritò anche Morishita che affermò che per loro era tutt’altro che pacifico perché stavano perdendo quello che avevano costruito nell'ultimo secolo. Zuko contraccambiò che sono pur sempre cittadini della Nazione del Fuoco e dovrebbero tornare là, ma il sindaco rispose che appunto lo erano, per quello lui, come Signore del Fuoco, non si avrebbe mai dovuto lasciar incastrare così dall’Avatar e dal Re della Terra in una cosa così svantaggiosa per i suoi cittadini- Ozai non lo avrebbe mai permesso.

Io peggio di Ozai??!
Sentire il nome di suo padre fece ricordare a Zuko quella sua visita in prigione dove Ozai lo aveva deriso per la sua ingenuità e lo avverti che fra non molto tornerà da lui per chiedergli consigli perché non ce la farà da solo. Questo ricordo lo fece esplodere dalla rabbia e si buttò su Morishita puntandogli contro la gola un pugnale di fuoco, gridando di non essere suo padre. Il politico però non si dimostrò minimamente turbato da questa dimostrazione di aggressività e gli diede ragione, lui non era Ozai, ma tra i tanti difetti che aveva, almeno quello non era né un codardo né un traditore.

Per fortuna Katara lo ferma...
Queste parole scossero il giovane monarca fino al midollo fino a spingerlo a ritirarsi dal Movimento per la Restaurazione dell’Armonia senza informare nessuno dei suoi amici. Rimase a Yu Dao rifugiandosi nelle mura della città ignorando le proteste dei cittadini del Regno della Terra che invece volevano scacciare gli invasori indesiderati. Un giorno Zuko si accorse di rumori di una battaglia nel cortile e vide come Aang e Katara stavano combattendo contro i suoi soldati mettendoli presto al tappeto. Senza pensare alle eventuali cause, il Signore del Fuoco si precipitò a fermare la ragazza del Sud bloccandole le braccia in modo molto doloroso ignorando le sue lamentele accusandola di attaccare la sua gente. Aang gli ordinò di lasciare andare la sua ragazza spiegano che erano stati i suoi soldati ad averli attaccati per primi, ma il dominatore del fuoco rispose serio che era compito del Signore del Fuoco di proteggere il suo popolo. L’Avatar lo scaraventò indietro con una corrente d’aria, così Zuko lo prese come un’aggressione rispose con alcune palle di fuoco che Aang bloccò con dell’acqua, dichiarano che aveva visto che era cambiato e che forse Roku aveva avuto ragione che doveva far fede alla sua promessa. Vederlo entrare nello Stato dell’Avatar scosse Zuko che si rese finalmente conto come si stava comportando e fortunatamente Katara riuscì a fermare Aang dal compiere l’atto. Una volta tornata la calma, Zuko chiese scusa e propose di parlare in privato, il che fece arrabbiare il Noma dell’Aria che gridò esasperato che era stato quello che aveva voluto fare fin dall'inizio.

Zuko deciso a non tornare indietro
Zuko portò i due a fare un giro per Yu Dao raccontando un po' della sua storia come la colonia più vecchia che era stata costruita grazie alla collaborazione tra cittadini della Nazione del Fuoco e del Regno della Terra. Grazie ad essa ora era una delle città più ricche del mondo e quindi possedeva una identità a parte, ma Aang non si lasciò commuovere e ripeté che i patti erano stati quelli di scogliere tutte le colonie. Zuko spiegò che lui in origine era venuto per promuovere personalmente il Movimento per la Restaurazione dell’Armonia, ma il suo incontro con la famiglia multiculturale di Morishita- sua moglie difatti era una dominatrice della terra esattamente come Kori- lo aveva fatto cambiare idea. Aveva capito che, come Signore del Fuoco, si era dimenticato della sua gente a stava per distruggere quello che avevano creato qua, continuare sarebbe stato irrispettoso. Aang però rimase convinto della sua posizione che le quattro nazioni dovevano rimanere separate e Yu Dao stava rendendo impossibile una pace duratoria. Katara propose di parlare con il Re della Terra e di cercare di trovare un accordo, cosa che sia Aang che Zuko accettarono come compromesso.
Il peso della corona[]

Mai si preoccupa per lui...
In attesa di una risposta, Zuko fece ritorno al palazzo imperiale dove venne atteso da una Mai ansiosa e impensierita per lui. La ragazza lo accusò di allontanarsi di nuovo da lei tenendosi dentro i suoi turbamenti anziché parlarne con la sua ragazza, il che fece sentire il ragazzo colpevole di questo. Si meravigliò anche del fatto che abbia potuto dire che non dormiva bene da parecchio visto le sue vistose occhiaie, ma Mai lo rallegrò con l’annuncio che aveva chiamato le Guerriere Kyoshi come nuove guardie del corpo.

Un episodio dal passato?
Nonostante ciò faticava a trovare sonno, cosi, una notte, dopo l’ennesimo risveglio brusco, Zuko chiese a Suki e Ty Lee davanti alla porta della sua stanza se avevano sentito qualcosa, ma le due Guerriere Kyoshi lo rassicuravano che era tutto tranquillo. Rifiutò le loro proposte di tornare a letto e annunciò di voler andare a bere un sorso d’acqua, ma in realtà si avviò verso la prigione per far visita a suo padre portandogli del tè. Pentito e piccolo, s’inchinò davanti all’ex-monarca implorandolo di dargli un consiglio. Ozai sorrise soddisfatto e iniziò a raccontare di un episodio del passato dove Zuko, da bambino piccolo, stava per morire affogato dopo aver visto come un falco stava per mangiare un tartagranchio in spiaggia. Non sapeva da che parte stare e alla fine l’esitazione lo era quasi costata la vita per poi passare la giornata a vomitare acqua di mare nelle braccia di sua madre. Zuko non capiva come questo poteva aiutarlo a dormire tranquillamente di notte nonostante l’immensa pressione della sua carica, ma Ozai lo mandò via senza ulteriori spiegazioni e la richiesta per la prossima volta di portargli dell’altro tè.

Chi dei due è il vero Signore del Fuoco qua?
Come previsto, Zuko tornò la notte successiva, stavolta con indossi gli indumenti regali, e ammise di essere rimasto sveglio per tutta la notte a pensare alle sue parole. Era giunto alla conclusione che era stato indeciso da che parte stare, ma ora avena capito che avrebbe dovuto stare dalla parte del falco, un animale forte e nobile come la Nazione del Fuoco che si era guadagnato il suo pasto. Con lo sguardo feroce dichiarò di averlo già fatto, non stava più ignorando i bisogni della sua gente, ma ancora non riusciva a dormire. Ozai gli diede in parte ragione, ma lo avvertì che si stava sbagliando sul falco, il che spinse Zuko a voler chiarire che allora avrebbe dovuto stare dalla parte del più debole? Il vecchio tiranno lo corresse nuovamente dicendo che non era neanche quello, secondo lui non esisteva il giusto e lo sbagliato, contava solo e esclusivamente quello che sceglieva lui- lui era il Signore del Fuoco, era giusto quello che lui sceglieva. Questa dichiarazione scioccò Zuko che rispose allibito che il giusto e il sbagliato erano più grandi di lui o anche dell’Avatar, lui stava cercando di raggiungere il “giusto” collaborando con lui. Ozai rispose sorridendo che era davvero ingenuo a pensare che il Re della Terra si comportasse in un modo giusto con gli abitanti delle colonie rimaste dopo tutto quello che ha dovuto subire nel passato? Che non scatenerà una nuova guerra? Lui come Signore del Fuoco doveva difendere i suoi cittadini anche come espressione della sua volontà che era assoluta, a cosa che Zuko promise che lo farà, ma prima attenderà la risposta dell’Avatar e del Re della Terra. La menzione dell’Avatar fece ridere Ozai che lo dichiarò solo una reliquia del passato, cosa che invece fece arrabbiare suo figlio di come stava parlando con il suo migliore amico di cui si fidava. Questa frase fermò Ozai che non poteva credere che suo figlio si fidi di più dell’Avatar che di sé stesso e gli ordinò di levarsi di torno come se fossero ancora alla vecchia gerarchia di potere. Zuko cercò di arrabbiarsi, ma Ozai rimase autoritario come sempre e lo cacciò via come un figlio disobbediente.
Una nuova guerra?[]

Persino Suki non può restare a guardare
Per i prossimi giorni Zuko rimase da solo nella sala del trono arrabbiato e frustrato con sé stesso e di come si era lasciato influenzare nuovamente dal suo vecchio. Mentre fissava le fiamme davanti a sé, vide arrivare Mai che gli rivelo di sapere dei suoi incontro con suo padre in prigione. Il dominatore del fuoco reagì con indignazione e volle sapere da chi lo aveva saputo, ma la ragazza rispose che non importava, dato che quella persona non era stata lui. Più calmo, cercò di spiegarsi e di chiedere perdono, ma Mai continuò dicendo che aveva capito che amava di più i suoi segreti più che amava lei, per cui aveva deciso di dirgli addio. Questa frase fece scattare il ragazzo che prima gli chiese di tornare indietro, poi glielo ordinò come un vero tiranno, ma Mai se n’era già andata. Mentre Zuko si castigò per la sua reazione stupida, si avvicinò Suki che rivelò di essere stata lei la spia perché era troppo in pensiero per lui. In quel momento arrivò il Generale Mak con le informazioni delle spie nel Regno della Terra: il Re della Terra stava radunando il suo esercito per marciare contro Yu Dao, il che era esattamente quello che aveva previsto Ozai.

Un sogno premonitore?
In vista di questo conflitto apparentemente inevitabile, Zuko radunò il suo esercito e salpò con la sua flotta verso Yu Dao per difendere la sua colonia. Durante il tragitto Zuko ebbe un incubo in cui stava osservando il combattimento insieme a Aang e ammise di portare forti dubbi: in un momento sapeva di dover difendere la sua gente, ma nel prossimo temeva che avrebbe dovuto piuttosto continuare con il Movimento per la Restaurazione dell’Armonia. Dietro di lui c’era il fantasma di suo padre che lo incitava a dimostrarsi con Signore del Fuoco degno del suo trono, il che infastidì Zuko così tanto che chiese al Nomade dell’Aria se non sarebbe stato meglio se lo avesse zittito per sempre. Avatar Roku comparve accanto a Aang e lo ricordò della sua promessa fatta in un momento di lucidità, mentre Ozai continuava ad assillarlo per convincerlo di considerare la sua volontà come l’unica verità se davvero voleva trovare la su pace interiore. Sia Roku che Zuko stesso incitarono Aang a mantenere quella promessa finché questo non entrò nello stato dell’Avatar, ma nel momento in cui stava per far fede alla promessa, Zuko vide dietro a Roku sua madre che stava piangendo. Ad un tratto pentito, le tese la mano e le chiese di non piangere, ma in quell'istante l’Avatar stava già lanciando il suo attacco.

Come vorrebbe aver Iroh al suo fianco..
Entrambi i ragazzi si svegliarono allo stesso istante da questo sogno condiviso sudando e ansimando profondamente. Dato che non voleva tornare a dormire temendo un altro incubo, Zuko si mise a fissare un ritratto di suo zio Iroh per far finta parlare con lui personalmente. Gli rivelò i suoi dubbi su se davvero contarono le sue ragioni differenti se per il mondo esterno si stava comportando esattamente come suo padre? Affermò anche che, per quanto lo vorrebbe avere qua con lui, non voleva disturbare la sua vita tranquilla a Ba Sing Se, per cui non lo voleva chiedergli consigli. Pochi minuti dopo il suo primo ufficiale gli portò il suo elmo da condottiero con l’informazione che stavano per approdare.

Ordina l'attacco!
Zuko si mise a capo della sua armata che si mise in marcia per Yu Dao, e raggiunse la sua meta allo stesso tempo che l’armata del Re della Terra. Lì si accorse della presenza di Aang, e Katara, inoltre da uno dei suoi carrarmati sbucarono Sokka, Suki e Toph che rivelarono di aver manomesso la sua armata allentando i bulloni di tutti gli altri carrarmati che disintegrarono al comando della dominatrice del metallo. Il suo primo officiale vide come il Generale How diede l’ordine di attacco e andò nel panico, ma il Signore del fuoco lo ricordò che non erano tutti nei carrarmati, per cui potevano ancora combattere. Con una voce autoritaria infine diede anche lui l’ordine d’attacco ai suoi soldati per difendere i loro concittadini di Yu Dao, il che diede inizio alle ostilità. Avatar Aang si intromise arrabbiato e, entrando nello Stato dell’Avatar, lo accusò di aver rovinato tutto e gli chiese perché non poteva semplicemente stare ai patti. Fortunatamente per lui Katara lo fermò e lo portò via per calmarsi, dandogli qualche minuto di respiro.

Aang non lo uccide, lo salva
Il combattimento tra le due armate si intensificò finché Zuko non incontrò il Generale How e lo sfidò a duello, ordinandogli di ritirare la sua armata, ma senza successo. In quel momento vide all'orizzonte una colonna di luce erigersi verso il cielo che fece fermare tutti quanti, era Avatar Aang che aveva trovato la sua decisione. Entrato nello Stato dell’Avatar e circondato dalla sfera degli elementi, questo sia avvicinò al Signore del Fuoco che immediatamente temé che era arrivata la sua ora come promesso, e implorò di ascoltarlo. Un secondo dopo però si rese conto che era inulte e si tolse l’elmo da condottiero, rendendosi conto che si stava comportando davvero come suo padre, inutile negarlo. Aang fece aprire una breccia nel terreno che separò le due armate e Zuko, che si trovava proprio sulla falda creata, mise il piede in fallo e precipitò nel vuoto. Non credendo che sia stata il modo in cui Aang stava dando fede alla promessa, estese la sua mano per permettere all’Avatar fece aggrappandosi al suo braccio e riportandolo in superficie.
Tremante e congelato dalla paura, il Signore del Fuoco venne messo seduto sulla terra per tentare di rialzarsi qualche minuto dopo. Il fatto che Aang e ora anche Re Kuei sembravano voler dare una possibilità a Yu Dao lo rese incredulo e si chiese se era davvero così, che la sua decisione per tutto il tempo era stata quella giusta. Questa rivelazione gli costò anche il suo ultimo briciolo di energia e Zuko crollò a terra incosciente.
Cosa è giusto[]

Finalmente parlano tra amici
Aang lo portò con sé fino a Ba Sing Se dove lo consegnò nelle cure di suo zio dove rimase a dormire per ben quattro giorni. Al suo risveglio Iroh lo abbracciò, ma lo castigò leggermente anche per la sua cocciutaggine di non essere venuto da lui, Signore del Fuoco o no. Aang venne da lui per chiacchierare di quello che era successo e gli rivelò che il Re della Terra ha accettato di parlare con lui appena che si era ripreso, ma era chiaro che Yu Dao non poteva rimanere una colonia. Zuko aggiunse che non poteva nemmeno tornare ad essere una normale città del Regno della Terra, entrambi erano d’accordo che doveva diventare qualcosa di nuovo.

La mia vita è una lotta continua
Il dominatore del fuoco rivelò il suo sogno che aveva avuto durante il viaggio a Yu Dao, venendo a sapere che Aang aveva fatto esattamente lo stesso sogno, ma con la differenza che nel suo lui lo aveva ucciso. Zuko gli rivelò di aver provato sollievo un attimo prima di svegliarsi e si era reso conto che aveva commesso un errore nel chiedergli questa promessa. Ammise anche dopo la fine della guerra, che gli era costato così tanta fatica nel trovare cosa fosse giusto, che pensava di aver vinto in modo definitivo, ma dopo la sua visita in prigione aveva capito che invece era solo l’inizio. Questa rivelazione lo aveva spaventato e aveva chiesto aiuto, ma in realtà voleva che Aang decidesse per lui cosa sia sbagliato e cosa giusto, come la sua via di fuga. Ma ora aveva capito che non era possibile sfuggire al suo destino di Signore del Fuoco, per cui gli chiese perdono per avergli fatto fare quella promessa. Aang lo consolò dicendo che doveva darsi più credito, infondo aveva saputo subito cos'era giusto per Yu Dao, cosa che fece sorridere Zuko. Tornando al commento di prima, il Nomade dell’Aria volle sapere se aveva percepito lo stesso sollievo quando stava per cadere nel burrone, ma il dominatore del fuoco lo negò, aveva saputo subito che non lo avrebbe lasciato morire così. Confermò poi di essere il pronipote di Avatar Roku, ma Aang si dichiarò un Avatar imperfetto che si lasciva influenzare dai sentimenti e dal senso di famiglia che gli aveva impedito di seguire il consiglio del suo precessore di ucciderlo. Zuko gli contradisse dicendo che non era lui quello con i difetti e si lamentò del fatto che, apparentemente, la sua lotta era destinata ed essere dura.

Forse quel sogno ti voleva dire qualcosa
Come ultima cosa raccontò di aver visto in quel sogno anche sua madre Ursa, a cosa che Iroh commentò che a volte era il modo in cui lo spirito svelava le riposte ai suoi propri problemi. Questa frase stuzzicò ´l’interesse di suo nipote che propose l’idea di andare a trovare sua madre per connettersi con la parte meno confusa e torbida della sua famiglia che forse gli potrà portare la pace. Rivelò anche che aveva già tentato di ritrovare sua madre fino a quando era diventato Signore del Fuoco- incluso assoldare June- ma finora tutti erano tornati a mani vuote. Molto più felice, Aang gli consigliò di continuare a provarci, a volte si devono correre rischi. Prendendo questa frase come segno, Iroh arrivò al loro tavolo per fargli provare la sua nuovissima invenzione riguardo il mondo del tè: tè con perle di tapioca bollite! Zuko e Aang provarono la bevanda, ma proprio non riuscivano a buttarla già, deludendo il vecchio Generale.
La ricerca[]
Un'alleata improbabile[]

Proprio lei?!
Insieme a Aang, Sokka e Katara, Zuko partecipò a una lezione di politica da parte di uno studioso di Ba Sing Se dove si voleva chiarire quale tipo di governo era meglio per Yu Dao. La lezione si rivelò molto noiosa, ma quando il relatore menzionò la parola "famiglia", Zuko si svegliò e chiese di ripetere l'ultima parte a lui sfuggita. A malavoglia, il signore ripeté quindi una citazione di un'antica filosofia del Regno della Terra: la famiglia era una piccola nazione, la nazione era una grande famiglia- un governatore dovrà trattare la propria famiglia con dignità per poter fare la stessa cosa con la sua nazione. Quest concetto scosse il giovane Signore del Fuoco che si chiese depresso cosa significasse quindi per la sua nazione se lui aveva imprigionato suo padre e mandato sua sorella in un manicomio.
Ormai Zuko aveva deciso: trovare sua madre era la sua nuova missione, ma si rese immediatamente conto che doveva convincere suo padre a sputare il rospo a riguardo; seppe che quello per lui era impossibile, per cui aveva bisogno dell’aiuto di una certa persona: Azula. La visitò nel manicomio e la raccontò dei suoi tentativi vani per chiederle di aiutarla, ma sua inizialmente sorella si dimostrò troppo instabile per farlo. La visitò nuovamente qualche settimana dopo in insieme a Ty Lee a Suki, con le quali la portò alla prigione affinché possa convincere loro padre a rivelarle qualche dettaglio utile.

Non ha altra possibilità
Purtroppo i primi incontri andavano molto male, dato che padre e figlia si limitarono a fissarsi in silenzio, così Zuko decise di entrare anche lui con un vassoio con del tè per tutti. Ma appena si era avvicinato a sua sorella nel suo camice di forza, questa addentò il vassoio e lo gettò a terra insieme al suo portatore per poi sgridarlo come pensava che bevesse il tè con le mani legate, forse leccandolo dal pavimento come una animale? Suki scattò immediatamente all'azione bloccandole il Chi ignorando l’ordine del Signore del Fuoco di fermarsi perché la riteneva già inerme, poi accettò la sua richiesta di parlare con lui in privato per conservare un po' di dignità. Zuko le concesse mezzora, durante la quale Zuko attese davanti alla porta trepidante.

Azula si libera
Trascorso quel lasso di tempo, Zuko portò Azula all'aperto in compagnia di Suki e Ty Lee, ma le mandò via sicuro che in questo momento sua sorella non ponesse un pericolo. Purtroppo fece male i suoi calcoli, dato che Azula gli rivelò che, negli attimi in cui tornava il Chi nelle arti si era molto più flessibile, il che le permise di uscire dal camice di forza e di attaccarlo con una scarica elettrica. Zuko le ordinò di fermarsi e la lanciò una palla di fuoco, ma la dominatrice del fulmine era già libera e si difese per poi fuggire via verso il palazzo. Il Signore del Fuoco la inseguì e la trovò in una stanza segreta di loro padre a cercare una cosa in particolare come una forsennata: le lettere di loro madre confiscate. Suo fratello cercò di convincerle di consegnargliele, ma la ragazza si fece di beffe di lui incenerendola tutte tranne una che nascose dietro alla schiena per poi ridere della faccia disperata del ragazzo. Alla fine gli promise di rivelare cosa c’era scritto in quella lettera, ma a una sola condizione…

Zuko deve fermare Katara
Non fidandosi completamente di sua sorella, Zuko mandò una lettera al Team Avatar con la richiesta di accompagnarlo nella ricerca. Aang, Katara e Sokka arrivarono alla capitale qualche giorno dopo, così le mise al corrente della situazione, ovvero che aveva ottenuto informazioni sul destino di sua madre e voleva che loro gli aiutassero nella ricerca, mentre Iroh farà da Signore del Fuoco temporaneo. In quel momento apparve dietro di lui Azula, il che fece scattare i visitatori all'istante temendo un nuovo agguato. Dopo che Suki aveva calmato le anime bollenti, il dominatore del fuoco spiegò che era stata lei ad aver ottenuto le informazioni, per cui aveva fatto un patto con lei, ovvero che verrà con loro e potrà viaggiare con dignità.

Sta calma!
Il gruppo partì la mattina seguente e, come previsto, l’aggiunta di Azula nella compagnia di viaggio era tutt’altra che armoniosa. Katara espresse i suoi dubbi a riguardo, cosi Zuko la avvertì che ne era a conoscenza, difatti uno di loro dovrà guardarla in ogni istante del viaggio- la proposta di Sokka di fare il primo turno però non lo convinse. La sua preoccupazione si rivelò esatta quando Azula fece cadere l’arma al guerriero con una scarica elettrica, il che spinse Aang e Katara ad entrare in azione per bloccarla. Già esasperato, le ricordò del loro patto di stare buona, ma la dominatrice del fulmine rispose con un sorrisetto che dovrà pensare lui a tenere a bada la sua “banda di smidollati”.
In viaggio verso Hira'a[]
Finalmente in volo su Appa, Sokka notò che sembrava proprio come nei bei vecchi tempi, ma si corresse subito, dato che la presenza di Azula non lo era proprio. Difatti questa ebbe uno dei suoi episodi psicopatici dove accusò tutti di fare il gioco di “lei”, così Zuko la dovette fermare di nuovo ordinandole di finirla.

Ti prego... non costringermi a farlo
Il gruppo raggiunse la periferia di Hira’a, la cittadina natia di Ursa, verso la sera, dove ad un tratto Aang notò la presenza di uno spirito che gli fece assumere una strana espressione furiosa. Azula usò quella distrazione per saltare già da Appa nonostante si trovassero ancora a una altezza pericolosa, il che spinse Aang a inseguirla per salvarle la vita. Il resto del gruppo atterrò e Zuko si mise subito all'inseguimento di sua sorella che raggiunse a qualche centinaio di metri acanto a un fiume immersa in un altro episodio psicopatico. Appena arrivato, suo fratello le chiese con chi stava parlando, poi le fece ricordare il loro patto, ma questa affermò che lui aveva bisogno di lei, non viceversa. Con lo sguardo triste e deluso, Zuko alzò le mani per difendersi, implorandola di non costringerlo a farlo, ma prima che potesse iniziare un duello, Katara bloccò l’altra ragazza nel ghiaccio. In quel momento apparve lo spirito di prima, un gigantesco lupo blu.

Alla fine la libera
Lo spirito si rivelò ostile nel confronto degli umani, ma Zuko notò i segni sulla sua pelliccia erano uguali all'espressione di Aang, il che portò il Nomade dell’Aria a provare con un approccio rispettoso che però fallì. Vedendo che lo spirito si stava attaccando di proposito, Zuko, Sokka e Katara passarono all'attacco, ma lo spirito non si fece minimamente impressionare- ingoiò la fiamma di Zuko per poi persino ruttare di gusto. Dopo una schermaglia con Appa, il lupo vomitò uno sciame di apifalene che attaccarono gli umani, così Azula, ancora a terra immobilizzata, gli offrì il loro aiuto. Inizialmente Zuko non voleva liberarla, ma si lasciò addolcire dalla sua promessa di non scappare più in questo modo e dalla frase che “ci si poteva fidare solo della famiglia”, così sciolse il ghiaccio e la liberò. Difatti la dominatrice del fulmine creò una sfera luminosa che attrae via lo sciame e anche lo spirito, salvando la situazione.
Un dubbio fondamentale[]

Che... cosa?!
Il gruppo decise di dormire all'aperto con Zuko che si offrì di fare il primo turno di guardia. Il ragazzo venne raggiunto da Sokka che doveva andare in bagno, ma prima si fermò a coprire sua sorella con una coperta notando che era freddino. Questo gesto impressionò il dominatore del fuoco che notò che si perse cura di sua sorella nonostante le innumerevoli palle di neve in faccia e il fatto che sembrava che in questo rapporto ci si rimettesse. Sokka lo contradisse, lui ricambiava con il suo sarcasmo, per cui il rapporto funzionava, ma dato che Katara era sua sorella, non gli dispiaceva affatto rimettercela ogni tanto. Questa frase fece impensierire Zuko che si voltò ad osservare sua sorella che stava dormendo tremante dal freddo, così chiese di un’altra coperta. Quando la pose supra Azula, notò nel suo stivale la lettera incriminata e, esitante, se la prese per leggerla. Le parole lì riportate lo scioccarono: Ursa parlò di lui e di un certo Ikem, il quale venne dichiarato come suo padre.

Sembra quasi... sereno...
Giunta la mattina, Zuko si allontanò dal gruppo insieme ad Aang per discutere di questa scoperta incredibile che però, secondo lui, spiegava così tante cose, specialmente di come Ozai lo aveva trattato- semplicemente non era suo figlio biologico. Aang rimase scettico, così Zuko gli rivelò che difatti stava per sbarazzarsi di lui da bambino quando suo nonno gli aveva chiesto di ucciderlo come punizione per aver chiesto il diritto di nascita di Iroh, lo avrebbe fatto senza nessuna esitazione perché non avevano nessun legame di sangue. Aang continuò a dichiarare che non poteva essere vero, ma il dominatore del fuoco ammise che questa notte aveva avuto una strana sensazione di speranza. Mentre l’Avatar chiese esasperato che si rese conto cosa voleva dire per il suo regno, dietro di loro apparve una Azula assolutamente fuori di testa per la rabbia e, accusando di nuovo “lei” di aver istigato questo furto, passò immediatamente all'attacco.

Azula lo ha smascherato
Zuko mandò Aang a controllare come stavano Sokka e Katara mentre lui si occupava di sua sorella che gli ordinò di ridarle quella lettera. La ragazza pazza riuscì a sopraffare suo fratello dopo una breve ma intensa schermaglia e di riprendersi la lettera, ma Zuko le impedì di scappare di nuovo afferrandola a una gamba e scaraventandola a terra. Ora anche lui arrabbiato, le chiese il perché di questa loro relazione così aggressiva e nociva, accusandola di non darle tregua da quando era nata. La afferrò per il collare e la mise a penzolare sopra un burrone pronto a farla cadere, ma la ragazza lo accusò soltanto di seguire il piano di “lei”. Esasperato, Zuko disse che stava dicendo cose senza senso, ma Azula contino gridando che “lei” la stava tenendo lontana dal suo destino e che “lei” gli aveva detto dove si trovava la lettera. Un momento dopo però Azula riacquistò la sua lucidità e gli fece la domanda clou: l’aveva avuta per tutta la notte, perché allora non l’aveva bruciata per far sparire ogni traccia di questa storia? Colpito in pieno, il ragazzo la lasciò libera per spegnere l’incendio intorno per poi istigarla a sbrigarsi a proseguire e a collaborare, il che confermò i sospetti della principessa. I due tornarono dagli altri annunciando che avevano trovato un accordo e che potevano proseguire per raggiungere Hira’a.
Incontro con Noren, Noriko e Kiyi[]

Il gruppo si traveste
Il gruppo atterrò nel bosco accanto a Hira’a e si travestirono per eseguire le indagini in segreto senza suscitare troppa attenzione. Subito dopo essere entrati, si accorsero di una folla di gente accanto a un palco teatrale che stava seguendo uno spettacolo che Zuko riconobbe come la scena finale di “Amore fra Draghi”. In un momento raro di allegria, chiese a Azula se si ricordava delle tante volte in cui erano andati a vederlo da bambini sull'isola di Ember e come loro stessi si divertivano a recitare queste scene di battaglia. Dopo la fine dello spettacolo, Zuko iniziò ad interrogare la gente del posto riguardo sua madre finché non incontrarono Noren, il direttore della compagnia teatrale, che gli consigliò di trovare un posto più tranquillo per parlare.

Ci comporta come un fratello maggiore
Il signore li portò infine a casa sua presentandogli sua moglie Noriko e sua figlia Kiyi, la quale si dimostrò immediatamente molto interessata ai due fratelli del fuoco, specialmente a Zuko. Il ragazzo accettò di incontrare anche la sua bambina e commentò sul suo taglio di capelli insolito, ricordandosi che anche sua sorella da bambina amava tagliere i capelli alle sue bambole. Azula però d’impegnò di dimostrarsi più antipatica possibile, il che fece esasperare suo fratello che la dovette zittire più volte. Grazie alla piccola bugia di Sokka che erano “storici del teatro”, Noren raccontò che Ursa aveva fatto parte della compagnia teatrale di Hira’a, ma che fu portata alla capitale per affari ufficiali mentre Ikem era stato il suo fidanzato prima della sua scomparsa. Concluse il suo racconto con le voci che dissero che loro due erano andati alla Valle dell’Oblio senza fare mai più ritorno, il che era l’unica traccia rimasta da seguire.

Sta veramente pensando di lasciare il trono?
Zuko e gli altri salutarono la piccola famiglia dopo l’imbrunire dove Kiyi lo implorò a tornare a vistarla. Aang si accorse della espressione seria del suo amico e gli chiese perdono per le sue parole di stamattina, ma dichiarò che, secondo lui, sarebbe meglio non seguire questa traccia e di bruciare quella lettera. Zuko gli rivelò però di aver riconsegnato la lettera a Azula e dichiarò che era deciso più che mai a trovare sua madre per capire “chi” doveva essere. L’insinuazione di questa frase innervosì il Nomade dell’Aria che ovviamente pensò anche alla Nazione del Fuoco e al suo futuro se Zuko davvero non dovesse essere l’erede legittimo al trono. Secondo lui Zuko doveva rimanere sul trono ad ogni costo come simbolo della pace e dell’amore, l’alternativa era tutt'altro che desiderabile.
Nella Valle dell'Oblio[]

Aang lo libera dalla liane
La mattina seguente il gruppo raggiunse la Valle dell’Oblio dove Azula continuò a dimostrarsi più antipatica e antagonista possibile con Zuko che doveva spegnere più volte incendi da lei scatenate. Raggiunsero un lago circolare nel ben mezzo della foresta di una tranquillità incredibile che Azula dovette disturbare nel suo ennesimo attacco psicotico, costringendo suo fratello ad intervenire ancora. Questo però causò un attacco inaspettato da parte di quello che sembrava la foresta stessa con fiori afflati come lame rotanti e liane di vita propria. Zuko stava per venir infilzato da esse, ma venne salvato da Aang mentre Katara si rese conto che questo attacco è stato provocato da un dominatore dell’acqua che stava controllando le piante e lo costrinse a mostrarsi.

Che differenza nella relazione fra fratello e sorella...
Il colpevole di questo attacco si dimostrò essere una donna anziana della Tribù dell’Acqua del Nord di nome Misu che era venuta qua per trovare uno spirito antico di nome “Madre dei Volti” per chiederle di guarire suo fratello Rafa che aveva perso il suo volto in un incidente misterioso. Mentre Katara e Sokka potevano capire fin quanto ci si poteva spingere per l’amore verso i fratelli, Zuko e Azula rimasero in silenzio, consci del loro rapporto malsano e anormale. Mentre Aang si offrì di aiutarli, la principessa considerò questa storiella strappalacrime solo un perditempo e incitò tutti a pensare alla loro missione, il che frustrò suo fratello nuovamente che la dichiarò maleducata. Le ricordò che Aang era l’Avatar ed aiutare le persone era nella sua indole, il che si estese anche alla sua squadra, incluso anche loro due. Azula lo derise dicendo che non voleva essere Signore del Fuoco perché preferiva aiutare gentaccia, ma un attimo dopo cadde in un altro episodio psicotico e accusò nuovamente “lei” ad aver orchestrato tutto questo per rallentarla nella sua missione.

Lascia il posto a Misu
Azula si buttò su Misu e Rafa accusandoli di essere l’ennesima “sua” pedina perché si stavano avvicinando troppo, pronta a colpirli con un fulmine potenzialmente letale. Zuko si buttò davanti ai fra del Nord e reindirizzò il fulmine mandandolo in cielo e impressionando Sokka. Seriamente alla fine della sua pazienza, sgridò Azula per anche solo pensare che Misu e Rafa abbiano a che fare con loro madre e ammise che forse era stato davvero un ingenuo ad aver pensato che questo viaggio avrebbe aiutato anche nella loro relazione, così chiese a Katara e Sokka di catturare sua sorella. Pochi secondi dopo però apparve dal lago la Madre dei Volti guidata qua da Aang e Zuko, generoso, dichiarò di voler rinunciare al suo desiderio dando a Misu la possibilità di guarire suo fratello. Azula però non lo volle accattare e lo dichiarò un debole e una delusione per poi spingere da parte Misu e chiedere di Ursa. A grande shock di tutti i presenti, lo spirito rivelò di averla conosciuta e di averle dato un volto nuovo, il quale si rivelò quello di Noriko. Azula scappò subito per tonare a Hira’a, così Zuko voleva già inseguirla, ma fortunatamente Misu gli indicò una scorciatoia. A lui si aggiunse Sokka che gli offrì il suo aiuto per gestire la sua sorella pazza.
Accettare il proprio destino[]

Zuko si dichiara
Grazie a questa scorciatoia, i due ragazzi raggiunsero la casa di Noren e Noriko in anticipo, ma Zuko era lo stesso ansioso perché era troppo tranquillo, così sbirciò dentro alla finestra per vedere la piccola famiglia seduta intorno al tavolo per la cena. Ora più calmo e con un sorriso felice, confermò il sospetto del suo amico che questa donna era davvero sua madre anche se non se lo ricordava. Il ragazzo decise di andare a salutarli e bussò alla porta che venne aperta da Noren che affermò aver saputo che sarebbe tornato. Kiyi si buttò su di lui e lo trascinò verso il tavolo come invito alla cena, così Zuko si arrese e la seguì esitante. Leggermente scombussolato e in imbarazzo, chiese se lo facevano ogni sera, ovvero cenare insieme, cosa che Noriko confermò subito. Zuko le chiese se era felice, ricevendo la riposta che ovviamente lo era perché si trovava nel suo posto. Questa risposta soddisfece il ragazzo che si alzò con un sorriso e si scusò per l’intrusione, già pronto per andarsene. Prima di poterlo fare, Noren lo fermò e lo incitò a fare quello per cosa era venuto, per dimostrare che non aveva dimenticato che era. Dopo alcuni secondi di esitazione, Zuko si voltò e rivelò a Noriko il suo nome e rango- e il fatto di essere figlio suo. Noren ammise di averlo riconosciuto nello stesso istante in cui lo aveva visto e aveva capito che il giorno temuto era arrivato in cui la verità sarebbe venuto a galla. Quando ammise anche il suo nome natio, Ikem, Zuko rimase di stucco, ma alcuni momenti dopo si calmò e dichiarò che allora forse anche il suo posto era qua, con sua madre e suo padre.

No, ora so chi devo essere
Prima che Noren lo potesse correggere su questo particolare, tutti sentirono dal tetto provenire rumori di una battaglia in corso che Zuko riconobbe come il segno che Azula era arrivata. Un attimo dopo la principessa e Sokka caddero attraverso il tetto e Zuko ricevette un calcio in pancia da parte di sua sorella. Questa non gli rivolse nemmeno lo sguardo, ma si concentrò su Noriko che minacciò di ucciderla come punizione per i soprusi subiti in tutti questi anni- che erano quasi tutti immaginari. Appena dopo essersi ripreso, Zuko le ordinò di lasciarla in pace e si intromise, attirando su di lei la furia di sua sorella. I due iniziarono a combattere furiosamente con Zuko in leggero vantaggio che reindirizzò anche un suo fulmine contro di lei. Disperata, la ragazza gridò che poteva finalmente essere libero da questo trono che non ha mai voluto, ma ormai il ragazzo aveva accettato il suo destino come Signore del Fuoco e non si lasciò più intimorire. Con un’espressione seria e reale si mise in testa il fermacapelli Insigne del suo titolo e annunciò che, anche se il loro rapporto era un disastro, lei rimarrà sempre sua sorella. Sul punto delle lacrime, Azula tentò un ultimo attacco per poi fuggire attraverso la porta ignorando le grida di suo fratello di tornare qua. Prima di sparire nella foresta oscura, Azula si voltò ancora una volta dichiarando che, anche se era forte, era sempre debole.

Stava davvero per fermarla...!
Pochi attimi dopo comparve da Hira’a la Madre dei Volti che diede a Noriko la possibilità di riavere il suo volto e i suoi ricordi come Ursa. Zuko voleva fermarla ricordandola che era felice qua e che non doveva farlo, ma la donna accettò e tornò così ad essere Ursa. Al sorgere del sole, lei e Zuko ebbero la loro prima conversazione da anni con la donna che chiese perdono a suo figlio per averlo dimenticato e di non averlo amato abbastanza. Zuko la calmò ricordandola che aveva dei buoni amici e anche una corona in testa, per cui era tutto a posto. Come ultima cosa le presentò la famosa lettera e le chiese spiegazioni su di essa, ricevendo la risposta che ciò che era scritto lì era una bugia creata per spingere Ozai a rivelare la sua natura. Questo era più che una riposta per il ragazzo, Ozai era allora davvero suo padre, anche se non gli piaceva per nulla, ma stranamente ora si sentì più sicuro, come le cose fossero come dovevano essere. Ora che questo era chiarito, chiese a sua madre di raccontargli tutto fin dall'inizio.
Fumo e Ombra[]
Ritorno in patria[]

Sembra davvero molto più sereno
Zuko aveva avuto già in mente di riportare indietro alla capitale la sua nuova famiglia almeno per una visita, ma prima di partire spese settimane per la ricerca di Azula, ma questa era come sparita nella Valle dell’Oblio. Giunto il momento della partenza, il giovane rassicurò Ursa che tutto andrà bene e che non vedeva l’ora di mostrale di quanto era tutto cambiato dall'ultima volta. Il dominatore del Fuoco arrossì leggermente quando sua madre notò con fierezza che gli brillarono gli occhi dalla emozione, proprio come quando era piccolo. Le sue carezze, per quanto gradite, lo misero in imbarazzo e le chiese di con un sorriso di smetterla, non era più un bambino, ma il Signore del Fuoco. Zuko si allontanò un attimo per parlare con Aang e gli altri, ma si voltò poco dopo quando sentì le urla di sua madre che ordinava a Kiyi, che era in mare con Aang a cavalcare dei pesci-delfino volanti, di tornare immediatamente sulla nave. Vedendola in evidente dolore emotivo per essere stata nuovamente respinta da sua figlia, il ragazzo si inginocchiò accanto a sua madre e cercò di consolarla ricordandola che Kiyi aveva bisogno di più tempo per abituarsi al nuovo volto di sua mamma, non riuscendo però a raggiungerla veramente.

Un abbraccio tra amici
Aang, Sokka e Katara si prepararono a partire su Appa dopo il calare della notte, così Zuko li salutò sorpreso, dato che pensava che volessero almeno restare fino all'arrivo a palazzo. I tre ragazzi spiegarono che potevano solo immaginarsi di quanto intenso questo viaggio doveva essere per tutti, per cui si sentivano di troppo e volevano lasciare alla giovane famiglia il tempo per legare. Zuko salutò Aang con un abbraccio e la promessa di rivedersi alla cerimonia per l’inaugurazione di Yu Dao fra una settimana.

Capisce i tormenti di su madre
Qualche secondo dopo, Zuko notò sua madre stare in prua da sola e con il volto coperto dalle lacrime, così si avvicinò per chiederle se stava bene, ma ricevette solo un generico “sto bene”. La donna cercò di cambiare argomento commentando su quanto fortunato era per avere degli amici come Aang e gli altri, cosa che il ragazzo confermò subito. Ma Zuko non si lasciò distrarre e ripeté la sua domanda, ma ancora una volta Ursa cercò di convincerlo che aver solo avuto bisogno di un po' di aria fresca. Non la bevé e, pensando che era ancora in pensiero per la scena con Kiyi di qualche ora fa, la rassicurò che sua sorellina cambierà idea e si renderà conto che dietro alla sua faccia era ancora la stessa persona di prima. Finalmente la donna ammise a cosa stava pensando, ovvero alla sua altra figlia, Azula, e si chiese se stava bene, se era al caldo, al sicuro, se era felice, così Zuko le ricordò che aveva setacciato la Valle dell’Oblio per settimane senza trovarla, per cui era sicuro che non volesse essere trovata. La rassicurò che Azula sapeva come sopravvivere, ma ammise anche che non sapeva cosa per lei significasse “essere felice”.
La minaccia del Nuovo Ordine di Ozai[]

Una lettera inquietante
La loro conversazione venne interrotta dall'arrivo di un falco messaggero delle Guerriere Kyoshi che lo avvertirono di un complotto del cosiddetto Nuovo Ordine di Ozai che voleva attaccarlo di nascosto sulla strada verso la capitale. La sua espressione scioccata non rimase nascosta a sua madre, ma si sforzò a sorridere e di rassicurarla che non era niente che non poteva gestire e giurò di fare tutto che era in suo potere per tenere tutti al sicuro, specialmente Kiyi. Una volta da solo, rimandò il falco a Suki e insieme confabularono il piano di usare un’esca che perseguirà la rotta originale sulla strada principale dal porto verso il palazzo, mentre lui e la sua famiglia utilizzeranno una strada secondaria, ma prima doveva ordinare un cambiamento di rotta.

Cerca di convincere Kiyi con le buone
All’alba, Ursa notò che non erano ancora arrivati al porto e chiese spiegazioni, in quel momento emerse davanti a loro un sottomarino, dal quale uscirono Iroh e Suki. Il vecchio Generale notò subito che la missione di suo nipote era andato a buon fine e abbracciò prima lui e salutò poi Ursa. La Guerriera Kyoshi discusse i dettagli del piano con il Signore del Fuoco, il quale si meravigliò del fatto che suo zio si era offerto come esca nonostante non ci assomigli molto, ma Iroh spiegò che la folla vedrà soltanto alla sua mano che li salutava dalla carrozza. Più calmo, Zuko incitò tutti a salire sul sottomarino, notando che Kiyi si ostentava a non voler camminare accanto a sua madre, così glielo chiese per favore come fratello maggiore, riuscendo a convincerla.

Zuko vine salvato da Kei Lo
Come parte del piano, Zuko e la sua famiglia vennero portati al sottomarino verso una spiaggia dove salirono su una seconda carrozza accompagnate dalla Guerriere Kyoshi, che si mise in marcia seguendo una stretta stradina di foresta. Purtroppo a metà strada vennero assaliti dal Nuovo Ordine di Ozai che usò esplosivi per far cadere alcuni alberi che gli bloccarono la strada, cosa che Zuko riconobbe subito come una trappola. Apparvero una buona dozzina di membri dell’ordine che gli ordinarono di rinunciare al suo trono e di liberare all'istante Ozai, altrimenti lui e la sua famiglia ne subiranno le conseguenze. Zuko uscì dalla carrozza a testa alta e si rifiutò di seguire questo ordine per lui assolutamente ridicolo dato inoltre da criminali troppo codardi da mostrare il loro vero volto, poi attaccò con il suo dominio del fuoco. Mentre le Guerriere Kyoshi lanciarono il segnare di aiuto, lui e Suki cercarono di tener lontani gli aggressori, ma dopo alcuni minuti vennero catturati dal nemico. Una volta a terra, il capo degli aggressori mascherati si avvinò al Signore del Fuoco e annunciò che ora metteranno a fuoco la carrozza per il suo rifiuto di resa pacifica, il che fece ovviamente infuriare il ragazzo. Prima che potessero proseguire però, uno dei membri del Nuovo Ordine di Ozai si tolse la maschera e liberò il Signore del Fuoco, il che permise a Zuko di allontanare i nemici dalla carrozza. Il capo degli aggressori lo identificò come Kei Lo e rivelò di aver sempre saputo che era un traditore, così Zuko gli chiese la ragione per questo comportamento, ricevendo sola la riposta criptica che avevano un’amica in comune.

Zuko dimostra tutta la sua autorità
In quell'attimo arrivarono i rinforzi sotto la forma di una mongolfiera con a bordo Mai, Iroh, Ty Lee e altre Guerriere Kyoshi che misero fuori gioco il nemico. Mai, l’amica in questione, accusò Kei Lo di essere una spia, ma Zuko garantì per lui, dato che aveva appena salvato la sua famiglia e gli avevano dato informazioni false di proposito. Una lancia perforò la porta della carrozza, il che fece scattare immediatamente Zuko che andò a controllare, fortunatamente nessuno era rimasto ferito. Di nuovo circondato dal nemico che lo chiamarono un impostore, il Signore del Fuoco prese controllo delle fiamme nemiche e diede una dimostrazione del suo potere generando un vortice di fiamme multicolori che si alzò verso il cielo zittendo gli aggressori. Con tutta la possanza possibile, ordinò al Nuovo Ordine di Ozai di arrendersi immediatamente, altrimenti subiranno l’ira del Signore del Fuoco, spingendoli finalmente alla fuga.
Il mistero delle Kemurikage[]

"Zuzu"...?
La carrozza raggiunse la capitale verso sera dove Zuko ringraziò le Guerriere Kyoshi per il loro aiuto nella protezione della sua famiglia. Prima di congedarle, il ragazzo chiese a Suki se sapeva dove abitasse ora Mai arrossendo quando la Guerriera Kyoshi rivelò di volerglielo dire se voleva farle visita. Kiyi trascinò suo padre nel palazzo ignorando nuovamente sua madre e chiamando suo fratello “Zuzu”, il che lo scombussolò parecchio che si chiese da dove lo abbia tirato fuori- ammise che da lei suonava molto più dolce che da Azula. Offrì a sua madre la sua vecchia stanza, ma la donna rifiutò preferendo una stanza per i visitatori qualsiasi, poi si ritirò con l’aria ansiosa. A vederla così nervosa, Zuko si rivolse a suo zio, il quale lo rassicurò che il tempo curava ogni ferita. Iroh riconobbe che c’era anche qualcos’altro che lo turbava, così Zuko ne parlò del suo incontro con il Nuovo Ordine di Ozai e il suo timore che potrebbe trasformarsi in una minaccia seria, quindi gli chiese di partecipare al posto suo all'inaugurazione del nuovo governo di Yu Dao.

Ukano non ha rispetto per il suo signore
Passò un mese di relativa pace, finché Zuko non seppe del rapimento di Tom-Tom, il fratellino di Mai, e si affrettò di raggiungere il negozio di sua zia Mura il più presto possibile. Sentendo descrivere Mai i rapinatori come le Kemurikage, spiriti oscuri leggendari che rapivano bambini, decise di chiedere aiuto all’Avatar e gli mandò un messaggio. Aang arrivò alla capitale il giorno successivo dove incontrò l’ispettore Sung e anche Mai con il suo ragazzo Kei Lo che gli raccontarono degli eventi trascorsi. La discussione venne interrotta dall'arrivo brusco di Ukano, padre di Mai e Tom-Tom, che si dimostrò molto arrogante e irrispettoso nel confronto del Signore del Fuoco ordinandogli di dichiarare un coprifuoco su tutta la città e di assemblare un’unità operativa speciale incaricato con la cattura di questi spiriti per dimostrare la forza della nazione. Zuko però preferì seguire il consiglio dell’Avatar di non fare mosse troppo aggressive e di raccogliere prima informazioni su questi spiriti. Mentre un Ukano fuori di sé dalla rabbia venne scortato fuori dalla sala chiamandolo un impostore, il monarca riconobbe la sua voce come uno degli aggressori di un mese fa e chiese a Mai se magari sapesse se suo padre era coinvolto con il Nuovo Ordine di Ozai. Questa però negò di sapere qualcosa si questo argomento, il che non lo convinse del tutto.

La strada bloccata?
Per raccogliere informazioni sul passato remoto della sua nazione, Zuko guidò Aang, Mai e Kei Lo al tempio centrale dei Saggi del Fuoco dove commentò che una cena con Mai sul sito di sepoltura dei suoi antenati era stato romantico. Lì incontrarono il nuovo Grande Saggio Shyu che castigò il giovane Signore del Fuoco di trovare sempre qualche scusa per non venire da lui per meditare, ma questo chiese scusa per incitarlo ad aprirgli l’accesso alla Catacombe delle Ossa di Drago. Il gruppo avanzò fino alla tomba di Sozin, dove Zuko raccontò che voleva far sembrare che la storia della sua nazione ebbe avuto inizio con lui, per cui aveva bloccato il passaggio con un muro guardato da due scultura a forma di drago. Dopo il commento di Aang che questa struttura gli ricordava il tempio sull'isola della luna crescente, lui e Zuko tentarono di aprire la serratura usando colpi di dominio del fuoco. Dopo una ventina di tentativi senza successo, Kei Lo s’intromise e trovò il meccanismo di apertura nelle narici delle statue e riuscì ad aprirli usando i coltelli di lancio di Mai, mettendo un po' in imbarazzo i due dominatori. Difatti si aprì il passaggio verso il passato della Nazione del Fuoco, così il gruppo proseguì.

Ci sta provando ancora...
Dopo un lungo cammino nel corridoio buio raggiunsero infine la tomba del primo Signore del Fuoco dove sul muro accanto c’era anche un dipinto che raffigurava le Kemurikage. Mai trovò accanto alla tomba una pergamena che narrava la loro leggenda di migliaia di anni fa dove un signore della guerra sanguinoso di nome Toz stava terrorizzando la popolazione; per aiutarla a leggere, Zuko le fece luce con la sua fiamma. Sentendo i suoi crimini, Aang si allibì e chiese sconcertato dove fosse stata la sua vita precedente in quel periodo, ma Zuko gli fece notare che forse questa storia era successa prima del primo Avatar. Una volta finita la narrazione, dal dipinto emerse una nuvoletta di fumo che Aang iniziò subito ad inseguire ignorando l’esitante Zuko che dichiarò con un sospiro che con l’Avatar era sempre così. Raggiunsero così un’altra tomba chiusa da una serratura che Kei Lo aprì, ma Zuko e Mai decisero di attendere fuori mentre gli altri due si avventuravano nel passaggio inquietante.

Una conversazione imbarazzante
La giovane ex-coppia rimase così da sola ad aspettare e per alcuni minuti s’immersero in un silenzio imbarazzante. Zuko ruppe il silenzio commentando che Kei Lo sembrava carino, cosa che la ragazza confermò, ma rimase in silenzio quando lui affermò che gli piaceva vederla abbastanza felice. Dopo un momento di silenzio però ammise che lei gli mancava, suscitando però la rabbia di Mai che lo biasimò per dire queste cose e gli tagliò la parola quando Zuko cercò di spiegarsi, ricordandolo che avevano avuto le loro opportunità, ma ora dovevano andare avanti. Il ragazzo rispose che in effetti non sapeva cosa dire, poi però le fece la domanda che gli bruciava sulla lingua, ovvero se lei per Kei Lo provava lo stesso che aveva provato per lui. Mai reagì con frustrazione e gli ricordò che le aveva spezzato il cuore per ben due volte e che lei era ancora arrabbiata con sé stessa per averlo permesso; lei a Kei Lo piaceva ed era esattamente quello di cui ora aveva bisogno per impedire di venir ferita ancora una volta così. Questa affermazione zittì Zuko definitivamente.
Un nemico inaspettato[]

Zuko licenzia Sung
Dopo il ritorno di Aang e Kei Lo dalla cripta, il gruppo tornò alla capitale e discussero le informazioni ottenute, ovvero che le Kemurikage attuali non potevano essere gli stessi spiriti del passato, dato che avevano detto all’Avatar di non aver messo piede sulla terra da allora. Zuko non era sicuro se o erano impostori umani o spiriti con lo stesso aspetto, ma la loro discussione venne interrotta quando sentirono dalle strade grida e agitazione. Temendo qualcosa di losco, Zuko ordinò di scendere per chiare la situazione, così incontrarono Ukano e l’ispettore Sung che, ignorando gli ordini del Signore del Fuoco, avevano creato la loro milizia “Ordine della Sicurezza Nazionale” per rispondere ai rapimenti sempre più numerosi di bambini, incluso il figlio di Sung, Guri. Nonostante che il monarca affermò di poter capire la disperazione del padre e che promise di fare di tutto per ritrovare Guri, lo punì severamente per la sua insubordinazione rimuovendolo dal suo incarico. Con una certa rabbia poi ordinò a Ukano di scogliere immediatamente la sua milizia se voleva evitare l’arresto, osservando poi come il politico istigò ancora i suoi seguaci contro di lui prima di andarsene. Una volta da soli, Aang commentò che le sue azioni gli sembravano troppo severe, a cosa Zuko rispose che doveva farlo anche se lo odiava. Un quel momento una donna si avvicinò al Signore del Fuoco e raccontò rispettosamente che l’ordine della Sicurezza della Nazione le aveva appena salvato la figlia, i quali per lei erano eroi, al contrario di lui.

Con lei é solo un fratello maggiore
Zuko tornò poi a palazzo, dove per caso passò davanti alla camera di Kiyi, Noren e Ursa, e sentì come sua sorella lo stava chiamando sottovoce. Entrò silenziosamente, dove Kiyi lo stava implorando di liberarla dalla stretta gelida di sua madre che le faceva sentire come se soffocasse, così le propose di portarla in una stanza separata. La portò in spalla camminando attraverso i corridoi del palazzo, dove le raccontò che doveva gestire alcuni problemi della sua nazione, ma la rassicurò che sistemerà tutto. Non potendo ancora dormire, Zuko si appoggiò al balcone per una conversazione con Suki dove espresse il suo timore che, anche se riusciranno a risolvere la situazione con i rapimenti, Tom-Tom non sarà più il bambinetto felice di prima.

Ma questo fulmine...?!
Alcuni attimi dopo i due si accorsero del fumo che proveniva dalla nuova stanza di Kiyi e, temendo il peggio, scattarono subito all’azione. A loro si aggiunsero anche Ty Lee e Aang e davanti alla finestra scoprirono tre figure mascherate da Kemurikage che avevano in braccio una Kiyi incosciente. Aang le attaccò immediatamente, ma ricevette come risposta un calcio in pancia che era sicuramente umano, ma le tre figure erano così abili da sfuggire ad ogni tentativo di cattura. Zuko riuscì a colpire una delle false Kemurikage con una palla di fuoco facendola cadere sul un balcone e le ordinò di rivelargli dove aveva portato sua sorella e gli altri bambini. La sua avversaria rispose attaccandolo con un fulmine, il che rivelò al dominatore del fuoco che aveva davanti a sé sua sorella Azula. Ricevette il fulmine e glielo rimandò indietro, ma stavolta la principessa riuscì a replicare la tecnica e glielo rispedì contro, scaraventandolo contro un muro. Riconoscendo che Azula era tornata forte, Zuko si rialzò a fatica, ma non poteva impedire che Azula fuggisse nell’oscurità della notte. Vennero raggiunti da Ursa e Noren e doveva ammettere deluso di sé stesso di aver fallito a proteggere Kiyi.

Scocciato da questo comportamento
La mattina seguente, il Signore del Fuoco ricevette il rapporto del Generale Mak che altri tredici bambini erano stati rapiti da queste Kemurikage false, il che stava causando panico nella capitale. Mai arrivò nella sala del trono e gli offrì un abbraccio di conforto, dove il monarca ammise di essere molto preoccupato. Lui, Aang e Ty Lee rivelarono che avevano riconosciuti Azula tra le Kemurikage, il che fece la situazione ancora più pericolosa e imprevedibile. Scossa da questa rivelazione, Mai finalmente confessò di essere stata a conoscenza della connessione tra suo padre e del Nuovo Ordine di Ozai, ovvero che ne era il capo. Questa informazione scioccò il Signore del Fuoco che le chiese perché non lo aveva detto subito, spingendo la ragazza a fargli notare che si trattava sempre di suo padre, specialmente lui dovrebbe capirla. Ora che sapeva chi era il nemico, Zuko ordinò a Mak di far arrestare Ukano e i suoi uomini per interrogarli, poi di isolare la capitale per impedire che qualcuno esca o entri senza essere controllato. Aang protestò immediatamente ritenendo queste azioni troppo drastiche, ma con una cortesia esagerata Zuko espresse il suo rispetto per la sua saggezza e lo ringraziò per la sua amicizia, indicando che per lui la collaborazione era finita. Alla reazione scocciata dell’Avatar gli fece notare che il suo modo di fare pacifico non aveva funzionato, quindi ora faranno a modo suo o altrimenti lo invitava ad andarsene. Aang obbedì solo protestando, ma venne scortato fuori da Suki e Ty Lee.

Aang non vuole sentire scuse!
Mak eseguì gli ordini del Signore del Fuoco, scatenando però una reazione avversa nel popolo e una aggressiva nell'Ordine per la Sicurezza Nazionale, i quali causarono una ribellione in strada. Ad eccezione di Ukano, che era riuscito a svignarsela, tutti i membri della milizia vennero arrestati e portati alla prigione per l’interrogazione, dove Zuko si stava già spettando. Tenne la mano a Mai che volle sapere subito di suo padre, ma seppe che era riuscito a fuggire. La ragazza lasciò la mano quando vide tra gli arrestati anche Kei Lo che era stato arrestato per sbaglio solo perché si trovava lì per caso. Lui e Mai insistettero sulla sua innocenza, ma Zuko rimase dubbioso e lo accusò di fare il doppio gioco, suscitando le ire di Kei Lo che non si tirò indietro ricordandolo che lo aveva salvato un mese fa. I due rimasero a fissarsi negli occhi per alcuni secondi finché Mai non lo sgridò chiamandolo ridicolo. Scocciato, ordinò a Mak di liberarlo, rimase però zitto quando Kei Lo gli fece notare con un sorriso che aveva capito la sua vera motivazione e che dovrebbe accettare che Mai stesse ora con lui e di andare avanti. Pochi secondi dopo arrivarono Aang, Suki e Ty Lee che insistettero a voler mostrare qualcosa di importante al monarca, il quale però preferì seguire il consiglio del Generale di trovare un piano entro il tramonto per impedire altre rivolte e si stava già voltando via. L’Avatar però non ne volle sapere e lo caricò su una palla d’aria per trascinarlo via con sé, volente o nolente.
Battaglia al cimitero[]

Zuko deve fermare Azula
Zuko venne così a sapere che sul tetto, dove erano sparite Azula e le sue amiche la sera prima, si trovava un passaggio segreto, rendendosi contro per l’ennesima volta che da bambino avrebbe dovuto esplorare di più il palazzo. Lui, Aang, Mai e Kei Lo si avventurarono nel passaggio che li condusse al Giardino delle Anime Tranquille, il cimitero dei famigliari dei Signori del Fuoco. Purtroppo, appena usciti dal passaggio, vennero attaccati dalle seguaci di Azula e ingaggiarono una battaglia feroce. Zuko si accorse di Azula che si stava confrontando con Mai e Kei Lo mettendoli alle strette, venendo subito in loro difesa. La dominatrice del fuoco prima lo prese in giro per difendere il nuovo ragazzo di Mai, poi iniziò una fuga, così Zuko la inseguì fino a raggiungere una cripta al disotto di una statua di una tartaruga leone. Azula lo attese con un sorrisetto strafottente e spiegò che si trattava della tomba del consigliere del primo Signore del Fuoco, il che permise al ragazzo di osservarla per qualche attimo, notando che ora sembrava più calma e quasi brava. I due fratelli iniziarono l’ennesimo duello che vide la ragazza in netto svantaggio, ma Zuko gridò che neanche ucciderlo le darebbe il trono e che dovrebbe rassegarsi di non diventare mai Signora del Fuoco.

Azula è ancora più inquietante
A sua sorpresa però Azula gli rivelò sorridendo che non solo si era già rassegnata, aveva accettato che il trono non era il suo destino, il che aveva finalmente zittito quella dannata voce nella sua testa. Per un momento Zuko sembrava sconcertato a cosa volesse andare, ma si riprese quando Azula spiegò che il suo destino ora era quello di trasformarlo nel Signore del Fuoco che lei aveva voluto essere: forte e che regnava con il terrore. In quel momento i due sentirono la voce di Kiyi che stava chiamando suo fratello, così godé del fatto di poter annunciare che lei invece aveva fallito e che i bambini erano liberi. La principessa però lo corresse immediatamente facendogli ricordare di quanto spietato si era dimostrato nelle ultime ventiquattro ore e gli promise che anche lui diventerà “come noi”, allibendo il giovane monarca. Spaventato e scioccato da tale idea, Zuko le urlò dietro che si sbagliava, ma Azula gli consigliò ridendo di seguire il suo stesso consiglio di rassegnarsi al suo destino, poi sparì nelle ombre. Zuko uscì dalla cripta e abbracciò Kiyi felice e sollevato che stia bene.
Il giorno seguente il Signore del Fuoco radunò il suo popolo sulla piazza davanti al palazzo e chiese pubblicamente perdono per la sua gestione della crisi degli ultimi giorni. Ammise di non aver mantenuto il delicato equilibrio tra sicurezza e libertà e che le sue azioni erano state dettate dalla paura. Alle fine giurò di diventare un Signore del Fuoco degno del suo popolo e ringraziò tutti per la sua fiducia.
Nord e Sud[]

Sokka gli dice di ignorare i protesanti
Circa una settimana dopo, il nuovo Premier della Tribù dell’Acqua del Sud, Hakoda, invitò i governatori del mondo a una conferenza per discutere insieme il Progetto per la Ricostruzione del Sud dopo lo smascheramento dello schema della Tribù del Nord. Sia Signore del Fuoco Zuko che Re della Terra Kuei arrivarono al polo Sud nei rispettivi dirigibili dove il dominatore dovette ricordare al monarca della terra che, in effetti, il polo Sud era un posto davvero freddo, poi rifiutò cortesemente l’abbraccio dell’orso Bosco per riscaldarsi. Purtroppo entrambi gli stranieri vennero accolti da una folla di protestanti nazionalisti arrabbiati per l’intrusione esterna nei loro affari seguendo l’istigazione del nazionalista Gilak. Zuko si rese immediatamente conto che forse la loro reazione era giustificata visti i crimini commessi della sua famiglia contro questa gente e chiese a Sokka, il quale era venuto per prenderli, se era sicuro che doveva stare qua. Il guerriero del Sud gli consigliò di ignorarli, dato che secondo lui se ne renderanno conto da soli di cosa si voleva fare una volta che lo avrebbero visto.

Zuko sa come difendersi
Al municipio, Hakoda spiegò ai presenti il suo piano per modernizzare il Sud e di creare relazioni internazionali con un porto moderno e ambasciate nelle altre nazioni, ma per farlo chiese finanziamenti alla Nazione del Fuoco e al Regno della Terra. Zuko accettò subito dichiarando che la sua nazione era grata di poter contribuire alla ricostruzione visti i crimini commessi, ma Kuei era più esitante e voleva attendere fino al momento in cui la tribù del Sud era più civilizzata- cosa che offese Katara. Mentre cercava di scusarsi, una guardia avvertì i presenti dell’evasione di Gilak e dei suoi seguaci da prigione, ma era stato già troppo tardi, dato che questi irruppero nella sala conferenza un attimo dopo. Zuko non esitò ed iniziò ad affrontare i ribelli difendendosi bene con il dominio del fuoco, ma Gilak riuscì a sconfiggere un Hakoda indebolito per una ferita all'addome e voleva già rapirlo. Lui, Aang e Katara riuscirono ad impedirlo, ma mentre erano occupati ad inseguire il capo dei nazionalisti, i suoi seguaci presero al posto del premier il Re della Terra.

Per fortuna c'è Sokka!
Zuko si unì nelle ricerche dei suoi amici che perlustrarono il labirinto di passaggi sotto il ghiaccio dove Gilak era sparito, ma dovettero tornare a mani vuote, il monarca dovette annunciare che ci metterebbero settimane a controllale tutte. Pochi minuti dopo ricevettero un messaggio dall'incriminato che esigé uno scambio di ostaggi al Ponte del Non Ritorno, Hakoda contro Kuei. Katara spiegò che quel ponte faceva parte della punizione capitale della tribù, ovvero che una persona che aveva commesso un crimine imperdonabile venne costretta ad attraversalo per fare mai più ritorno, dato che dall'altra parte del crepaccio il terreno era troppo ostile per poter sopravvivere. Gli ordini dei nazionalisti erano chiari: tutti loro dovevano accettare di subire il blocco del Chi, poi Hakoda inizierà a camminare sul ponte, permettendo a Kuei di venirgli incontro, ma al minimo segno di ribellione Gilak taglierà il ponte. Zuko dovette ammettere che il piano era geniale, ma aggiunse subito che quell'uomo taglierà il ponte in ogni caso, di sicuro non si lascerebbe sfuggire l’opportunità di sbarazzarsi di due nemici in un colpo solo. Quando Katara commentò scioccata che quel piano era malvagio, Zuko si scusò col fatto che anche lui era stato una volta un cattivo e sapeva come ragionavano i cattivi. Fortunatamente Sokka trovò un piano di azione che considerava anche questa possibilità.

Gli viene bloccato il Chi
Il Gruppo arrivò al Ponte del Non Ritorno in netto anticipo sul nemico per prepararsi. All’arrivo di Gilak, Thod e due dei suoi discepoli attraversarono il baratro per bloccare il Chi a tutto il Team Avatar, godendosi molto questo senso di superiorità. Il maestro si occupò personalmente del Signore del Fuoco chiamandolo un “mangiabrace” e incolpandolo per tutta la sofferenza subita per colpa dei suoi antenati. Una volta creduti inermi, Thod diede il via allo scambio, e, come previsto, quando si trovarono a metà strada, Gilak tiró fuori la sua spada per tagliere le funi del ponte. Questo venne fermato da Malina e gli studenti di Toph, il che era il segnale per il Team Avatar di alzarsi per rivelare che il blocco del Chi non aveva avuto effetto grazie alle maglie di metallo ideate da Sokka e create dai dominatori del metallo.

Zuko salva il Re della Tera
Mentre Katara, Toph e Aang misero fuori gioco i bloccanti del Chi, Zuko vide come Gilak si era preso una fiaccola per correre sul ponte e bruciare le funi con l’intento di morire con la sua nemesi. Il dominatore del fuoco salì anche lui per spegnere la fiaccola e le fiamme che già avvolgevano il ponte, ma era arrivato troppo tardi: le funi non tennero più e si strapparono, facendo crollare le cinque persone nel vuoto. In un primo momento riuscirono da aggrapparsi ai resti del ponte, il che permise a Zuko di prendere per le braccia il Re della Terra e di riportarlo in salvo utilizzando la propulsione di fuoco. Voleva già tornare giù per prendere il prossimo, ma Sokka lo fermò avvertendolo che il ponte malconcio non resisterebbe più al suo peso, così dovette osservare immobile come Katara, Aang e Toph si diedero da fare. Quando anche il resto della costruzione cadde nel vuoto, il dominatore dell’aria prese al volo Hakoda, il quale afferrò Malina, alla quale si aggrappò Gilak. Quest’ultimo tentò ancora di portarsi alla tomba anche l’odiato Hakoda, ma alla fine perse la presa a cadde nel vuoto; Malina venne salvata da Katara mentre Hakoda da Aang.

Sa anche cucinare?
Qualche sera dopo questa avventura, Zuko partecipò a una cena multiculturale a casa di Kanna dove ognuno del Team Avatar preparò un piatto tipico della sua nazione; Zuko propose i famosi noodles extra-piccanti. Insieme agli altri si gustò questa sera tra amici, anche se il fatto di ritrovarsi seduto accanto a Bosco non gli piaceva moltissimo.