Unalaq era un maestro del dominio dell'acqua esperto, il capotribù di entrambe le Tribù dell'Acqua e un ex-membro del Loto Rosso. Era il fratello minore di Tonraq e quindi lo zio di Korra, marito di Melina e padre dei gemelli Eska e Desna. Era un uomo devoto alla spiritualità e per un breve periodo era anche il mentore spirituale di Avatar Korra. Ha creato una tecnica che è capace di purificare spiriti oscuri che ha insegnato alla sua nipote, ma a insaputa di tutti stava tramando contro il mondo per liberare Vaatu, spirito dell'oscurità e del caos.
Unalaq ha un aspetto tipico del suo popolo, pelle scura, capelli marroni lunghi e occhi blu azzurri, si veste con pellicce e indumenti di colore blu e viola. Ha un carattere serio e pacato, ma che nasconde una determinazione inaspettata e pericolosa che lo spinse a fondersi con Vaatu per diventare il primo Avatar Oscuro. Venne sconfitto e purificato da Korra, tramutandosi in energia.
Storia[]
Gioventù[]
Unalaq nacque come secondogenito del capotribù dell’acqua corrente e fratello minore di Tonraq, discendente da una lunga stirpe di capi. La sua posizione come secondo nella catena di successione al governo rese la sua relazione con il fratello sempre tesa e i due non si parlarono molto. Mentre Tonraq si allenò nell'arte della politica e della guerra per diventare il nuovo capotribù, Unalaq studiò il Mondo degli Spiriti e il loro modo di vivere.

Unalaq chiama aiuto a suo fratello
In un punto non precisato della sua vita si aggiunse all'organizzazione del Loto Rosso, dato che i suoi punti di vista molto simili. Nei suoi studi venne a conoscenza della leggenda dell’Avatar Wan, Raava e Vaatu e concluse che l’Avatar, chiudendo i Portali degli Spiriti, abbia commesso un grave errore. Difatti lui era della ferma opinione che umani e spirito dovrebbero coesistere nella stessa realtà. Si fissò sul progetto di correggere questo errore e guarire lo squilibrio nel mondo da lui percepito; per prima cosa cospirò ad usurpare il diritto natio di suo fratello per conquistarsi il controllo dei portali spirituali situati ai due poli. A tale scopo costruì un piano fine e diabolico per rimuovere Tonraq dalla tribù per diventare l’erede al trono.

Usa il dominio spirituale per salvare la città
Nell'anno 151, Unalaq assoldò una banda di violenti barbari e gli permise di invadere la capitale della Tribù settentrionale. Lui stesso andò a chiamare suo fratello, Generale delle truppe, per respingere i presunti invasori non desiderati. Osservò la battaglia e la fuga dei barbari, che, seguendo il piano, si ritirarono nella Foresta degli Spiriti sacra, ben sapendo che il cocciuto e irascibile Tonraq non avrebbe esitato ad inseguirli. Durante la schermaglia, le truppe di Tonraq distrussero gran parte della foresta e riuscirono a catturare i criminali, ma gli spiriti si erano arrabbiati per questo atto insolente e iniziarono ad attaccare la capitale. Unalaq si presentò come il salvatore, usando la sua tecnica della Guarigione Spirituale per calmare gli spiriti e guidarli fuori dalle mura della città. Come previsto, Tonraq fu punito per la sua azione con l’esilio, portando Unalaq in prima posizione per la successione al trono.
Qualche anno dopo incontrò e sposò una donna di nome Malina e nel 155 DG ebbe con lei due gemelli, i fratelli Eska e Desna. Più o meno in quel periodo conobbe Zaheer e lo istruì nella storia del primo Avatar.
La sua posizione di capotribù lo rese capace di controllare i portali ancora chiusi, preparando tutto per il rilascio di Vaatu per fondersi con lui e diventare l’Avatar Oscuro. La sua ambizione però era in netto contrasto con la credenza anarchica del Loto Rosso, ma ci vollero ancora anni per scoprire le vere intenzioni di Unalaq che risultò nella sua espulsione.
Quando Unalaq scoprì che sua nipote Korra era il nuovo Avatar, credette subito che poteva manipolarla per aiutarlo ad aprire i Portali degli Spiriti, e così viaggiò al Sud per convincere Tonraq ad accettarlo come maestro della piccola, ma suo padre rifiutò la sua offerta.
Vedendo anche questo tentativo pacifico fallito, Unalaq cospirò con il Loto Rosso per rapire Korra, chiedendo aiuto a Zaheer, Ming-Hua, Ghazan e P‘Li. Aveva promesso di aiutarli, ma il giorno decisivo nel 158 non partecipò alla missione, tradì il Loto Rosso e collaborò con il Signore del Fuoco Zuko per costruire una prigione iper-sicura nella tundra intorno al Polo Nord, creata appositamente per annullare i poteri del fuoco e della combustione di P’Li. Unalaq aspettò finché Korra era matura abbastanza per avvicinarsi nuovamente a lei.
Diventare maestro di Korra[]

Critica Tonraq suo fratello e il festival
Nell'anno 171 Unalaq e i suoi figli andarono a visitare il Festival degli Spiriti dei Ghiacciai alla Tribù del Sud. Il loro arrivo alla capitale sulla loro nave personale attirò molta gente, inclusi Tonraq e la sua famiglia. Salutò sua nipote con aperta cordialità, ma il suo atteggiamento cambiò radicalmente quando si rivolse a suo fratello, ricevendo una risposta ugualmente fredda.
Poco dopo Unalaq fece un giro per i baracchini del festival con Korra, Tonraq e Tenzin, lamentandosi del grado di degenerazione della spiritualità che si stava prorogando. Suo fratello lo fermò, affermando che erano solo tradizioni sottomessi alla modernizzazione, non la fine del mondo. Unalaq lo contradisse subito che alcune tradizioni hanno un significato ben preciso, come per esempio il fatto che spiriti oscuri arrabbiati stavano attaccando navi della tribù del Sud, e questi attacchi erano frutti di questi cambiamenti. Sorpreso dal fatto che Korra, l’Avatar, non era stata messa al corrente di questi attacchi, suo zio le offrì di diventare il suo maestro spirituale, ma venne prontamente zittito da suo fratello che lo ricordo che Tenzin era tutto quello che di cui lei avesse bisogno.

Korra si arrabbia con suo padre
Quella sera Unalaq assistette al banchetto tenuto in suo onore; quando Korra commentò quanto bello sia, il capotribù raccontò che in confronto ai festival del passato quelli di adesso erano miserabili e insipidi. Il festival in origine era stato creato affinché i capitribù comunicassero con gli spiriti che danzavano luminosi nel cielo. Quando la giovane donna ammise di non averlo mai visto, Unalaq ripeté la sua offerta di diventare il suo mentore spirituale, ma anche stavolta Tonraq lo interruppe prima che potesse continuare. Frustrato con la cocciutaggine di suo fratello, Unalaq rivelò che prima di Korra ogni Avatar ha viaggiato il mondo per imparare i vari domini, ma a lei questa opportunità di cresce era stata negata da Tenzin e suo padre che l’avevano rinchiusa nel complesso di allenamento al Sud.

Esprime le sue preoccupazioni per il Sud
In seguito il capotribù tenne un discorso davanti al pubblico presente al banchetto per parlare del festival, ma al posto di lode e felicità esprimete tristezza su cosa sia diventato il Festival degli Spiriti dei Ghiacciai. Quell'evento spirituale così importante era stato degradato a una manifestazione di carnevale che lodava i peccati degli uomini. Annunciò che il Nord non potesse più rimanere a guardare questo degrado e osservare in silenzio come i suoi fratelli del Sud scivolassero nel decadimento spirituale. Sperava di poter cambiare ancora rotta e con esso fermare gli attacchi degli spiriti.

Unalaq calma lo spirito osucro
Quella notte uno spirito oscuro attaccò la zona dove dormivano Korra e i suoi amici. Dopo che Korra, Tenzin, Tonraq, Mako e Bolin non erano riusciti a sconfiggere l’essere o di calmarlo, Unalaq si intromise eseguendo una serie di complessi movimenti di dominio dell’acqua che calmarono lo spirito istantaneamente, avvolgendolo in una luce dorata e permettergli di scomparire in pace. Spiegò nuovamente l’importanza della spiritualità alla giovane Avatar e ripeté ancora una volta la sua offerta. Quando Tenzin spiegò i suoi piani di visitare i Templi dell’Aria, Unalaq li chiamò inutili, ribadendo che soltanto lui possieda le capacità di aiutare Korra a diventare un Avatar completo. Korra iniziò a vedere la veracità delle sue parole e alla fine di una discussione lasciò Tenzin per accettare l’offerta di suo zio.

Unalaq esprime la sua fiducia in Korra
Quando la mattina dopo Korra osservò la partenza di Tenzin e la sua famiglia con aria melanconica, la consolò affermando che abbia fatto la scelta giusta e che aveva piena fiducia in lei.
Il Portale degli Spiriti del Sud[]

Unalaq e Tonraq litigano
Unalaq aveva panificato di iniziare l’addestramento spirituale di Korra nel centro spirituale del Sud, ovvero il Polo Sud. Mentre iniziavano i preparativi per il viaggio, Tonraq insistette a volerli accompagnare, dato che la rotta li avrebbe portato direttamente attraverso la Tempesta Eterna. Unalaq protestò contro l’offerta del suo fratello maggiore, affermando che lui fosse solo una distrazione per Korra. Inoltre accusò persone come lui di essere la causa dello squilibrio del Mondo Spirituale che ha portato gli spiriti ad attaccare gli umani. Tonraq ribadì che non si sarebbe arreso e lo sfidò a fermarlo. La tensione tra i due fratelli era palpabile, per fortuna l’intromissione di Bolin deviò l’attenzione verso di lui, calmando i partecipanti. Korra permise a suo padre di accompagnarlo, ricordandogli però di non interferire nel suo addestramento.

Unalq spiega a Korra la natura degli spiriti
Sul loro cammino verso il Polo Sud, Unalaq spiegò a Korra che la sua intenzione era quella di farle aprire un portale spirituale sigillato da millenni. Inoltre chiarificò che non esistevano “spiriti malefici”, ogni spirito ha in sé sia luce che oscurità, questi hanno solo persi il loro equilibrio. E questo equilibrio può essere ristabilito aprendo il Portale degli Spiriti prima della fine del solstizio d’inverno che avrà luogo fra pochi giorni.

Unala spinge suo fratello a confessare
Dato che avevano notato di essere seguiti da un branco di spiriti oscuri, il gruppo cercò una caverna per passare la notte. Alla domanda di sua nipote come mai gli spiriti oscuri avevano attaccato pescatori nel mare del Sud, Unalaq diede la colpa a Tonraq, costringendolo a rivelare il suo passato e come abbia distrutto la Foresta sacra degli Spiriti del Nord vent’anni fa, attirandosi la rabbia degli spiriti. Sua nipote ne rimase profondamente scioccata e arrabbiata per essere stata nuovamente tenuto all'oscuro da tutto.
Quando il gruppo stava per riprendere il viaggio, Unalaq sentì come suo fratello voleva mettere Korra in allerta, cercando di convincerla che abbia ulteriori motivi. Subito s’intromise, portando l’assenza degli spiriti danzanti al Sud come prova della sua tesi. Spiegò che la Guerra dei Cent’anni aveva spinto il Sud in disequilibrio e anche se la tribù del Nord aveva aiutato il Sud a riprendersi economicamente, aveva ancora tanto da ricuperare sul piano spirituale. La Tempesta Eterna era dovuta alla furia prolungata degli spiriti.

Esprime nuovamente la sua fiducia in sua nipote
All’arrivo della Tempesta Eterna il gruppo venne attaccato da spiriti oscuri. Ancora una volta tutti i tentativi di combatterli risultarono inutili fino all’intervento fortuito di Unalaq che salvò Korra dall'essere divorata da uno di questi essere infuriati. Dopo l’attacco, Unalaq iniziò una discussione accesa con suo fratello che voleva tornare indietro, mentre il capotribù si soffermò che il solstizio era stanotte, non potevano aspettare un altro anno. Il litigio venne placato da Korra che ordinò a suo padre di tornare a casa da solo.
Una volta raggiunta la ghiacciata foresta degli spiriti nel cuore del Polo Sud, Unalaq istruì Korra di avventurarsi da sola e aprire il portale. Dato che la ragazza dimostrava insicurezza, la calmò, ribadendo che lui aveva piena fiducia in lei, per cui anche dei dovrebbe avere fiducia in sé stessa e nelle sue vite passate che saranno lì per guidarla.

Cosa ci cela dietro al suo sorriso?
Quando Korra riapparse dopo aver aperto il Portale degli Spiriti del Sud, Unalaq sorrise e si congratulò con lei per aver compiuto il primo passo della ristorazione della spiritualità del Sud e del mondo intero. Tornarono indietro alla Tribù dell’Acqua del Sud, ma trovarono il suo porto occupato dalle truppe del Nord. Alla reazione spaventata e sconcertata di Korra, Unalaq le spiegò che aprire il portale era stato soltanto il primo passo per riportare il Sud sulla retta via e che c’era ancora molto da fare prima che le due tribù fossero nuovamente unite.
Invasione del Sud[]

Unalaq calma Korra
Quando le truppe di Unalaq iniziarono a bloccare il porto e di agire come invasori, Unalaq annunciò a Korra che la sua prossima missione sarà quella di aprire anche il portale del Nord. Ai timori di sua nipote e al dubbio che il solstizio ormai era passato, Unalaq spiegò che ora, che il Portale del Sud era aperto, la sua energia era aumentata abbastanza da poterle permettere questo atto. Aprendo anche il secondo portale, spiriti e umani potranno viaggiare liberamente tra i due mondi e i due poli.

Unalaq incoraggia Korra
Più tardi ricevette visita da sua nipote che gli spiegò che tanti abitanti del Sud si sentivano oppressi da questa occupazione straniera e che si rischiava una guerra civile. Suo zio si lamentò che in quel caso anche il resto del mondo si cercherà una parte da cui stare, mentre gli spiriti oscuri avrebbero approfittato dell’odio scaturito per nutrirsene, portando alla fine a una guerra tra umani e spiriti. Per cui avvertì Korra che lei, come Avatar, abbia il compito di rimanere neutrale e di trovare una soluzione pacifica a questa crisi. La ragazza iniziò a capire Tenzin che aveva detto che non era ancora matura come Avatar, ma Unlaq insistette che aveva fiducia nel suo potenziale.
Quella notte Korra tornò al palazzo per trovare alcuni uomini mascherati del Sud che stavano rapendo Unalaq. L’Avatar era stata capace di fermarli e di salvarlo, il capotribù ordinò subito di rinchiudere gli aggressori e Varrick in galera, ma Korra insistette che come abitanti del Sud avevano diritto a un udienza davanti al giudice.

Unalaq parla con Hotah
La mattina seguente Unalaq irruppe in casa di suo fratello per arrestare Tonraq e sua moglie Senna per aver cospirato contro di lui per assassinarlo. Promettendo a Korra che avranno un’udienza leale e giusta, chiamò un uomo che dichiarò come la persona più onorabile del Nord, il giudice Hotah. Questo lo interrogò sugli avvenimenti di quella notte, poi Korra; alla fine della udienza Senna venne dichiarata innocente, ma Tonraq e gli altri ricevettero la sentenza di morte. Assecondando sua nipote, Unalaq parlò con Hotah e gli fece cambiare sentenza, trasformando la pena di morte in carcere a vita.

Korra taglia con suo zio
Non accettando che un suo genitore passasse la sua vite in prigione per un crimine non commesso, Korra si confrontò con Hotah che ammise che quell'udienza era stata soltanto una messa in scena da parte di Unalaq per rimuovere Tonraq dalla vita pubblica e legare Korra a lui per presunta gratitudine. Poco dopo Unalaq intercettò il tentativo di Korra e dei suoi amici di liberare suo fratello e le raccontò che lo aveva fatto trasportare al Nord. Confrontando suo zio per i suoi metodi egoistici e malvagi, Korra lo rifiutò come mentore spirituale e gli ordinò di richiamare la nave con i prigionieri e di ritirare le sue truppe dal Sud. Quando gli ricordò che aveva ancora bisogni del suo aiuto per aprire il portale del Nord, Unalaq rise che non era così, voleva solo farglielo pensare di essere importante. Il suo atteggiamento sempre più arrogante e strafottente fece infuriare l’Avatar che lo attaccò e per un breve periodo di tempo riuscì a tenerle testa, ma alla fine venne sconfitto al suo dominio dell’aria. Quando venne scaraventato via per il corridoio, la squadra Avatar usò quel momento per inseguire la nave dei prigionieri per salvare Tonraq.

Ordina la cattura di Avatar Korra
Qualche giorno dopo un ufficiale delle sue truppe lo informò che Tonraq e i suoi ribelli si erano rifugiati su una collina nelle vicinanze della città. Ma il capotribù dichiarò la minaccia di suo fratello insignificante e ordinò invece di rafforzare la protezione intorno al Portale degli Spiriti. Quando il comandate se ne andò, Eska e Desna entrarono nel suo ufficio e gli ordinò di trovare l’Avatar. Ammise che aveva mentito sulla sua importanza nell'aprire il portale del Nord, aveva ancora bisogno del suo aiuto. Quando Eska espresse la sua gioia sadica di poter inseguire Korra, Unalaq la fermò subito con la richiesta che Korra gli serviva viva.
Il Portale degli Spiriti nel Nord[]
Alcuni giorni dopo, Unalaq si avventurò nel Mondo Spirituale passando per il portale del Sud e al suo ritorno trovò i suoi figli Eska e Desna che lo stavano aspettando come ordinato. Non rivelò nulla della sua visita nel Mondo Spirituale, ma venne subito al punto chiedendo dell’Avatar. I gemelli raccontarono che l’avevano avuta in pugno, ma che poi è stata divorata da uno spirito oscuro, concludendo che sia morta. Unalaq gli sgridò per il loro fallimento, nonostante Eska affermi che gli spiriti oscuri siano ormai fuori controllo.

Unalaq, Eska e Desna tentano di sforzare il portale
La frustrazione di Unalaq crebbe sempre di più e continuò con le sue lamentele, affermando che affidargli una missione di tale importanza sia stato un errore. Ma dato che credeva che esisteva ancora un modo per aprire il Portale degli Spiriti del Nord dall’interno, il capotribù aveva bisogno di loro. Li guidò nel Mondo Spirituale e li informo che entrando tramite il portale, un dominatore conservava il suo dominio e unendo i loro poteri sperava di sfondare la barriera intorno al portale.

Unalaq non riesce ad aprire il portale
I tre dominatori dell’acqua iniziarono ad attaccare il portale con tutta la loro forza, ma questo provocò una scarica di energia che colpì Desna e lo scaraventò a terra svenuto. Unalaq era completamente preso dal suo obiettivo che non gli importava nulla di suo figlio, ordinò freddamente a Eska di ignorare suo fratello e di continuare ad aiutarlo; abbatté la sua richiesta di portare Desna da un guaritore come una cosa secondaria. La ragazza disobbedì e portò via suo fratello, lasciando suo padre da solo che continuò con i suoi tentativi, ma dovette arrendersi per l’evidente futilità..
In seguito Unalaq si presentò davanti all’Albero del Tempo che teneva imprigionato Vaatu, e chiese umilmente perdono per il suo fallimento. Credeva ancora che Korra era morta e che senza di lei era impossibilitato di apire il portale. La sua sorpresa fu enorme quando lo spirito dell’oscurità gli rivelò che sua nipote era ancora viva e che in più non doveva neanche andarla a cercare, stava venendo la lui di spontanea volontà.

Unalaq deride Jinora
Poco dopo Unalaq venne chiamato da Wan Shi Tong, che lo informò sulla presenza di Jinora nella sua omonima biblioteca. Il capotribù accompagnò lo spirito e sorprese la giovane dominatrice dell’aria. Espresse la sua delusione che Tenzin abbai mandato sua figlia e sorrise che la giovane studente non debba credere a tutto che legge nei libri. Con l’aiuto dello spiritello amico di Jinora Piede Peloso, tramutato in spirito oscuro, costrinse la ragazzina di seguirlo da Vaatu.

Ha Korra in pugno
Unalaq usò Jinora per costringere Korra ad aprire il Portale degli Spiriti del Nord, minacciando di cancellare il suo spirito in caso di mancata collaborazione. Non si fece commuovere dalle parole di sua nipote, e alla fine ebbe la meglio, facendo leva sul suo cuore gentile. Mentre Korra si avvicinò al Portale, Unalaq lasciò Jinora nelle cure di Piede Peloso oscuro, mentre lui seguì l’Avatar.

Unalaq ricatta Korra
Dopoché Korra aveva aperto il portale, Unalaq non esitò ad attaccarla a tradimento con il dominio dell’acqua, ormai non gli serviva più. Rise di sua nipote per non essere entrata dal portale per conservare i suoi domini, contro di lui e i tre spiriti leone oscuri era impotente. Una volta atterrata, avvolse il corpo di Korra con l’acqua per eseguire la Guarigione Spirituale inversa per cancellare il suo spirito. Quando quasi la totalità del suo corpo era avvolta in una luce viola, Unalaq stava per eseguire l’ultima mossa, ma un uccello Dragone lo scaraventò via e portò in salvo Korra.
Poco dopo Unalaq venne avvicinato da Wan Shi Tong, di cui era diventato un amico recente, che lo informò della presenza di Jinora nella sua biblioteca. Il dominatore dell’acqua accompagnò lo spirito e accolse la giovane ragazza, facendosi beffe di lei. Rise che era scioccato dal fatto che Tenzin avesse lasciato il compito di guidare Korra a sua figlia e avvertì Jinora di non credere tutto che c’era scritto su Vaatu, per poi rapirla e portare al suo cospetto.

Stava per cancellare lo spirito di Korra
Unalaq accolse Korra davanti all'Albero del Tempo e presentò Jinora come osteggio per costringerla ad aprire il Portale del Nord. Per spronare l’Avatar ad eseguire il suo ordine, iniziò a mostrare la versione inversa della sua Guarigione Spirituale e minacciò di distruggere lo spirito in caso di mancata collaborazione. Sorrise soddisfatto quando Korra si arrese alla pressione, ma al posto di consegnarla Jinora la fece portare via da Piede Peloso oscuro, mentre seguì Korra davanti al portale sigillato.
Dopo che sua nipote aveva esaudito il suo desiderio, l’attaccò alle spalle, mandandolo a terra, usando il vantaggio di poter usare il suo dominio. Alcuni spiriti, che si erano trasformati in spiriti oscuri, lo aiutavano e Korra venne sonoramente sconfitta. Per lui ormai era diventata solo un peso e un rischio inutile, così Unalaq iniziò ad usare la Guarigione Spirituale inverso su di lei per distruggere il suo spirito. Ma poco prima di poter completare la sua tecnica, l’uomo venne scaraventato a terra da un uccello dragone enorme che portò in salvo la svenuta Korra.
Convergenza Armonica[]

Unalaq trionfa su suo fratello
Questo piccolo fastidio non lo scombussolò, aveva ottenuto quello che voleva, ora c’era solo da aspettare la Convergenza Armonica. Tornò nel Mondo Materiale e unì alle sue truppe spiriti oscuri che lo aiutavano a ribattere un attacco dei ribelli sulla Capitale del Sud. Suo fratello Tonraq lo sfidò a un duello finale, dimostrando la sua tecnica e la sua tenacia, ma Unalaq rise della sua cocciutaggine e si prese gioco dei suoi sentimenti. Il duello s’infuriò, Unalaq ordino ai suoi figli di non immischiarsi, sarà lui da solo a sconfiggerlo per provare che era lui il vero capotribù. Suo fratello riuscì ad avvicinarsi a lui, ma alla fine venne sconfitto dalle tecniche di suo fratello minore e in seguito imprigionato. Unalaq promise che dopo il padre ora sarà il turno della figlia.
Alcuni giorni dopo Eska e Desna si presentavano davanti a loro padre al campo forzato intorno al portale del Sud per chiedere la ragione per cui insisteva a restare ancora qua. Non aveva esaudito ogni desiderio, l’unione delle due tribù, la vittoria su suo fratello, l’apertura dei Portali degli Spiriti? Unalaq rivelò che fra non molto il mondo cambierà e sarà lui a guidarlo, suscitando incredulità nel due gemelli. Inoltre ordinò di aumentare la difese intorno al portale, dato che sapeva che Korra non aveva altra scelta che attaccare ora per chiudere i portali.

Unalaq rivela il suo piano
La sua predizione si rivelò esatta, ma grazie agli preparativi l’attacco della Squadra Avatar venne debellato e tutti, tranne Bumi, vennero catturati. Il capotribù si presentò davanti ai suoi prigionieri e si gustò la sua supremazia sugli avversari. Quando Korra gli chiese perché volesse aiutare Vaatu a distruggere tutto, Unalaq la corresse che la sua intenzione era quello di iniziare una nuova era dominata dall'oscurità, dove umani e spiriti convivessero, e rivelò che il suo scopo era di imitare Wan e di fondersi con Vaatu per diventare l’Avatar Oscuro. Tonraq lo implorò di riconsiderare la sua decisione, ricordandolo che nonostante la sua connessione con gli spiriti era sempre un essere umano con una famiglia, non poteva rinunciare alla sua umanità per diventare un mostro. Ma Unalaq non ne volle sapere, non diventerà un mostro tanto diverso da Korra, ma lui e Vaatu saranno una cosa sola. Con questo lasciò i prigionieri nelle cure dei suoi figli e si avviò per il Mondo Spirituale, la Convergenza Armonica inizierà fra poco.
Unalaq attese l’inizio dell’evento davanti all’Albero del Tempo, ma venne sorpreso dalla comparsa della Squadra Avatar che lo aveva seguito. Mako e Bolin affrontarono Unalaq, mentre Korra tentava di chiudere il portale del Sud, ma poco prima di riuscirci, iniziò la Convergenza Armonica e l’energia cosmica canalizzata scaraventò via Korra e permise a Vaatu di liberarsi. Korra impedì un primo tentativo di unione tra lui e Vaatu e scaraventò l’umano attraverso il portale del sud per combattere lo spirito oscuro. Mako e Bolin lo seguirono con il compito di impedire il suo ritorno, ma il dominatore dell’acqua si nascose tra gli alberi intorno al portale per attaccarli sempre alle spalle e di sorpresa con lame di ghiaccio. Si fermò per aspettare i suoi figli che gli vennero in aiuto che sconfissero i fratelli con facilità. Unalaq tornò nel Mondo degli Spiriti senza degnarsi di ringraziarli.
L'Avatar Oscuro[]

È nato l'Avatar Oscuro
Al suo ritorno doveva vedere che l’Avatar stava per imprigionare Vaatu nuovamente nell’Albero del Tempo e la colpì a tradimento scaraventandola via e liberando nuovamente lo spirito oscuro. La breve schermaglia tra lui e sua nipote fini con la sua vittoria; Mako e Bolin riuscirono a tornare nel Mondo Spirituale, ma il loro tentativo di aiutare Korra venne annullato da Eska e Desna. Il momento era giunto: i quattro spettatori assistettero scioccati alla fusione tra Unalaq e Vaatu che completò l’atto toccando il Portale degli Spiriti del Nord, sigillando il patto e diventando il primo Avatar Oscuro.

Unalaq strappa Raava da Korra
A lui si ribellò Korra che ingaggiò una violenta battaglia tra Avatar che alla fine raggiunse il Mondo Materiale. I due si rivelarono alla pari, il vantaggio cambiò in continuazione, anche sé Unalaq dimostrò più intento omicida. Dopo un po' si arrivò a una situazione di stallo, ma l’Avatar oscuro si fece strada con un trucco mancino: usando il fatto che Korra aveva le mani occupate a suo vantaggio, fece uscire un tentacolo di Vaatu dalla sua bocca e con questo riuscì a strappare Raava da corpo della ragazza e scaraventarla lontano. Mentre Korra era a terra impotente, Unalaq procedette a colpire lo spirito della luce senza nessuna pietà fino a distruggerla, tranciando inoltre la connessione degli Avatar.

Trasformato in uno spirito oscuro
Senza la luce che lo ostacolava, l’Avatar Oscuro si lasciò andare nell'oscurità e assunse una forma grottesca: un gigantesco essere rosso-nero sprizzante malvagità, lo spirito oscuro ultimativo. Usando le Luce degli spiriti in cielo, si teletrasportò a Città della Repubblica. Non perse tempo e iniziò a distruggere ogni cosa sul suo cammino, annientando le truppe delle Armate Unite e facendo invadere la città da liane spirituali per causare ulteriore caos.

Korra purifica Unavaatu, distruggendolo
Utilizzando l’energia cosmica dell’Albero del Tempo, Korra trasformò il suo spirito in un essere gigantesco di luce azzurra e si avviò subito ad inseguire Una-Vaatu. La battaglia fra giganti fece tremare l’intera zona e coinvolse anche la baia e le montagne di Città della Repubblica. All’inizio Korra sembrava essere in vantaggio, ma quando la donna cercò di trovare un frammento di Raava in Unavaatu, lo spirito oscuro la derise per la futilità di tale impresa e usò il momento di distrazione per cambiare le carte in regola, riuscendo a bloccarla con la sua tecnica. Ancora una volta tentò di distruggere lo spirito di Korra con la Guarigione Spirituale Inversa, ma inaspettatamente davanti a lui comparve Jinora che rilasciò una luce abbagliante. Grazie ad essa il frammento di Raava in lui s’illuminò e permise a Korra di liberarsi e di passare al contrattacco, riuscendo a strappare Raava dal suo petto. Senza perdere tempo Korra usò la Guarigione Spirituale su Unavaaatu, purificandolo in una luce dorata e dissipandolo.
Eredità[]

Le liane hanno invaso la cittá
Nonostante la sua sconfitta, le sue azioni hanno cambiato il mondo per sempre. Il troncamento della connessione delle vite precedenti di Korra si è rivelata permanente, lasciandola quindi senza l’esperienza, le capacità e la saggezza che finora si erano sempre rivelate indispensabili in situazioni critiche. Manipolando Korra ad aprire i due portali in vista della Convergenza Armonica ha indirettamente causato un cambiamento nell'energia del mondo che ha portato alla comparsa di nuovi dominatori dell’aria e la rinascita della Nazione dell’Aria.

Le liane distruggono l'infrastruttura della città
Non curante del fatto che erano stati nemici mortali, alla fine Korra venne alla conclusione che il suo giudizio negativo sulla decisione di Avatar Wan fosse stato corretto. Per questo rinunciò al suo ruolo di ponte tra i due mondi e tenne aperto i portali per permettere a spiriti e umani di viaggiare liberamente, facendo in qualche modo diventare il sogno di suo zio realtà.

Ghazan si trasforma in Unalaq
Le liane spirituali, rilasciati durante il suo attacco a Città della Repubblica, modificarono la metropoli in modo permanente, dato che nessuno, nemmeno l’Avatar, poteva estirparli. Essi crearono la Foresta degli Spiriti che, nonostante che all’inizio creassero parecchi attriti tra umani e spiriti, diventarono presto un’attrazione turistica.
L’insistenza di Unalaq, che il mondo non aveva più bisogno dell’Avatar ebbe un enorme impatto sulla giovane donna. Quando Zaheer la avvelenò per ucciderla dopo averla costretta ad entrare nello Stato Avatar, in una delle sue allucinazioni apparve anche lui: il volto di Ghazan si mutò in quello di Unalaq e rise che il tempo dell’Avatar era passato e che deve farla finita. Ricomparve alcuni anni dopo in una allucinazione della palude, dove Korra vide sé stessa nel momento in cui Raava venne strappata dal suo corpo.
Unalaq venne anche inserito nella storia immaginata di Varrick, dove l'imprenditore unì vari nemici in un'unica storia con incontri e azioni improbabili.
Personalità[]
Unalaq possedeva una fortissima connessione con gli spiriti e il loro mondo ed era un fervore credente delle tradizioni spirituali del suo popolo e un fondamentalista nell'ambito di onorarli. La sua connessione gli fece credere già da adolescente di essere il candidato più adatto alla guida delle tribù dell’acqua, che suo fratello maggiore Tonraq. Questa sua convinzione gli fece comportare come un ipocrita e insensibile, come quando non esitò a assoldare violenti barbari per invadere la capitale, distruggere la foresta degli spiriti o causare un’invasione di spiriti oscuri, soltanto per allontanare Tonraq dalla successione al trono. Considerò Wan uno stupido per aver sigillato i portali degli Spiriti, credendo che uomini e spiriti dovrebbero vivere insieme.
All'esterno, Unalaq si mostrò come un uomo colto, gentile e sofisticato, ma sotto a questo si nascose una persona vile, traditrice e fredda che per raggiungere i suoi scopi non conosceva pietà. La sua credenza ferrea nel fallimento dell’Avatar e la convinzione di fare meglio di lui lo portò a diventare lui stesso l’Avatar Oscuro fondendosi con Vaatu, rinunciando persino alla sua umanità. La sua tendenza di tradire chiunque incontri sul suo cammino si estese anche ai membri del Loto Rosso, considerati compagni di lotta, su suo fratello e persino sua nipote e figli. Una volta fatta cadere la maschera, non trattava Korra più come un membro della famiglia, ma solo come “Avatar” e quindi non più come una persona, ma un ostacolo da eliminare quando diventata superflua per i suoi piani.
Ha dimostrato di possedere notevoli doti di attore, dando prova di essere estremamente furbo e manipolativo con le persone, spargendo briciole di verità nelle sue menzogne per dividere le persone e farle attirare da lui. Un esempio era quello come è riuscito a dividere Korra da suo padre e stava per legarla a lui con il processo finto dei briganti del Sud, finché Hotah non lo tradisse.
Ma una volta rivelati i suoi veri scopri, Unalaq lasciò cadere la maschera e mostrò la sua faccia da psicopatico. Ha dimostrato di gustarsi i dolori inflitti nei suoi avversari, come sogghignò contento alla disperazione di Korra e Jinora.
Abilità[]
Dominio dell'acqua[]
Unalaq era stato un maestro del dominio dell'acqua straordinario, capace di combattere con efficacia anche con scarsa quantità di liquido a disposizione. Per essere pronto in ogni momento, portò con sé sempre alcuni contenitori di acqua che usava con grande maestria e velocità. Poteva creare sia grandi torrenti di acqua che turbini, che pugnali e lame di ghiacciaio affilatissimi. I suoi attacchi erano abbastanza potenti da attraversare le difese di dominatori della terra.
Dominio dello spirito[]
Unalaq ha inventato una forma speciale della guarigione, infuso con l'energia spirituale e la sua conoscenza che si basò sul convertire l'energia all'interno degli spiriti. Con questa abilità poteva calmare spiriti oscuri e/o arrabbiati, estesa non solo a uno spirito alla volta, ma su un'intero gruppo. Allo stesso modo poteva anche usarla per creare uno squilibrio in uno spirito, canalizzando la sua energia negativa, a dimostrare questo il colore dell'acqua usata a dorato si tramuta in viola. Se usata sullo spirito di un umano, Unalaq afferma che sarebbe abbastanza potente da distruggere l'anima di quella persona.
Avatar Oscuro[]
Dopo la sua fusione con Vaatu, Unalaq divenne l'Avatar Oscuro, l'incarnazione dell'oscurità e del caos. Grazie a questa fusione, Unalaq divenne molto più potente, raggiungendo la sua versione dello Stato dell'Avatar con gli occhi brillanti di arancione. La sua grande spiritualità gli permise di imparare a controllarsi in tempo record, aumentando il suo dominio dell'Acqua ai livelli dell'Avatar. A differenza di Korra non poteva usare gli altri elementi.
In aggiunta all'aumento do potere, Unalaq ha dimostrato di poter far fuoriuscire i tentacoli di Vaatu dalla bocca, con i quali strappò Raava da Korra. Acquistò inoltre il potere di Vaatu di poter generare e manipolare a piacimento liane e altri tipi di piante spirituali.
Dopo aver distrutto Raava, Unalaq si trasformò una una versione gigantesca umanoide di Vaatu. In questa forma la sua forza fisica era aumentata a dismisura, diventando capace di sollevare la statua di Aang con facilità e di resistere agli attacchi della Flotta Unita senza battere ciglio. Anche in questa forma ha accesso alla forma potenziata del dominio dell'acqua, i raggi energetici di Vaatu e il controllo sulle liane spirituali.
Altro[]
Anche senza dominio Unalaq è un combattente esperto, controllato e veloce, capace di tener testa anche a più avversari alla volta e giovani, come Mako e Bolin.
La sua ampia conoscenza sul mondo degli spiriti gli ha dato vantaggi enormi sui suoi avversari, inoltra possiede una mente geniale, che gli permette di generare piani affidabili e nascosti, quando gli avversari se ne rendono conto di essere manipolati, è già troppo tardi. La sua alleanza con Vaatu li permise di controllare spiriti oscuri che usò come pedone nel suo gioco.
Comparsa[]
Libro due: Spiriti (神靈)[]
- 201. "Spirito ribelle"
- 202. "Le Luci del Sud"
- 203. "Guerra Civile, prima parte"
- 204. "Guerra civile, seconda parte"
- 205. "I pacificatori"
- 206. "La stangata"
- 209. "La guida"
- 210. "Una nuova era spirituale"
- 211. "La notte delle mille stelle"
- 212. "Convergenza Armonica"
- 213. "Cala l'oscurità"
- 214. "Luce nell'oscurità"
Libro tre: Cambiamento (易)[]
- 313. "Il veleno del Loto Rosso" (visione)
Libro Quattro: Bilancio (平衡)[]
- 404. "La chiamata" (visione, senza dialogo)
- 408. "Ricordi" (flashback)
Trivia[]
- Prima di insegnarlo a Korra, Unalaq era stata l'unica persona al mondo capace del dominio dello spirito
- Dopo Ozai, Unalaq é la seconda persona che aveva usurpato il trono del suo fratello maggiore.
- Unalaq era l'unico antagonista principale imparentato con l'Avatar della sua era
- Unalaq é il quinto parente che ha ignorato i suoi figli per inseguire le sue ambizioni dopo Ozai, Liling, Yakone e Hiroshi Sato
- Unalaq era il terzo antagonista che è morto direttamente per la mano dell'Avatar dopo Xu Ping An e Yun, entrambi uccisi da Kyoshi
- Ironia della sorte, muore attraverso la tecnica da lui inventata e insegnata alla sua nipote
- È anche la terza persona a morire nelle serie per mano di un famigliare, gli altri erano Azulon e Amon.
- Unalaq è la quarta persona che si vede morire in La Leggenda di Korra dopo Tarrlok, Amon e Wan
- Sua moglie viene solo menzionata, mai mostrata.
Riferimenti[]
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- ↑ The Legend of Korra—The Art of the Animated Series, Book Two: Spirits, page 23.