Avatar - La leggenda di Aang e Korra Wiki
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Ozai (敖載- Áo zài) era stato il Signore del Fuoco durante la fase finale della Guerra dei Cent'Anni, governando la Nazione del Fuoco per soli cinque anni dal 95 DG al 100 DG. Era stato il secondogenito da Signore del Fuoco Azulon e sua moglie Ilah, nipote di Sozin, fratello minore di Iroh e zio di Lu Ten. Inoltre era il marito di Ursa e padre di Zuko e Azula. Era stato un dominatore del fuoco straordinario con la fama di essere stato il più potente della sua era.

Usando la morte di Lu Ten, secondo in ordine di eredità al trono, e il lutto di Iroh a suo favore, Ozai usurpò il trono dopo la morte "inaspettata" di suo padre e l'esilio di Ursa.

Ozai seguì la strada di suo padre e nonno nella loro sete di conquista del mondo usando la guerra sanguinosa con grande crudeltà, inoltre portò avanti considerevolmente lo sviluppo industriale e tecnico della sua nazione. Per diventare Re dell'intera terra, progettò di usare la potenza della cometa di Sozin per usare il suo potere per letteralmente radere al suolo l'intero Regno della Terra per poi proclamarsi "Re Fenice". Ma prima che il suo piano potesse essere messo in atto, Ozai venne sconfitto da Avatar Aang che lo privò del suo dominio grazie al dominio dell'energia.

A fine guerra, Ozai venne condannato per i suoi crimini di guerra e condannato a una vita in prigione da suo figlio Zuko, diventato il suo successore. Ma anche in prigione e senza dominio aveva conservato una certa notorietà e influsso che gli permise di mettere le mani nelle faccende politiche di suo figlio, il che portò alla creazione della "Società di Nuova Ozai". Persino Zuko si sentì costretto di rivolgersi a lui ogni tanto per chiedere consiglio su come essere un Signore del Fuoco in tempi di crisi.

Non si sa come è morto e quando, ma vent'anni dopo era conoscenza comune che aveva ordinato l'assassinio di suo padre.

Storia[]

Gioventù[]

L3 E18 Ozai baby

Un bambino sorridente come tanti altri

Ozai nacque intorno all'anno 55 DG come secondogenito di Signore del Fuoco Azulon a sua moglie Illah e, secondo suo fratello maggiore Iroh, possedeva un temperamento difficile da gestire sin da quando poteva gattonare. In quel periodo di tempo venne fatto un suo dipinto che venne appeso nella villa estiva della sua famiglia che lo mostrò come un bebè felice e carino. Crescendo, la sua cocciutaggine crebbe sempre di più, insieme alla sua impazienza e ambizione. La sua relazione con Iroh era sempre tensa e i due fratelli entrarono in continua competizione uno con l’altro, seguendo la tradizione discutibile di famiglia. I due litigarono pesantemente anche per cause insignificanti come una partita di Pai Sho, ma tanti lo lasciarono fare, pensando che le sue aggressioni erano soltanto segni di un giovane emotivo. Alla sua aggressività e ambizione scatenata si aggiunse la gelosia, dato che era al corrente che loro padre che non nascose di preferire suo fratello maggiore.

Ozai Iroh giovani

Ozai e Iroh da ragazzi

La sua spietatezza e ambizione gli furono di gran aiuto a scuola e impressionarono persino Iroh, portando a un breve periodo di rispetto reciproco. Ma questo terminò quando suo fratello maggiore capì che l’origine del suo temperamento infuocato era una mancanza profonda di empatia e considerazione per gli altri, spingendo Iroh nuovamente via. Nella sua gioventù Ozai decise di continuare la tradizione di suo padre e suo nonno di trovare a catturare l’Avatar, ma anche lui fallì miseramente. Al contrario del resto della sua famiglia nota maschile, non era mai stato un Generale, il che significò che non poteva vantarsi di grandi successi militari a parte la sua eredità.

Ricerca 1 Ursa implora Ozai

Ascolta la richiesta di Ursa

Raggiunto l’età di trenta anni era giunto il momento di trovare moglie, lui e suo padre decisero di voler aggiungere il sangue dei discendenti di Avatar Roku per rinforzare il la loro linea di sangue, seguendo una previsione dei Saggi del Fuoco. Dopo aver scovato la nipote di Roku, i due nobili arrivarono al villaggio sperduto di Hira’a per incontrare la giovane Ursa. Dopo una breve presentazione, la ragazza accettò di sposarlo- non avendo altra scelta, ma questo particolare per Ozai era insignificante. Soddisfatto, il principe, la donna e suo padre si accingevano a partire per la capitale, ma la loro carrozza venne bloccata da un giovane del posto che gli ordinò di rilasciare Ursa. Azulon ordinò alle sue guardie di sbarazzarsi di lui, ma Ursa implorò lui e Ozai di non inferiore oltre e di permetterle di convincerlo di andare via. Il fatto che la sua futura moglie lo chiamò “mio amore“ lo addolcì abbastanza da permetterglielo e dopo che l’uomo si era allontanato, potevano proseguire il viaggio.

Primi anni di matrimonio[]

Ricerca 1 Ozai Ursa nozze

Il matrimonio

Qualche settimana dopo ebbe luogo il patrimonio del principe, dove si complimentò con sua moglie, ma le consigliò anche di salutare i suoi genitori per sempre, dato che seguendo le tradizioni, aveva l’obbligo di tagliare ogni legame con la sua vita precedente, inclusi parenti e amici, per dedicarsi completamente alla famiglia reale. Sorridendo in modo freddo e compiaciuto per la reazione scioccata della donna, la baciò e annunciò che il suo posto era con lui.  

Nel corso del loro matrimonio, i due ebbero due figli, Zuko e Azula. Ma quando nacque il primogenito, inizialmente non era sicuro che fosse un dominatore del fuoco, dato che- secondo suo padre- gli mancasse “la scintilla nei suoi occhi”. Considerando che per la famiglia imperiale avere come primogenito e possibile futuro Signore del Fuoco un non-dominatore era una vergogna inaudita, Ozai aveva intenzione di buttare suo figlio giù dalla torre del palazzo. Ursa e i Saggi del Fuoco lo imploravano di darli qualche mese di tempo per svilupparsi e alla fine il principe accettò, a grande fortuna del bambino.

L3 E05 Immagine di famiglia

La giovane famiglia

La giovane famiglia passò diverse vacanze sull'isola di Ember per rilassarsi nella loro villa privata. Nell'anno 87 DG, un giovanissimo Zuko quasi annegò nel tentativo di salvare un piccolo granchio tartaruga che stava per essere mangiato da un rapace. Vedendo suo figlio che stava per essere trascinato via dalla corrente, Ozai si tuffò per salvarlo, consegnandolo poi nelle mani di sua madre per curarlo e riprendersi da quell'esperienza. Più tardi il principe avrebbe ammesso che nei suoi primi anni come genitore aveva tutta l’intenzione di essere un buon padre, a cosa che entrambi i suoi figli si aggiunsero.

Guerra in famiglia[]

Ricerca 1 Ozai lettera

Come osa?!

Ozai era cosciente degli attaccamenti di sua moglie alla sua vita precedente, ma non li tollerò perché la considerava la sua sola proprietà. Dopo aver scoperto che Ursa stava mandando via lettere in segreto a qualcuno con l’aiuto di Elua, una sua inserviente personale, le ordinò di mettere da parte ogni singola lettera per impedire ogni comunicazione con l’esterno. Lo schema sembrava funzionare senza nessun incidente, finché un giorno la donna anziana interruppe l’allenamento del principe per consegnargli una lettera che secondo lei era degna della sua attenzione. Dopo averla letta, Ozai gridò infuriato che non poteva essere vero e schiacciò la carta nelle sue mani.

Ricerca 2 Ozai assolda Vachir

Ordina di uccidere Ikem

Infuriato profondamente per il contenuto di quella lettera, divenne sempre più freddo e crudele in confrontò a Zuko e sua moglie. Ordinò a Vachir, un arciere Yuyan, di andare al villaggio Hira’a per assassinare un certo Ikem, l’uomo che anni fa aveva tentato di fermare la carrozza e che era stato ex-ragazzo di Ursa. Gli ordinò anche di non essere discreto, poteva ben sapere chi ha voluto la sua morte.

Alcuni mesi più tardi ascoltò il racconto animato di Azula su come si era ribellata al suo maestro del dominio del fuoco Kunyo che voleva insegnarle uno stile vecchio del dominio che considerava antiquato. Era d’accordo con la reazione di sua figlia che notò che Kunyo era un incapace che meritava di essere mandato alle colonie come punizione. Quando Zuko voleva difendere il suo maestro, Ozai lo sgridò, affermando di non avere il diritto di contraddire sua sorella nell'ambito del dominio del fuoco, considerando che nonostante era un anno più giovane di lui, lei gli era molto superiore in abilità. Continuò ad infierire sul ragazzino raccontando che non era stato neanche sicuro che era stato un dominatore e che doveva sentirsi fortunata che sua madre e i Saggi del Fuoco gli avevano salvato la vita, dato che aveva avuto in mente di cacciarlo da palazzo. Finì il sermone crudele con la frase con la nota che “Azula era nata fortunata, tu eri fortunato ad essere nato”.

Ricerca 2 Ozai Vachir dimissione

Vachir ha avuto anche fortuna...

In quel momento un inserviente avvertì Ozai che Vachir era tornato, così lasciò la sala della cena per incontrarlo sul balcone. Il principe venne informato dall'arciere che aveva fallito a rintracciare Ikem, dato che l’uomo era sparito nella foresta della Valle dell’Oblio ed era probabilmente morto. Il principe però non era soddisfatto di questo rapporto e considerò tutto una superstizione e mandò via Vachir, ordinando di tornare dal Colonnello Shinu per consegnare le sue dimissioni dagli arcieri Yuyan, dato che con questo fallimento si era dimostrato indegno di questo gruppo di soldati élite.  

Ricerca 3 Ozai minaccia

Esaurirà il desiderio di sua madre... a modo suo

Più tardi Ozai andò nella camera di Ursa per confrontarla con il contenuto della lettera per Ikem, ricordandola che doveva dimenticare la sua vecchia vita e che ogni comunicazione con essa era considerata un tradimento. Anche se Zuko era la prova evidente di questo tradimento, le promise di essere generoso e di non ucciderlo, ma si godé la disperazione negli occhi della donna quando la informò che aveva mandato degli assassini per trovare Ikem e che avevano avuto successo. Ursa giurò che Zuko era figlio suo, ma Ozai rispose con un sorriso che quello lo aveva sempre saputo, dato che la aveva fatto monitorare già mesi prima del matrimonio, ma era arrabbiato per questa bugia tanto ovvia. La donna rispose che non voleva che Zuko diventasse come lui, a cosa Ozai rispose crudelmente che allora starà attento a trattarlo come un cane randagio e mai come un suo figlio biologico per ferirlo ogni volta possibile, così da rispettare il desiderio di sua madre.

Signore del Fuoco[]

Ascesa al trono[]

La famiglia visse in relativa pace per alcuni anni, ma in segreto Ozai stava bramando di trovare solo il momento giusto per avanzare di grado all'interno della famiglia imperiale, dove dietro a Iroh e Lu Ten era al terzo posto della successione.

L2 E07 Azula Zuko Ozai Ursa davanti Azulon

Davanti a Azulon

Circa otto anni prima del risveglio di Avatar Aang, il fratello maggiore Iroh iniziò il suo assedio di Ba Sing Se che durò quasi due anni, che però abortì inaspettatamente quando suo unico figlio, Lu Ten, perì in battaglia. In un'udienza con suo padre portò i suoi figli per fargli dimostrare la loro educazione e abilità per dimostrare che erano pronti ad affrontare la vita politica. Era molto soddisfatto della presentazione di Azula, ma rimase molto deluso da quella di Zuko che venne sgridato sia da lui che suo padre, finché Ursa doveva consolarlo. Dopo che gli altri se n'erano andati, Ozai rimase da solo con Azulon per una udienza privata, ignorando che i suoi figli li stavano orecchiando. Questo era il momento perfetto per Ozai per avanzare nella gerarchia della successione imperiale. Era deciso di usare questo momento di debolezza e vergogna di Iroh a suo favore, per cui chiese udienza con suo padre Azulon per revocare il diritto di primogenita di Iroh, spiegando che la sua linea di sangue era destinata ad estinguersi, mentre la sua era ancora attiva con ben due figli giovani e sani. Purtroppo sottostimò il rispetto di suo padre per il suo primogenito che si infuriò immensamente per questo affronto e si rifiutò categoricamente. Come punizione per questa richiesta infame, gli ordinò di uccidere il proprio figlio Zuko per sperimentare personalmente il dolore della perdita di un figlio.  

Ricerca 2 Ursa Ozai patto

I due fanno un patto crudele

All'insaputa del Signore del Fuoco, questa punizione non era stata così terribile per Ozai che non attese a lungo per andare alla camera da letto del ragazzino per attendere che si addormenti. Dato che Ursa aveva saputo di questo ordine orribile da Azula, che per caso li aveva orecchiati, la donna lo fermò e lo implorò di risparmiare la vita a Zuko, ma il principe rispose freddo che non aveva altra scelta, non poteva ribellarsi a un ordine diretto del Signore del Fuoco. Ursa ricorse a una risorsa ultima e disperata e gli propose uno scambio, la vita di suo figlio in cambio della cosa che Ozai bramava di più: il trono. Avrebbe creato un veleno inodore e invisibile che avrebbe consegnato a lui per poi poter farne quello che voleva. Il principe accettò, ma in cambio le ordinò di lasciare immediatamente il palazzo per non tornarci mai più, credendo che altrimenti anche lui un giorno sarebbe morto avvelenato. Ursa cercò di portare Zuko e Azula con lei, ma Ozai la rassicurò che lo terrà al sicuro, ma solo come promessa di fedeltà- se avesse tentato di prenderli o anche solo contattarli, avrebbe dato la caccia a tutti e tre senza nessuna pietà. La donna si mise al lavoro e creò il veleno, poi glielo consegnò per sparire dalla loro vita come promesso. Quella notte Ozai s’intrufolò nella sala di suo padre per assassinarlo, facendolo sembrare come una morte naturale nel sonno.

Ozai incoronazione

Il nuovo Signore del Fuoco

Signore del Fuoco Azulon venne trovato morto la mattina seguente e alcuni giorni dopo venne celebrata la sua cremazione pubblica. In presenta di Ozai e i suoi due figli, i Saggi del Fuoco annunciarono l’ultimo desiderio del monarca deceduto, ovvero che Ozai sarebbe diventato il suo successore, ignorando quindi Iroh che per il dolore di lutto non si ribellò a questa decisione. Il capo dei saggi incoronò così Ozai come nuovo Signore del Fuoco e i presenti gli giurarono nuova fedeltà, ignorando la verità dietro a questa celebrazione. Il popolo accettò il nuovo Signore del Fuoco con grande entusiasmo, venne persino creato uno spettacolo teatrale in suo onore che rappresentò la sua ascesa al trono come un destino divino.

Governo[]

L3 E01 Ozai rivelazione

Ozai Signore del Fuoco

Dopo aver preso in mano il governo, Ozai continuò la politica severa di suo padre e si impegnò a continuare l’espansione del potere della Nazione del Fuoco su tutto il mondo. Ben presto si rivelò di essere un tiranno autocrate ancora peggiore di suo padre che esigi fedeltà e perfezione assoluta dai suoi sudditi. Non esitò ad eliminare ogni persona che osava contraddirgli, incluso consiglieri e amministratori che agivano in buona fede, condannandoli all’esilio o alla morte. Comandanti militari troppo esitanti venivano immediatamente sostituiti con persone più fedeli e servienti, come per esempio il Generale Onomu che osò mettere in dubbio il piano prioritario del Signore del Fuoco di conquistare Omashu. Non accettando nessuna critica, Ozai stava per farla uccidere, ma la donna venne avvertita del pericolo per la sua vita appena in tempo e disertò. L’officiale fuggì al Regno della Terra con piani di attacco segreti cruciali, spingendo Ozai a mandarle contro i Rinoceronti Selvaggi per eliminarla senza dare nell'occhio, temendo una perdita di autorità se la voce della sua diserzione si spargesse.

Ozai Agni Kai

Ozai pronto a dare una lezione a Zuko

Nonostante il legame di sangue e la promessa fatta a Ursa, Zuko divenne vittima continua delle crudeltà di suo padre. Due anni prima del risveglio di Aang, il ragazzino di ormai tredici anni osò parlare fuori regola a una conferenza di guerra, criticando un Generale per i suoi piani di sacrificare battaglioni di reclute per una semplice strategia di guerra. Infuriato per questa impudenza, Ozai sfidò suo figlio a un Agni Kai- con lui personalmente, non con il vecchio Generale che aveva offeso. Vedendo comparire delle ombre il Signore del Fuoco, il dominatore del fuoco considerato più potente del mondo, davanti a lui, Zuko cadde in ginocchio e implorò al sua misericordia, rifiutando di affrontare il duello. Ozai gli ordinò di alzarsi e di lottare per il suo onore, ma il ragazzino continuò a rifiutarsi di obbedire. Questo spettacolo di codardia e di mancanza di rispetto arrabbiò il monarca fino a colpire suo figlio al volto con un pugno di fuoco che ustiono gran parte del lato sinistro del suo volto, procurandogli una cicatrice vistosa e indelebile. Ma non era ancora soddisfatto, in aggiunta lo esiliò dalla Nazione del Fuoco, ordinandogli che l’unico modo per poter tornare era compiere una missione impossibile: trovare a catturare l’Avatar che era disperso da quasi cento anni. Con questo prese due piccioni con una fava, ovvero sbarazzarsi di Zuko, che odiava e disprezzava, e mantenere la tradizione dei suoi antenati di dare la caccia all’Avatar.

Ozai missione Azula

Una missione per Azula

Quando si scoprì che l’Avatar, un ragazzino di dodici anni di nome Aang, era inaspettatamente ricomparso, Ozai temé che suo figlio poteva veramente portare a termina la sua missione, così promosse Zhao a Ammiraglio per dargli un rivale e aumentare a sua volta la possibilità di catturare l’Avatar. Come previsto, i due si intralciarono a vicenda, finché la missione di Zhao di voler conquistare la Tribù dell’Acqua del Nord non prese il sopravvento e si concentrò solo su quella. La conquista del Polo Nord avrebbe anche fatto comodo a Ozai per espandere ancora il suo dominio sul mondo, ma quando seppe che suo fratello maggiore Iroh aveva intralciato e tradito Zhao per impedire che lo spirito guardiano Tui venisse ucciso, il disprezzo per lui raggiunse nuovi orizzonti. Profondamente deluso, assegnò a sua figlia Azula la missione di catturate sia Zuko e Iroh, ora apertamente marchiati del segno di traditori della nazione.

Ozai saluta Zuko

Ozai riaccetta Zuko a palazzo

Dopo la caduta di Ba Sing Se Ozai era a un passo dalla conquista del mondo intero. Dopo aver riaccettato Zuko a casa per aver apparentemente ucciso l’Avatar, iniziò a trattarlo con leggermente più considerazione e lo presentò come suo possibile erede e consigliere. In queste settimane per la prima e unica volta era sinceramente fiero di suo figlio.

Pronto a tutto[]

I rapporti di continue ribellioni nel Regno della Terra lo infastidirono e, per trovare un modo per zittirli una volta per tutti, ordinò una conferenza di guerra di emergenza il giorno prima dell’eclissi invitando anche Azula e i Generali più altri della nazione- ma non Zuko. Questo lo seppe da Mai e ne rimase molto male, credendo che suo padre era tornato alla sua solita via di disprezzo, ma si sorprese quando Ozai chiese personalmente la sua presenza e insistette di non iniziare senza di lui, il che convinse il giovane a partecipare.

Zuko Ozai conferenza

Ozai chiede il parere di Zuko

Dopo i vari rapporti sulla situazione nel Regno della Terra, il monarca chiese il parere di Zuko che aveva sperimentato la vita delle persone comuni, chiedendo come vedeva il morale dei cittadini del regno. Il ragazzo rispose che molto probabilmente non si arrenderanno finché avevano ancora un barlume di speranza, il che lo rese pensieroso. In quel momento Azula iniziò a ridacchiare e propose di semplicemente bruciare tutto il loro regno e la loro speranza in ceneri, dando al Signore del Fuoco l’idea perfetta: usare la potenza della Cometa di Sozin per annientare il nemico una volta per tutte. Non solo era un modo efficiente e crudele, ma ricordava anche il modo in cui suo nonno Sozin annientò i Nomadi dell’Aria cento anni fa, era degno della sua grandezza finire la guerra come era iniziata, facendo la stessa cosa con il Regno della Terra.

L3 E11 Ozai risata

Le dichiarazioni di Zuko lo fanno solo ridere

Il giorno seguente, quello dell’eclissi, Ozai lasciò la città capitale per prepararsi all'invasione, rifugiandosi in un bunker sottoterra altamente protetto. All'inizio dell’eclissi ricevette una visita inaspettata da parte di Zuko e esigi un’udienza con suo padre sembrando molto serio e deciso. Ozai notò con un sorriso che era interessante che suo figlio abbia scelto proprio l’eclissi per farsi avanti, insinuando che altrimenti non lo riteneva in possesso del coraggio necessario.

Ozai Zuko Sole Nero

Esci immediatamente!

La sua allegria svanì quando Zuko rivelò direttamente che era stata Azula ad aver colpito l’Avatar a Ba Sing Se, non lui, e che gli aveva raccontato quella bugia perché aveva il sospetto che l’Avatar era riuscito a sopravvivere- supposizione che si era rivelata corretta, dato che era a capo dell’invasione in atto. Il ragazzo dichiarò inoltre con fierezza e calma che era anche venuto per chiarire una cosa: non prenderà più ordini da lui. Infuriato da tale mancanza di rispetto, Ozai si infuriò molto e tentò di attaccare suo figlio a mani nude, ma questo sguainò le sue spade gemelle e gliele puntò contro per tenerlo lontano, effettivamente bloccandolo. Non aveva altra scelta di prendere per la prima volta ordini da suo figlio di tornare sul trono e di ascoltarlo in silenzio.

L3 E11 Zuko abbandona Ozai

Non vuoi sapere di cosa ne era stata di tua madre?

Zuko continuò dichiarando che si era stufato di voler lottare per guadagnarsi il suo amore, l’uomo che lo aveva sfigurato e esiliato solo per una piccola mancanza di rispetto non era degno del suo amore. Ozai rispose che lo aveva fatto per insegnargli cosa voleva dire rispetto, ma il ragazzo lo zittì gridando che invece era stata un atto sbagliato e crudele. Il monarca sbuffò deluso che allora la sua lezione era stava in vana, dato che non aveva imparato nulla, dimostrando chiaramente nessun rimorso. Zuko rispose che invece aveva imparato tante cose, come che la guerra non era un atto di grandezza e di superiorità, ma che spargeva soltanto sangue e odio verso la Nazione del Fuoco che rischiava di venir divorata dalle sue stesse fiamme e che doveva iniziare a impegnarsi per riportare l’armonia nel mondo. Queste parole fecero ridere Ozai a crepapelle che notò con cinismo che suo zio doveva averlo manipolato per bene, ma il ragazzo non si arrabbiò per questo, ma dichiarò che era vero che ne era orgoglioso. La dichiarazione, che Iroh era stato il vero padre per lui, fa ridere Ozai ancora una volta, ma Zuko rimase di nuovo calmo senza abboccare alla provocazione. Fiero e sicuro di sé, poi annunciò che lo libererà dalla prigione e che aiuterà l’Avatar a sconfiggerlo, ma Ozai gli chiese con malizia perché voleva attendere, perché non voleva finirla qua e ora che non possedeva il suo dominio? Suo figlio spiegò sorridendo che non era il suo destino sconfiggerlo, ma dell’Avatar, così rimise le sue spade nel fodero e si voltò per andarsene. Deciso a trattenerlo ancora e di giocare la sua ultima carta, Ozai lo chiamò prima un vigliacco, poi gli offrì di rivelargli cosa ne era stata di sua madre. Con un sogghigno soddisfatto, vide che questa frase aveva avuto l’effetto desiderato: Zuko si fermò.

L3 E11 Ozai attacca Zuko

Ozai attacca suo figlio per ucciderlo

Visivamente agitato e arrabbiato, il ragazzo gli ordinò di raccontargli quello che era successo quella notte, cosa che suo padre fece: Azulon gli aveva ordinato di uccidere il sui primogenito come punizione e lui stava per farlo, ma Ursa voleva proteggerlo ad ogni costo e gli propose uno scambio: lo avrebbe aiutato a diventare Signore del Fuoco in cambio della vita di Zuko. Quella notte sua madre commise un reato di alto tradimento e aveva accettato la sua punizione senza ribellarsi: l’esilio. Il ragazzo rimase inizialmente scioccato da tale rivelazione, ma la possibilità che sua madre poteva essere ancora viva valeva più di ogni cosa. Vedendo che il suo tentativo di ferire suo figlio non aveva avuto successo, Ozai decise di dare un taglio definitivo con lui, ripudiandolo come tale e dichiarò che per lui l’esilio non era stata una punizione abbastanza severa. Percependo che l’eclissi era finita e che il suo potere era tornato, tentò di colpire Zuko con il suo fulmine con chiaro intento omicidio, ma si sorprese quando questo usò una tecnica a lui sconosciuta: il reindirizzamento del fulmine, imparato da suo zio. La scarica gli si rivolse contro e lo scaraventò contro un muro senza colpirlo direttamente, così dovette vedere impotente come il ragazzo fuggì dal bunker lasciandolo indietro come promesso.

La battaglia del Re Fenice[]

L3 E18 Ozai Re fenice

Ozai si proclama Re Fenice

Ozai aveva in seguito rimosso suo figlio completamente dai suoi calcoli e si dedicò alla preparazione per il giorno della cometa, creando una impressionante flotta di aeronavi. Il giorno prima della cometa infine diede massimo sfogo alla sua megalomania auto-incoronandosi “Re Fenice” e futuro governatore del mondo intero. Quando sua figlia Azula seppe che non voleva portarla con sé nella distruzione del Regno della Terra, questa si arrabbiò moltissimo e cercò di fargli cambiare idea sfiorando l’insubordinazione. Anziché punirla per questo, Ozai le fece notare che ora che era il Re Fenice, non c’era più un Signore del Fuoco, quindi serviva un successore, e non poteva immaginarsi persona migliore di lei. Questo complimento la fece calmare e accettò, così Ozai poté partire, sicuro della sua vittoria imminente.

Ozai attacco Wulong

Da libero sfogo alla sua crudeltà

Il Re Fenice fece partire la sua flotta di due dozzine di aeronavi pieni di dominatori del fuoco con lui a capo nel velivolo in prima posizione, ansioso di raggiungere la costa del Regno della Terra per dare inizio a uno spettacolo letteralmente infernale. Non si rese conto che, a sua insaputa, Sokka, Toph e Suki si erano intrufolati in una delle aeronavi e che stavano sabotando la sua flotta, dato che la sua aveva un così grande anticipo sul resto da non potersi guardare le spalle. In quei momenti infine apparve la Cometa di Sozin e Ozai poté subito sentire come il suo potere aumentava.

Dopo aver finalmente raggiunto la costa nella regione di Wulong e alcuni respiri profondi per assorbire la potenza della cometa, Ozai concentrò il suo potere per rilasciare una fiammata gigantesca sul suolo sotto di lui, incendiandolo all'istante. La sua risata isterica risuonò sopra l’incendio disastroso, finché inaspettatamente la sua aeronave non viene colpita da alcuni macigni che distrussero il motore e la portarono alla precipitazione.

L3 E20 Ozai dimostrazione di potere

Una dimostrazione di potere

Per un attimo il Re Fenice rimase sbalordito e incredulo quando vede davanti a sé, su uno spuntone di roccia, Avatar Aang che lo stava aspettando. Ma la sua sorpresa viene presto sopraffatta da una gioia immensa e si precipitò a salutare il suo avversario destinato togliendosi i vestiti ingombranti. Con una risata tuonante notò che l’universo voleva fargli un altro regalo, gli aveva proposto persino l’Avatar per celebrare la sua vittoria! Poteva così finalmente compiere quello che nemmeno suo nonno e suo padre erano riusciti a fare, era veramente il suo momento di gloria. Aang cercò di convincerlo a cessare l’attacco al Regno della Terra, ma Ozai non aveva nessuna intenzione di eseguire questa richiesta ridicola e sfidò il ragazzo a un duello mortale.

Ozai spaventato fulmine

Un momento di terrore

I due dominatori si affrontavano senza esclusione di colpi e per il primo periodo sembravano essere alla pari, ma l’aggressività e la potenza aumentata del dominio del fuoco del Re Fenice costrinsero l’Avatar sulla difensiva. Dopo alcuni minuti di caccia al topo, Ozai iniziò a ricorrere alla creazione dei fulmini di una potenza mai vista che mancarono il bersaglio sempre solo per pochissimo. Infine Aang riuscì a catturare una delle scariche e si preparò a rimandarlo al mittente, il quale per un momento era stupefatto che l’Avatar sapesse usare la stessa tecnica di Zuko e temeva di finir colpito dal suo stesso fulmine. A sua grande fortuna però Aang si rifiutò di uccidere il suo avversario e mandò il fulmine contro il cielo, rinunciando alla forse unica sua possibilità di vittoria.

Ozai risata

Sei un debole!

Ridendo di questo atto di pazzia e debolezza, Ozai si precipitò sul ragazzo e lo scaraventò via per chilometri contro un lago sotto le montagne. Aang riuscì a salvarsi usando il dominio dell’acqua, ma quando vide Ozai volare verso di lui con istinto omicida incandescente, il ragazzo venne pervaso da un profondo senso di paura e entrò in panico. Cercò di fuggire e si rifugiò in una sfera di terra, ma Ozai lo inseguì e lo derise apertamente per la sua natura pacifica e codarda, proclamando che era uguale ai suoi simili, indegni di vivere in questo suo mondo. Senza nessuna pietà iniziò ad attaccare la sfera con le sue fiammate, ridendo come un pazzo e godendosi ogni attimo.

L3 E21 Aang Stato Avatar

Sa di essere nei guai

Scatenando tutto il suo fuoco, Ozai continuò a battere sulla sfera di roccia come se volesse cuocere il ragazzo al suo interno vivo o costringerlo ad uscire per poi finirlo con calma. Dopo un attacco concentrato al massimo infine la sfera si ruppe e Aang venne scaraventato indietro finendo con la schiena contro una parete rocciosa, poi venne sommerso dai macigni. Ozai rise ad alta voce e si fece beffe di lui, poi si avvicinò per dargli il colpo di grazia. Non poteva sapere che Aang aveva appena sbloccato il suo chakra ed era tornato in possesso dello Stato dell’Avatar, perciò si sorprese della mano illuminata che improvvisamente sbucò dalle rocce per afferrarlo fermamente alla barba. Vedendo il viso infuriato di Aang in pieno Stato dell’Avatar, si rese conto che doveva attaccare e sferrò un colpo infuocato con il taglio della mano sul collo del suo avversario, me questo viene deviato con una facilità disarmante.

L3 E21 Ozai scaraventato via

Non riesce a tenere il passo

Un colpo di vento potentissimo lo scaraventò via per decine di metri e lo fece schiantare contro una roccia, poi alzò lo sguardo per osservare impaurito come l’Avatar raccoglieva i quattro elementi per circondarsi con esse e passare all'attacco. Il Re Fenice, che pochi attimi fa era a un passo della vittoria assoluta, ora doveva usare tutto il suo potere per fuggire, usando la propulsione del fuoco per scappare da questa incarnazione della furia. I suoi attacchi vennero bloccati e deviati dal Avatar furioso senza nessun problema, aumentando la sua paura. Mentre lui doveva evitare le centinaia di pilastri di pietra della foresta Wulong, Aang gli passò semplicemente attraverso, usando i macigni anche per l’attacco.

L3 E21 Ozai terrore

Paralizzato dalla paura

Dopo alcuni minuti infine Aang lo catturò con una frusta d’acqua e lo incatenò al suolo bloccandogli braccia e gambe con il dominio della terra. Il monarca era in preda al panico quando sopra di lui vide alzarsi l’Avatar che con una voce sinistra gli annunciò che aveva devastato l’equilibrio del mondo e che ora ne pagherà il prezzo ultimo. Non voleva rassegnarsi e cercò di ribellarsi, ma Aang stava già preparando il suo attacco mortale sul suo avversario inerme e terrorizzato. Un momento però prima di centrare il bersaglio, Aang uscì volontariamente dallo Stato dell’Avatar e abortì l’attacco che perse tutto la sua pericolosità, poi rilasciò Ozai.

L3 E21 Aang toglie dominio a Ozai

Aang gli toglie il dominio

Questo non dimostrò nessuna gratitudine di essere stato risparmiato o segno di aver imparato la lezione, al contrario: cocciuto come un mulo, Ozai insultò il ragazzo per la sua decisione idiota di risparmiarlo, ridendo che nonostante tutto quel potere in suo possesso, era ancora un debole. Quando questo gli volse le spalle, passò a un attacco a tradimento, ma Aang percepì i suoi movimenti e deviò l’attacco vile per bloccargli nuovamente le braccia con il dominio della terra. Proseguì ad usare il dominio dell’energia su di lui per togliergli il dominio, ma nello scontro tra le energie quella maligna di Ozai stava quasi per sopraffare quella benevole di Aang, ma alla fine prevalse quella dell’Avatar.

L3 E21 Ozai a terra

Che figura di...

Nonostante la debolezza e l’esaurimento, conseguenza di questo attacco, Ozai tentò di attaccare di nuovo, ma si rese conto con orrore che non poteva più generare fuoco e con una espressione stupefatta e terrorizzata chiese cosa gli aveva fatto. Aang spiegò che gli aveva tolto il dominio per impedire che poteva continuare a usarlo per i suoi scopi malefici. L’ex- dominatore del fuoco voleva ribellarsi, ma il suo corpo finalmente cedette all'esaurimento e perse conoscenza.

Qualche tempo dopo Aang venne raggiunto da Sokka, Toph e Suki che vollero sapere se Ozai era morto, vedendolo a terra immobile. Ozai si svegliò appena in tempo per sentire questa domanda e annunciò arrabbiato che era ancora vivo, ma si accasciò subito nuovamente a terra sbavando e con una espressione ridicola. Non si seppe se poteva ancora sentire gli insulti di Sokka e Toph, ma sicuramente non ne era felice.

Prigioniero[]

Ozai venne in seguito incarcerato nella stessa prigione in cui aveva sbattuto suo fratello Iroh e gli vennero tolti i suoi titoli e privilegi, terminando il governo del “Re Fenice” dopo neanche un giorno intero. Dato che Zuko aveva nel frattempo sconfitto Azula in un Agni Kai per la successione al trono, il principe salì sul trono e divenne il nuovo Signore del Fuoco. La sua prima azione era quella di dichiarare la fine della guerra e di promettere di impegnarsi a fondo nella ricostruzione del mondo insieme all’Avatar, inoltre liberò tutti i prigionieri di guerra e licenziò le persone ancora fedeli a suo padre intorno a sé per ridurre ulteriormente il suo influsso, ma questi rimasero in agguato.

L3 E21 Zuko visita Ozai

Zuko visita Ozai in prigione

Poco dopo Ozai, che si ritrovava in una cella buia vestito come un barbone, ricevette visita di suo figlio, ma si dimostrò abbastanza cinico e amareggiato. Al posto di salutarlo, notò con acidità che si sentiva onorato di ricevere la visita del Signore del Fuoco, ripudiando la frase di Zuko che doveva sentirsi grato di essere ancora vivo grazie alla benevolenza di Aang e usare il suo tempo qua per riflettere sul suo passato per trovare pace. Non avendo voglia di questi discorsi banali, l'ex-monarca volle sapere il vero motivo per cui era venuto e Zuko acconsentì di rispondere a questa richiesta: era venuto per costringerlo a sputare il rospo sul destino di sua madre. Ozai però non rispose alla sua domanda, ma chiese suo figlio con tono arrogante se stava già sperimentando lo stress di essere un Signore del Fuoco lo notò che era sicuro che tornerà per chiedergli consiglio.

Promessa Ozai ghigno

Si sente di nuovo potente

Questa sua previsione si rivelò corretta quando Zuko tornò un anno dopo per sapere come faceva a governare la Nazione del Fuoco e contemporaneamente dormire in pace. Godendosi il fatto di aver visto giusto che quel suo figlio fallito era tornato a strisciare davanti a lui, Ozai gli raccontò di un episodio della sua infanzia quando il piccolo Zuko era indeciso se salvare un tartagranchio innocente dall'essere mangiato da un falco o impedire che il falco morisse di fame, per poi finire in mare e rischiare di annegare per via della sua esitazione. Il ragazzo non capiva il motivo perché gli stava raccontando quella storia di così tanto tempo fa, ma Ozai ignorò la domanda del Signore del Fuoco e gli ordinò con arroganza di portare per la prossima visita dell’altro tè.

Promessa 2 Ozai manda via Zuko

Disgustato da suo figlio

Zuko tornò difatti il giorno successivo e Ozai gli spiegò che con questa storia voleva fargli capire che in questo mondo non esisteva il giusto e lo sbagliato, dato che la volontà del Signore del Fuoco era giusta per definizione. Quando suo figlio si rifiutò di accettare questa dottrina e dichiarò che voleva portare avanti i discorsi di pace con il Regno della Terra, Ozai gli predisse che era destinare a fallire, dato che quel debole di Re Kuei ora sicuramente voleva fingersi forte davanti al mondo mandando le sue truppe a Yu Dao. Ancora una volta Zuko respinse questa predizione, il che spinse il monarca decaduto di accusarlo di fidarsi di più dell’Avatar che di sé stesso. Disgustato da questa dimostrazione di debolezza di suo figlio e successore, Ozai infine gli ordinò gridando di sparire dalla sua presenza.

Ricerca 1 Azula visita Ozai

Azula faccia a faccia con Ozai

Dopo la risoluzione del conflitto di Yu Dao e il collasso del Movimento per la Ristorazione dell’Armonia, Zuko tornò ancora una volta alla prigione, ma stavolta tornando al primo originario della sua prima visita: scoprire indizi sul destino di sua madre. Per via della sua completa mancanza di collaborazione, il Signore del Fuoco si sentì costretto a chiedere aiuto a sua sorella Azula, ricoverata in un istituto di psichiatria. Ozai non reagì neanche alla vista di sua figlia e si limitò a fissarla in silenzio. Quando Zuko notò che quei due testardi non si sarebbero mossi, decise di unirsi a loro portando una bella tazza di tè a ciascuno. Arrabbiata, Azula però afferrò il vassoio con la bocca e fece inciampare Zuko gridando come pensava di bere il tè con le mani legate; questa scena, abbastanza imbarazzante per il Signore del Fuoco, fece sorridere Ozai che a parte quello rimase però impassibile. Dopo una breve schermaglia, Azula chiese un incontro privato dignitoso tra lei e suo padre e a grande sorpresa di Ozai Zuko glielo concedette. Durante quella conversazione dietro a porte chiuse, l’ex-monarca finalmente rivelò a sua figlia il suo passato con Ursa e le lettere mandata e un certo Ikem, sperando che grazie a queste informazioni potrebbe rimuovere Zuko dal trono.

Fumo Ombra 3 Ursa vede Ozai

Le parole di Ursa lo scioccano

Per i mesi successivi, Ozai rimase da solo nella sua cella, ma ricevette informazioni sul ritorno di Ursa a palazzo, il che lo fece infuriare. Era anche a conoscenza di un movimento che voleva aiutarlo a tornare sul trono chiamato “Nuovo Ordine di Ozai”, ma questo venne fermato prima di riuscire a generare risultati. Una sera la sua ex-moglie arrivò davanti a lui e il monarca decaduto non esitò a farle notare con un sorriso malizioso che tornare qua era stato un grande errore. Un secondo dopo scoppiò però in un attacco di furia gridando che manterrà la promessa di eliminare lei e tutti i suoi cari se avesse osare presentarsi davanti a lui. No, farà di più, fino a farle implorare d’oblio. La chiamò un essere miserabile che deve strisciare ai suoi piedi nel vanto tentativo di spaventare la sua ex-moglie, ma non ebbe successo. Ursa mantenne la calma e rispose che ora poteva finalmente vederlo, per lei era solo un uomo piccolo piccolo che prova con tutte le sue forze di essere grande, con un cuore ancora più piccolo che non ha posto per nessuno, incluso sé stesso. Queste parole così semplici ma dure scossero il tiranno che iniziò a balbettare. Quando vide che Ursa si era voltata senza guardare indietro, le ordinò di voltarsi e di strisciare ai suoi piedi, ma invano.

Eredità[]

In fin dei conti, il consiglio di Ozai per Yu Dao aveva contribuito alla risoluzione pacifica del conflitto e la fine del Movimento per la Restaurazione dell’Armonia e il suo giudizio su Re Kuei inizialmente si era rivelata corretto. Indirettamente aveva anche dato a Zuko l’idea di creare una nazione indipendente che divenne realtà nella Repubblica Unita delle Nazioni. Servendo anche come esempio cattivo, Zuko riuscì anche ad allontanarsi dalla politica imperialista di suo padre e della sua filosofia.

Nell'anno 124 DG il fatto che Ozai aveva assassinato suo padre Azulon per salire sul trono era diventato di dominio pubblico.

Personalità[]

Ozai era stato un uomo irascibile, dominante e arrogante con una sete di potere insaziabile. Aveva dimostrato questa personalità già da giovane e Iroh notò che proveniva da una malattia psicologica profonda simile alla “triade oscura”, ovvero una combinazione malsana di psicopatia, machiavellismo e narcisismo. A Ozai mancava completamente l’empatia verso chiunque, incluso sé stesso, e venne descritto da suo fratello come un tipo che non conosceva scuse, pentimenti o cambiamenti di decisioni. Credendo che la moralità era un segno di debolezza, concetti come pace e benevolenza per lui erano ridicoli e disprezzò chiunque li dimostrò, incluso suo figlio. Raramente dimostrò interesse in qualcun altro e semmai, era solo quando gli erano utili in qualche modo.

Questo sua idea venne rafforzata da uno forte senso del controllo e del perfezionismo, non si sentiva soddisfatto finché non controllava ogni singola cosa all'interno della sua nazione. Per raggiungere questo, era più che pronto a sacrificare la sua stessa famiglia, che non risparmiò dalla sua crudeltà di quando scopriva che qualcuno tentava di sfuggire al suo controllo. Quando Ursa ammise di aver mandato una lettera falsa, dove scrisse che Zuko era figlio di Ikem e non suo, Ozai dichiarò che gli risparmierà la vita, ma che da ora in poi lo tratterà come se non fosse più suo figlio biologico, soltanto per fare un dispetto a sua moglie.

La morte di Lu Ten e il la sconfitta di Iroh a Ba Sing Se per lui erano un regalo divino e non esitò di usare il dolore di suo fratello a suo favore, non potendo capire come la morte di un famigliare poteva portare qualcuno ad abbandonare una battaglia. Con una freddezza e insolenza notevole andò da suo padre, Signore del Fuoco Azulon, e gli chiese apertamente di revocare il diritto di primogenita di Iroh in suo favore, credendo che fosse una richiesta ragionevole. Quando Azulon gli ordinò di uccidere Zuko per sperimentare in prima persona il dolore di perdere un figlio, Ozai ammise per lui non era una punizione, ma era già pronto ad eseguire l’ordine con grande piacere se sua madre non si fosse intromesso. Non si lasciò sfuggire la possibilità di eliminare suo padre con del veleno per ascendere al trono, aiutato da fatto che Iroh si era ritirato anche dalla gerarchia famigliare, ancora in lutto. Ozai manipolò l’ultimo volere di suo padre per far sembrare che avesse cambiato opinione e che voleva lui come il suo successore sul trono.

La sua freddezza non si fermava davanti a nulla, era più che pronto a sacrificare centinaia di soldati per un vantaggio in guerra e guadagnare più potere. Era disposto ad usare il potere della Cometa di Sozin per eradicare il Regno della Terra e costruire il suo regno ideale sulle sue ceneri, le migliaia e migliaia di morti per lui avevano un valore pari a delle formiche. Nella sua credenza distorta credeva che lui aveva comunque l’obbligo di proteggere il suo popolo, che era l’estensione del suo volere divino come Signore del Fuoco: se lui attaccava qualcuno, un nemico rispondeva, dandogli la scusa per annientarlo. In questo modo sperava di poter conquistare l’intero mondo e soggiogarlo al suo volere.

Nonostante la sua freddezza immensa da adulto, in gioventù aveva dimostrato alcuni deboli segni di gentilezza e compassione per la sua famiglia.  Anche con la loro relazione tesa, lui e Iroh erano amici a scuola, anche se questo si distanziò quando realizzò che nel suo fratello minore albergava un “cuore di ghiaccio”. Quando Ursa lo implorò di risparmiare il suo ex-amante Ikem, Ozai la assecondò quando venne chiamato “mio amore”. Anni dopo, quando stava per lanciare il piccolo Zuko dalle mura del palazzo, ci ripensò quando Ursa e i Saggi del Fuoco lo implorarono di dargli un po' più di tempo. Ozai credé di essere stato un buon padre in gioventù, cosa che i suoi figli non negarono.

Ma col passare degli anni, la sua rabbia incessante, il suo orgoglio e sete di potere insaziabile corrosero la sua relazione con la sua famiglia. Credé fermamente che il valore di una persona dipendeva esclusivamente dalle sue abilità e i suoi successi, permettendo al genio naturale Azula di diventare presto la sua favorita, mentre ignorò e abusò psicologicamente Zuko. Non si risparmiò con affermazioni pesanti e dolorosi solo per farsi beffe di Ursa che una volta gli aveva detto che avrebbe preferito che Zuko fosse figlio di Ikem e non suo. Si divertì a infierire sempre di più sul ragazzino, facendo forza sul suo complesso di inferiorità, dicendo a cena che “Azula era nata fortunata, tu sei fortunato ad essere nato”.

Dopo l’esilio di Ursa, Ozai abusò psicologicamente entrambi i suoi figli, mentre maltrattò Zuko anche fisicamente. Quando questo, all’età di soli tredici anni, osò parlare fuori regola a una conferenza di guerra, Ozai prese in mano l’opportunità per “dargli una lezione sul rispetto”. Sfidò suo figlio apertamente a un Agni Kai e quando questo si rifiutò di combattere, gli ustionò mezza faccia e lo esilio dalla patria. Quando Zuko anni dopo lo confrontò con questo, il monarca non dimostrò nessun rimorso per questa azione infame. L’unica volta in cui era sinceramente fiero di lui era quando credeva che Zuko avesse ucciso l’Avatar a Ba Sing Se e lo trattò come un vero principe ereditario. In compenso non esitò ad ucciderlo quando seppe la verità e quando il ragazzo annunciò che era deciso ad unirsi alla squadra dell’Avatar per sconfiggerlo, effettivamente tradendolo e sfuggendo al suo controllo.

Dall'altra parte Ozai educò Azula come la sua erede, esigendo la lei solo la perfezione assoluta, caricando sulle spalle della ragazza una pressione immensa che la spinse a diventare una maniaca della perfezione. Alla fine era stata anche colpa di suo padre, che la crebbe in un ambiente dove regnavano paura, terrore, potere e perfezione, posò le fondazioni per la sua instabilità mentale che portò alla sua pazzia.

Stranamente Ozai, per quanto spietato poteva essere con i suoi figli, poteva perdonare i fallimenti di certe persone come il Ministro Qin e Ammiraglio Zhao che mantenevano le loro posizioni nonostante ripetuti fallimenti. Non punì Azula comunque per un suo fallimento di catturare Zuko o di invadere Ba Sing Se al primo colpo, o si arrabbiò quando seppe che gli aveva mentito su chi aveva ucciso l’Avatar, dato che gli era più utile al suo fianco come suo erede. In questi casi era più importante la loro fedeltà alla causa piuttosto che l’efficacia, ma non aveva pietà per chi osava opporsi alle sue visioni, non importava se erano competenti o meno. La sua pazienza era anche limitata per chi falliva ad impressionarlo, come Kunyo o Vachir, ma almeno venivano puniti solo con l’esilio. Generalmente Ozai vedeva ogni subordinato come solo una pedina ricambiabile senza nessun valore emotivo.

La sua megalomania crebbe sempre di più, spingendolo a rinunciare al suo titolo di Signore del Fuoco per auto-dichiararsi “Re Fenice” e Signore del Mondo. Nel suo duello con Aang dimostrò tutta la sua violenza e furia, attaccando il ragazzo con estrema crudeltà, chiamandolo un codardo che non aveva il permesso di vivere nel suo mondo ideala che stava per creare. Quando Aang lo risparmiò, non lo ringraziò, ma lo chiamò uno stupido e un debole per non aver avuto il coraggio di ucciderlo, ripeté la stessa frase quando l’Avatar non lo uccise poco dopo quando era impotente. La sua pazzia era talmente forte da non infrangersi nemmeno con una minaccia imminente alla sua vita, continuava a chiamare Aang un debole per avere emozioni e freni morali.

La perdita del suo dominio e dei suoi titoli era stata un trauma immenso per lui, peggiore della morte. Ma anche cosi, senza potere e in una lurida cella di prigione, Ozai conservò una parte della sua personalità dominante che fece una predica a Zuko quando questo era venuto da lui. La sua rabbia però si era leggermente calmata e dimostrò una personalità più calma e logica quando affermò che la propensione di Aang di volere tenere le quattro nazioni separate era un ostacolo per il progresso. Questo pensiero si dimostrò corretto quando Yu Dao, una cittadina creata con gli sforzi comuni di cittadini sia della Nazione del Fuoco che del Regno della Terra, si evolse in una città moderna. Quando Zuko venne da lui per ulteriori consigli, Ozai era segretamente eccitato di poter esercitare ancora un po' del suo potere e spiegò che per lui concetti come bene o male, forza e debolezza, erano senza peso. Credé ancora fermamente che il Signore del Fuoco che poteva decidere cosa era giusto e cosa sbagliato, grazie al diritto divino di governo. Ogni scelta che faceva era giusta a prescindere, semplicemente perché era lui che aveva presa, per questo ogni indecisione e guida esterna morale erano segni di debolezza- questa era la ragione perché continuava a disprezzare Zuko.

Quando Ursa venne a trovarlo in prigione anni dopo, si dimostrò ancora una volta immobile sulle sue scelte passate e le ordinò di strisciare sotto i suoi piedi come l'essere miserabile che era, ma rimase almeno scioccato quando la donna dichiarò che aveva un cuore così piccolo da non aver posto neanche per sé stesso.

Abilità[]

Dominio del fuoco[]

Ozai era stato un dominatore del fuoco estremamente potente e abile; si credeva che se l'Avatar non fosse stato capace di sconfiggerlo, l'unica persona al mondo capace di fermarlo era suo fratello Iroh. Persino l'ex-Generale, anche lui un dominatore rinomato e riconosciuto, non era sicuro di poterlo battere, forse anche per questione di età. Lo stile di combattimento di Ozai era feroce, aggressivo, spronato dalla rabbia e dal desiderio di infierire sugli altri per il guadagno personale. Si era allenato continuamente sin da ragazzo, sviluppando una padronanza eccezionale sul suo potere, capace di generare tre colonne di fuoco contemporaneamente, due dalle mani e una dalla bocca. Possedeva anche una grande sensibilità per esso, percependo immediatamente quando il suo potere era tornato alla fine dell'eclissi nonostante si ritrovava molti metri sottoterra.

Il suo potere aumentò notevolmente con la cometa, poteva creare ora fiamme larghe chilometri, capaci di sbriciolare rocce, e palle di fuoco concentrate esplodenti. Poteva usare le fiamme anche liberandoli dai piedi per volare per centinaia di metri. Il suo dominio aumentato era capace di dominare su un Aang con quattro elementi, ma non era un rivale degno di uno Stato dell'Avatar e dovette solo fuggire. Alla fine perse il suo dominio per mano dell'Avatar che usò su di lui il dominio dell'energia.

Dominio del fulmine[]

Ozai era anche stato uno dei pochi dominatori del tempo capaci di generale fulmini, e l'unico capace di farlo con due mani simultaneamente e senza grande tempo di caricamento. Ha usato la sua abilità anche sottoterra con gran parte del sole ancora nascosto dietro la luna per attaccare Zuko con una scarica creata in pochissimi attimi. Sotto l'influsso della cometa i suoi fulmini crebbero in potenza e raggio di azione che illuminarono l'intero campo di battaglia.

Altro[]

Nonostante la sua crudeltà estrema e personalità dominante, Ozai era stato ritenuto da molti un governatore rispettato, a volte persino amato, dato che apprezzavano le sue doti da leader, la sua intelligenza e il suo carisma. Questo divenne chiaro quando Morishita comparò lui a suo figlio e concluse che Ozai era stato un Signore del Fuoco più coraggioso e patriota.

Persino in prigione e senza dominio, conservò la sua vena manipolativa facendo pressione sui dubbi di Zuko per dare di lui un Signore del Fuoco simile a lui. Aveva sviluppato una personalità più calma e logica che era quasi da considerare saggia; era il primo a notare che il concetto di mantenere per forza le nazioni separate era un processo sfavorevole per lo sviluppo e riteneva che il futuro risiedeva un una unione di varie nazioni.

A parte del suo dominio, Ozai era forte anche fisicamente. Durante il suo duello con Aang nello Stato dell’Avatar ha resistito a un colpo di vento che lo scaraventò contro un pilastro di roccia con così tanta forza da spaccarlo, ma lui si riprese dopo pochi secondi e continuò a combattere. I suoi riflessi erano veloci e scattanti, il che gli permise di schivare gran parte degli attacchi di Aang lanciati a ripetizione nonostante la differenza in potenza e velocità. Era pronto ad affrontare Zuko anche senza il dominio a mani nude e si ritirò solo quando questo tirò fuori le sue spade.

Comparsa[]

Avatar: La Leggenda di Aang[]

Libro uno: Acqua (水)[]

  • 108. "Il Solstizio d'inverno, seconda parte: l'Avatar Roku" (visione, senza dialogo)
  • 112. "La Tempesta" (flashback)
  • 120. "L'Assedio del Nord, seconda parte"

Libro due: Terra (土)[]

  • 207. "Il Viaggio di Zuko" (flashback)
  • 219. "Il Guru" (visione, senza dialogo)

Libro tre: Fuoco (火)[]

  • 301. "Il Risveglio"
  • 309. "Incubi e sogni ad occhi aperti" (sogno)
  • 311. "Il Giorno del Sole Nero, seconda parte: L'Eclissi"
  • 318. "La Cometa di Sozin, prima parte: Il Re Fenice"
  • 319. "La Cometa di Sozin, seconda parte: I vecchi maestri"
  • 320. "La Cometa di Sozin, terza parte: Dentro l'inferno"
  • 321. "La Cometa di Sozin, quarta parte: Un Mondo Nuovo"

Graphic novel[]

  • La Promessa, prima e seconda parte
  • Trilogia "La Ricerca"
  • Fumo e Ombra, terza parte
  • Azula in the Spirit Temple (sogno)

Avatar Legends: The Roleplaying Game[]

  • Core Book

Avatar videogiochi[]

  • Avatar: The Last Airbender: Quest for Balance

Trivia[]

  • Ritratto Ozai

    Il ritratto di Ozai

    La sua faccia si vede per la prima volta completamente nel primo episodio del terzo libero "Il risveglio". In precedenza si vedeva sempre solo la sua sagoma immersa nell'ombra o la parte inferiore del suo viso.
  • Il suo sigillo che si vede sui documenti ufficiali, è scritto in una scrittura cinese arcaica usata per appunto documenti del genere. il metodo moderno di leggerlo sarebbe 烈火國王敖載印寶 ("Lièhuǒ guówáng áo zài yìn bǎo"- sigillo ufficiale del Signore del Fuoco Ozai) dove il suo nome viene scritto con 敖載,, "portare con orgoglio".
  • Nel suo ritratto ufficiale le sua fiamme sono nere e ai suoi piedi sono raffigurarti ingranaggi e tubi, simbolo del progresso tecnologico sotto il suo governo.
  • Ozai era stato il Signore del Fuoco con il periodo di governo più corto conosciuto, ma era stato anche il reggente con il potere più grande della storia con ottanta per cento del mondo sotto il suo potere.
  • Ozai venne quasi ucciso due volte del suo stesso fulmine, ma entrambe le volte venne risparmiato.
  • Ha incontrato tutti i membri del Team Avatar con l'eccezione di Katara.
  • Nonostante sia stato il più potente dominatore del fuoco dei suoi tempi, Ozai ha perso entrambi i duelli visto sullo schermo, la prima volta contro Zuko e la seconda contro Aang.
  • Ozai era stato l'unico Signore del Fuoco conosciuto ad non essere mai stato Principe Ereditario.
  • Non era mai stato un Generale nell'armata e non ha grande imprese militari a suo merito.
  • Era stato il primo parente ad aver tentato alla vita di un figlio/figlia, la seconda era stata Liling, il terzo Hiroshi Sato.
  • È stato anche la prima persona ad aver causato una cicatrice sul volto di un famigliare, la seconda fu Suyin, ma a differenza della sorella di Lin, Ozai lo fece con tutta la intenzione.
  • Ha voluto uccidere Zuko ben tre volte, le prima due volte era stato fermato, la terza Zuko stesso si è ribellato.
  • Nella versione originale del fumetto Ozai voleva buttare Zuko giù dalle mura del palazzo, ovvero ucciderlo, quando temeva che on era un dominatore, mentre nella versione italiana voleva solo cacciarlo da palazzo.
  • La posa di Ozai prima dell'inizio del duello con Aang è quasi uguale a quella che si é visto durante la visione di Roku in "Il solstizio d'invero, seconda parte". È anche la stessa posa della fontana di fuoco nella omonima città.
  • LÌ Ozai portava i vestiti tradizionali per un Agni Kai ufficiale.

Riferimenti[]

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