Lek era stato un dominatore della terra e della sabbia daofei proveniente dal deserto di Si Wong e uno dei maestri del dominio della terra dell’Avatar Kyoshi. Come membro della Compagnia dell’Opera Volante, un gruppo di contrabbandieri criminali operativi su tutto il Regno della Terra, era stato un dominatore molto abile e un tiratore scelto, capace di colpire in bersaglio lontano con un suo sasso con precessione impressionante.
Anche dopo il declino dell’influsso della Compagnia dell’Opera Volante, Lek rimase comunque fedele al suo gruppo e, nell'anno 296 AG, entrò in contatto con Kyoshi, la figlia dei suoi ex-capi Jesa e Hark. Lek era un avido credente nel codice dei fuorilegge e un ardente difensore dei suoi quasi-parenti adottivi, per cui litigava spesso con Kyoshi.
Storia[]
Infanzia[]
Lek crebbe sulle strade di Bosco di Datteri, un insediamento vicino all’Oasi delle Palme Nebbiose. Dato che era rimasto orfano già da piccolo, la sua unica famiglia consisteva nel suo amico Chen che per lui era un fratello giurato. I due avevano fondato una gang di due persone cercando di imitare i spadaccini e i duri che venivano al villaggio alla ricerca di lavoro, dominando la loro strada.
Un giorno, Chen veniva arrestato per aver rubato delle noci di litchi mezzi marci, un atto che avevano commesso spesso, ma finora a nessuno aveva mai importato. Ma quel giorno la gente del villaggio decise di cambiare andatura e lo punì severamente, condannandolo alla gogna- una gabbia appesa in alto esposta agli elmetti e agli occhi del pubblico che spesso equivaleva alla pena di morte per disidratazione. Nella disperata speranza di salvare il suo fratello dalla morte, ha raccolto ogni pietra che trovava e la lanciò contro il cardine debole e arrugginita della gogna per farla cadere. Gli abitanti rispettosi alla legge non fecero altro che deriderlo per i suoi sforzi vani, specialmente quando sbagliava mira, ma Lek non si arrese e continuò finché non gli mancavano le forze.
Il ragazzino venne scoperto alcuni giorni dopo da Jesa e Hark, svenuto sotto la gogna per lo sforzo e un colpo di caldo. Tragicamente, sembrava che Chen fosse morto già prima del loro arrivo, dato che si era svegliato soltanto dopo sulla schiena di Longyan, il bisonte volante di Jesa. Per via dello sforzo continuo di lanciare sassi per salvare il suo amico, la spalla e il braccio di Lek erano cosi gonfi da impedirgli di usarlo per due settimane, ma appena si era ripreso iniziò ad addestrarsi nel dominio della terra giurando che non avrebbe mai più mancato un bersaglio. Sotto la guida di Jesa e Hark, Lek imparò i trucchetti del mestiere di contrabbandiere e iniziò a ideologizzare la coppia come una sorta di genitori addottovi. Allo stesso momento sviluppò un odio profondo per tutte le persone che seguivano la legge chiamandoli "ipocriti".
La morte di Jesa e Hark nell'anno 299 per via di una malattia ebbe un impatto personale molto forte sul ragazzo, non solo sul gruppo che perse il loro bisonte volante che li abbandonò dopo la morte della sua padrona. La Compagnia dell’Opera Volante si ridusse a pochissimi membri e il loro territorio al piccolo e decaduto insediamento a Baia del Camaleonte. Per proteggersi, dovevano stringere alleanze con organizzazioni più potenti come la Società del Fiore d’Autunno; Lek fu la causa per la quale la Compagnia dell’Opera Volante finì in debito con loro perché aveva subito uno shock anafilattico dopo essere stato punto da una vespa rapace e sarebbe morto senza il loro aiuto.
Incontro con Kyoshi[]
Tre anni dopo, mentre seguivano l’andazzo normale alla loro sede, la Casa del Tè della Signora Qiji, la Compagnia dell’Opera Volante ricevette una visita inaspettata da parte di Kyoshi e Rangi che erano in fuga e alla ricerca di alleati. Lek venne da loro dopo che le due ragazze si erano sedute sul tavolo e con rabbia malcelata gli chiese cosa volessero ordinare, ricevendo come risposta il codice che li identificava come daofei, ma per una reazione viscerale il ragazzo li prese subito in antipatia credendoli delle spie della polizia. Sgridò Lao Ge per aver fallito a fare da guardia e dovette ritirarsi per parlare con Wong e Kirima prima di tornare con un atteggiamento più calmo e controllato. Lek accusò le nuove arrivate di aver recitato quel codice come se avessero letto delle istruzioni e per lui quindi erano altamente sospetti di essere persone di legge. Alla continua negazione di Kyoshi che lo fosse, Lek iniziò ad arrabbiarsi sempre di più, ma la ragazza insistette ad avere il diritto di essere trattata con rispetto, insultando il codice dei daofei ma anche chiedendo un’alleanza in cambio addestramento nei domini. Quando questa presentò il ventaglio di Jesa, Lek la accusò di averlo rubato, ma quando Kyoshi spiegò che fosse l'eredità di sua madre, si zittì incredulo.
Dopo una breve consultazione, Lek tornò insieme ai suoi amici che si presentavano formalmente a Kyoshi e Rangi; Lek usò tutti i suoi soprannomi altisonanti per soddisfare il suo orgoglio. Il modo in cui Kyoshi parlava male dei suoi genitori durante il suo racconto irritò Lek che la accusò di mentire, ma Kirima lo incitò a tacere, ma per lui questa versione dei fatti di Kyoshi e la sua visione idealizzata di Jesa e Hark rimasero incompatibili. In un breve momento di solennità, rivelò alla ragazza che i suoi genitori fossero morti tre ani fa, ma la reazione sollevata e crudele di loro figlia a questa notizia tetra gli fece ribollire nuovamente il sangue. Quando questa volle sapere della rete della Compagnia dell’Opera Volante, Lek scoprì quanto potente fossero stati prima del suo arrivo, ma venne strappato dalla sua rabbia quando sentì parlare Rangi di un bisonte volante, il che cambiò le carte in tavola. Stavano per trovare un compromesso, ma la discussione venne interrotta quando Lao Ge annunciò che stava arrivando la polizia.
Lek sgridò il vecchio nuovamente per non aver fatto il suo lavoro adeguatamente, per poi unirsi agli sforzi di respingere gli agenti e darsi alla fuga. Lek volle sapere dove si trovasse il loro bisonte volente e, dopo aver ricevuto le indicazioni da Rangi, si avviò per raggiungerlo usando la tecnica delle scale di terra impressionando Kyoshi. Pochi minuti dopo raggiunse Pengpeng, il bisonte che Kyoshi e Rangi avevano portato con loro, rallegrandosi e gioendo come un bambino. Non si accorse delle facce sconvolte delle due ragazze quando appresero che Longyan fosse stato il bisonte di Jesa e che quindi era stata una dominatrice dell’aria criminale, decretando con entusiasmo che la Compagnia dell’Opera Volante fosse tornata in attività.
Il gruppo fuggì lontano per accampare vicino a un fiume essiccato dove Lek si meravigliò come Kyoshi e Rangi, che credeva essere ancora principessine viziate, divorassero un ratto elefante senza farsi problemi. Quando seppe sotto quali condizioni terribili Kyoshi fosse cresciuta a Yokoya, ebbe un momento di pietà con lei, ma questo cambiò quando la ragazza diede la colpa per quello più ai suoi genitori per averla abbandonata lì anziché agli abitanti di Yokoya stessa, per cui si allontanò arrabbiato. Al suo ritorno seppe che nel frattempo Kyoshi aveva prestato il giuramento per diventare una daofei a tutti gli effetti, una informazione che sconvolse il ragazzo. Anche se dichiarò di non chiamarla mai “sorella”, Lek rimase con loro e si auto-proclamò il responsabile per Pengpeng e della navigazione. Sospettoso, chiese poi a Kyoshi di come fosse entrata in possesso di questo bisonte volante non essendo una Nomade dell’Aria e la sua riposta che l’avesse rubata la disgustò profondamente, dichiarando che se l’aspettava da una persona orribile che non rispettava i propri genitori.
Nel Team Avatar[]
Da allora in poi, Lek cercava sempre di ingraziarsi Pengpeng il più possibile per fare un dispetto a Kyoshi, alla quale la cosa andava più che bene, bastava che facesse il proprio lavoro. Aveva guidato il bisonte volante fino alle montagne di Taihua dove raggiunsero la città segreta daofei di Hujiang dove la Compagnia dell’Opera Volante voleva fare il suo ritorno sul palcoscenico del crimine organizzato. Sul bazar si accorsero di un membro del Fiore d’Autunno che stava reclutando persone, il che spinse Lek a volersene andare subito, ma era troppo tardi: il gruppo venne avvistato da “Zio” Mok, il capo della organizzazione daofei con la quale la Compagnia dell’Opera Volante era in debito per aver salvato la sua vita. Il gruppo venne invitato a una serata dove Mok si gustò a maltrattare il ragazzo in continuazione, specialmente quando una volta parlò senza aver il permesso per difendere Kyoshi, il che le procurò una ferita dolorosa alla mano. In quella occasione Mok li obbligò a partecipare a un attacco al palazzo del governatore Te Sihung per liberare una certa persona con la promessa di liberarsi del loro debito se la loro missione fosse stata portata a termine con successo.
Il giorno seguente, uno shirshu apparve a Hujiang che era stato mandato da Jianzhu per rintracciare Kyoshi, un dettaglio che la ragazza spiegò solo in seguito dopo la loro fuga. Una volta al sicuro, Kyoshi finalmente sputò il rospo sulla ragione per la quale era in fuga e doveva imparare i domini per uccidere qualcuno, ovvero nessun altro che Jianzhu, il quale Lek riconobbe il “Becchino del Passo Zhulu” e il fatto non da tralasciare che lei sia l’Avatar. La prima reazione dei membri della Compagnia dell’Opera Volante fu incredulità e una risata, specialmente di Lek, ma dovettero accettare la verità quando videro come la ragazza dominava dell’acqua. Dopo l’atterraggio, il gruppo propose di ignorare i patti e di separarsi, dato che per l’Avatar essere associato a dei criminali non sarebbe concepibile. Tuttavia, la ragazza rimase ferma sulla sua decisione di vivere come una daofei e di rimanere con loro, a patto che le insegnassero i domini. Insieme a Wong, Lek divenne così il maestro del dominio della terra dell’Avatar.
Il gruppo non risparmiò Kyoshi per tutto il mese prima dell’attacco facendole fare parecchi progressi, specialmente nella precisione e nel tempismo. Lek si divertì a provocarla in continuazione, ma alla fine iniziò a collaborare bene con lei nonostante tutto. Nel giorno prestabilito, la Compagnia dell’Opera Volante si ritrovò nella periferia della fortezza di Te Sihung insieme a qualche centinaio di altri daofei radunati dal Fiore d’Autunno. Mok voleva interrogarli per via dello shirshu a Hujiang e sospettava che il gruppo avesse qualcosa a che fare con l'attacco, il che spinse Lek ad assicuralo che non ne sapessero nulla, attirandosi nuovamente la rabbia di Mok, ma Kyoshi stavolta lo difese. Il capo del Fiore d’Autunno diede un ora di tempo alla Compagnia dell’Opera Volante per liberare il prigioniero di Te prima dell'attacco definitivo, cosi Lek e gli altri si misero in posizione dopo essersi truccati. Quando vide Kyoshi per la prima volta con il suo trucco, ammise che avesse un aspetto terrificante.
Come prima mossa, Lek mise fuori gioco due guardie colpendoli con un sasso da centinaia di metri, dando prova della sua abilità nel lancio assistito al dominio della terra anche sotto questi condizioni sfavorevoli. Durante l'attacco, salvò Kyoshi da una guardia che la stava attaccando alle spalle, colpendola con un’altra pietra e pochi minuti dopo portarono a termine la loro missione di salvataggio.
Tuttavia, la gioia per essere stato assolto dal debito con Mok durò ben poco quando Lek seppe chi avessero appena liberato: il temibile Xu Ping An, il capo dei sanguinosi Colletti Gialli. Per via della sua giovane età, il ragazzo del deserto non lo conosceva, ma quando seppe dai suoi compagni con chi avessero a che fare, iniziò ad aver ripensamenti. Persino lui, che odiava gli uomini della legge con tutto sé stesso, era inorridito dagli atti compiuti dai Colletti Gialli, e insieme agli altri decisero di svignarsela il più presto possibile. Una volta in volo su Pengpeng, iniziò una animata discussione su cosa fare ora: da un lato non volevano permettere che un pazzo omicida andasse in giro liberamente a compiere altre stragi, ma allo stesso tempo sapevano che non avevano la capacità di fermare lui e i Colletti Gialli rinati. Indecisa su cosa fare, Kyoshi propose di nascondersi tra le nuvole e osservare la situazione dall'alto prima di decidere. Ma pochi minuti dopo si resero conto che Xu si stava preparando ad attaccare una fattoria con una famiglia indifesa e, temendo il peggio, l’Avatar decise di fermarlo, cosi Lek fece atterrare Pengpeng accanto all’armata di daofei.
Kyoshi sfidò Xu Ping An a un Lei Tai, ovvero un duello dove tutto era permesso, Ma a grande orrore di Lek e degli altri, il capo dei Colletti Gialli si rivelò un dominatore del fulmine. Già all'inizio, Kyoshi venne colpita da scariche elettriche le la resero impotente e Xu continuò a colpirla insultandola per la sua ingratitudine quando già sembrava essere in fin di vita. Ma quando tutto sembrava perso, questa entrò nello Stato dell’Avatar e si alzò in aria su un tornado, portandosi con sé il suo nemico fino a farlo cadere da un’altezza tale da non essere compatibile con la sopravvivenza. Lek aveva osservato tutto bloccato dall'ammirazione e dalla paura e quando la sua compagna di squadra tornò normale, le chiese esitante se fosse ancora “posseduta” oppure se fosse “di nuovo lei”.
"Danno collaterale"[]
La Compagnia dell’Opera Volante portò Kyoshi, gravemente ferita ed esausta, a un villaggio vicino dove una guaritrice del Regno della Terra la guarì con l’aiuto di Kirima, ma la ragazza dormì lo stesso per ben tre giorni consecutivi. Quando finalmente si svegliò, per caso era Lek di turno a farle da guardia e le raccontò quello che era successo nel frattempo, anche se si fece notare la sua solita irritazione quando parlava con lei. Questa volta, Kyoshi voleva essere civile con il ragazzo che i suoi genitori avevano cresciuto al posto suo, cosi gli fece i complimenti impacciati per la sua abilità di lanciare sassi. Quando gli venne chiesto da dove proveniva la sua abilità, il volto di Lek si indurì e le raccontò del suo passato, la morte di Chen e come aveva incontrato Jesa e Hark. Una volta finito, le propose l’idea che forse loro l’avevano abbandonata a Yokoya per proteggerla dalla vita pericolosa e incerta di un daofei e che l’avevano preso con sé soltanto perché fosse utile, non perché fosse un suo sostituto. Finalmente più calma e consapevole dei suoi sentimenti, Kyoshi dichiarò che fosse felice che i suoi genitori lo avessero preso con loro quando non potevano stare con lei. Con questo, avevano finalmente messo da parte i loro disguidi e per la prima volta Lek chiamò Kyoshi “sorella” quando si offrì di chiamare Rangi.
Qualche giorno dopo, Lek accompagnò Kyoshi e Rangi a un giro a Zigan per comparare un paio di guanti che nascondevano le cicatrici sulle mani dell’Avatar, un ricordo dei fulmini di Xu Ping An. Alla fine gliele vennero regalati da un negoziante di pelle che aveva capito che lei fosse l’Avatar e che aveva appena salvato la città dalla furia di Xu. Ma quando stavano per tornare alla casa della guaritrice, il gruppo finì in un agguato e venne colpito alla schiena da dei dardi di veleno shirshu che li paralizzarono. Rangi venne trascinata via mentre Lek iniziava ad avere una reazione allergica al veleno e stava per morire soffocato con Kyoshi che doveva osservare la scena con orrore senza la possibilità di aiutarlo. Quando finalmente poteva muoversi, era troppo tardi, così si prese il corpo esanime di Lek e lo portò dagli altri per informargli di cosa fosse successo.
La Compagnia dell’Opera Volante rimasta seppellì Lek in un campo fuori dal cimitero di Zigan secondo la sua cultura, ovvero senza una lapide per premettere al suo corpo di tornare alla terra senza lasciare tracce. L’elogio silenzioso diede a Kyoshi nuova risolutezza nell'uccidere Jianzhu che aveva reclamato un’altra vita; lei andò a rispondere al su invito di incontrarlo a Qinchao, mentre Kirima, Lao Ge e Wong volarono alla tenuta dell‘Avatar per salvare Rangi. Come ultimo gesto, Kyoshi portò con sé all'incontro una delle pietre di lancio di Lek che, inavvertitamente, divenne l’arma del delitto quando Yun, ricomparso apparentemente dall'oltretomba, la usò per uccidere Jianzhu.
Descrizione fisica[]
Lek venne descritto come un ragazzo dall'apparenza molto giovane con i capelli dal colori sabbia tagliati corti. Aveva braccia snelle e lunghe, con le sua maniche legate con sottili fili di cuoio. Sulla testa indossava una sciarpa tipica delle tribù della sabbia che pendeva mollemente intorno al suo viso. Quando doveva sembrare più serio, lo legava dietro alla testa. Lek si credeva troppo basso di statura e troppo magro per fare impressione.
Personalità[]
Lek era un ragazzo che ha dovuto crescere troppo in fretta e che ha imparato a fidarsi solo di se stesso. Nonostante volesse essere sempre al comando di tutto e sembrare un vero duro, era comunque un quindicenne strafottente e ogni tanto si lasciava prendere dalle sue emozioni. La sua infanzia lo aveva segnato profondamente, specialmente il rancore verso i “legalisti” come chiamava quelli che seguono la legge come se fosse un insulto, che hanno solo riso ai suoi sforzi di salvare il suo amico condannato alla morte per una banalità, forse soltanto per soddisfare l’ego qualche governatore e per difendere un villaggio ormai vicino alla scomparsa. Dopo questa esperienza terribile ha giurato di non sbagliare mai più la mira e sviluppo è un legame emotivo profondo con i suoi salvatori fino ad ideolizzarli. Per questo motivo odiava Kyoshi che, nonostante fosse il sangue dei suoi idoli, dimostrava soltanto odio e disprezzo verso di loro per averla abbandonata, chiamandola spesso “ingrata” e non voleva mai accettarla come “sorella giurata”. A Kyoshi stessa dava fastidio il fatto che i suoi genitori avessero preferito crescere lui anziché lei, loro figlia, e questo risentimento è rimasto tra di loro per molti mesi. Soltanto quando i due finalmente si parlarono, iniziarono a capirsi meglio e stava per nascere un’amicizia sincera, che però venne stroncata dall'agguato di Jianzhu.
Abilità[]
Lek era un dominatore della terra e della sabbia, anche se usava il suo potere di rado. Era un maestro della tecnica delle scale di terra che gli permetteva di “correre” nell'aria creando piccoli strati di terra che levitavano liberamente. La sua specialità era la precisione e il controllo a distanza che usava per manipolare i proiettili della sua fionda se avesse sbagliato mira. Aveva dimostrato di poter controllare un sasso lanciato anche in aria durante il raid al castello di Te per compensare un errore di lancio per via del segnale di avvio dell’armata di Mok che l’aveva distratto.
Trivia[]
- Non si sa la sua età precisa, ma quando Te Sihung aveva ammesso di avere “quindici anni, tra poco”, Lao Ge ha commentato avesse l’età di Lek.
- Finora è l’unico personaggio che abbiamo visto avere un’allergia e che è morto per shock anafilattico.
- Ha forse avuto una cotta per Rangi, ma probabilmente lo ha detto solo per prendere in giro Kyoshi, conscio della loro relazione.
Riferimenti[]
- Yee, F. C. (author), DiMartino, Michael Dante (author). (July 16, 2019). Chapter Fourteen, "The Introduction". The Rise of Kyoshi. Amulet Books.
- Yee, F. C. (author), DiMartino, Michael Dante (author). (July 16, 2019). Chapter Twenty-Five, "The Raid". The Rise of Kyoshi. Amulet Books.
- ↑ Yee, F. C. (author), DiMartino, Michael Dante (author). (July 16, 2019). Chapter Fifteen, "Escape". The Rise of Kyoshi. Amulet Books.
- Yee, F. C. (author), DiMartino, Michael Dante (author). (July 16, 2019). Chapter Eighteen, "The Town". The Rise of Kyoshi. Amulet Books.
- ↑ Yee, F. C. (author), DiMartino, Michael Dante (author). (July 16, 2019). Chapter Nineteen, "The Beast". The Rise of Kyoshi. Amulet Books.
- ↑ Yee, F. C. (author), DiMartino, Michael Dante (author). (July 16, 2019). Chapter Twenty, "The Avatar's Masters". The Rise of Kyoshi. Amulet Books.
- ↑ Yee, F. C. (author), DiMartino, Michael Dante (author). (July 16, 2019). Chapter Twenty-Six, "The Challenge". The Rise of Kyoshi. Amulet Books.
- Yee, F. C. (author), DiMartino, Michael Dante (author). (July 16, 2019). Chapter Thirty, "Farewells". The Rise of Kyoshi. Amulet Books.
- ↑ Yee, F. C. (author), DiMartino, Michael Dante (author). (July 16, 2019). Chapter Thirty-One, "The Return". The Rise of Kyoshi. Amulet Books.
- ↑ Yee, F. C. (author), DiMartino, Michael Dante (author). (July 21, 2020). Chapter One, "Unfinished Business". The Shadow of Kyoshi. Amulet Books.