Gli effetti della Convergenza Armonica[]
Gli effetti della Convergenza Armonica furono un peso considerevole per la giovane Avatar. Non solo doveva vivere col terribile peso di aver perso per sempre ogni connessione con Aang e gli altri predecessori, ma ora dappertutto in città erano spuntate liane spirituali che non ne vollero sapere di sparire e che distrussero alcuni edifici e strade. Persino Korra non era in grado di estirparle, ricrescevano immediatamente. Più di una volta lei e il presidente Raiko finirono in una lite, dandosi la colpa a vicenda. Una delle poche a consolarla era Asami.
Una sera Korra divenne testimone delle improvvise capacità di dominio dell’aria di Bumi, primogenito di Aang e fino ad allora un non-dominatore. Subito ebbe il sospetto che forse aveva a che fare con la Convergenza Armonica, ma pensarono che fosse stato un fenomeno singolo, finché Anche Mako e Lin le raccontarono che altri dominatori dell’aria erano sbucati in città. Korra chiese a Mako se poteva aiutarlo nella ricerche e perché lui dormiva ancora nel quartier generale della polizia anziché sull’Isola dell’Aria, ma il ragazzo evitò di rispondere per l'imbarazzo.
Asami e Korra fecero un giretto in macchina per distrazione affinché l’Avatar imparasse a guidare un'automobile - un disastro - e le due giovani donne parlarono delle loro rispettive relazioni con Mako. Korra era felice di non aver perso l'amicizia con Asami e di avere quindi finalmente un’altra amica femmina a parte Naga.
Dopo essere state insultate da uno spirito, a Korra venne l’idea di liberarsi delle liane spirituali con il dominio spirituale! Purtroppo al suo tentativo si aggiunsero anche Raiko e la stampa; osservarono Korra eseguire la procedura di guarigione spirituale, che in un primo momento sembrava funzionare, ma le liane tornarono indietro ancora più forti. Una casa venne distrutta da esse, e Korra dovette salvare una famiglia dai detriti- tutto davanti al presidente e ai giornalisti.
La stessa sera Korra riprovò nuovamente a ripristinare la connessione con gli altri Avatar tramite la meditazione, ma venne interrotta da Tenzin. Korra gli rivelò il suo timore che abbia distrutto tutto, ma il maestro la rassicura dicendo che aveva fatto ciò che riteneva giusto e che per ogni persona infelice ci sarà sempre una felice della sua decisione. In quel momento Bolin li raggiunse e disse che il nuovo dominatore dell’aria era stato ritrovato sul ponte di Kyoshi e si rifiutava di scendere.
Il dominatore dell’aria Daw era nel panico: si riteneva troppo pericoloso per la società, dato che inavvertitamente aveva spinto alcuni poliziotti giù dal ponte. Korra si avvicinò con il suo nuovo aliante e gli disse che non era colpa sua se era diventato un dominatore dell'aria e che lei e altre persone volevano aiutarlo. Daw si fidò e accettò l'aiuto per tornare a terra, ma finì per cadere, lo salvò l'intervento tempistico dell'Avatar. Ma in quel momento Raiko si avvicinò a Korra e anziché ringraziarla la esiliò dalla città, dato che, a suo dire, aveva combinato troppi guai. Anziché litigare, Korra accettò senza fare tante storie e offrì il suo aiuto a Tenzin nella ricerca di altri dominatori dell'aria per ricreare la Nazione dell'Aria.
Alla ricerca di nuovi dominatori dell'aria[]
Il giorno seguente Korra e la famiglia di Tenzin (meno Ikki e Meelo) vollero partire per il viaggio per il Regno della Terra, Asami le prestò una sua nave aerea, poi si aggiunsero anche Bolin e Jinora. La squadra Avatar era di nuovo in pista, stavolta per riportare indietro la quasi estinta Nazione dell’Aria! Mako inizialmente non voleva venire con loro neanche dopo le sua ripetuta richiesta, ma Bolin riuscì a convincerlo.
Trovarono ben presto i primi candidati, ma per un motivo o l’altro, nessuno dei nuovi dominatori volle aggiungersi alle nuova Nazione dell’Aria, che voleva seguire le orme dei monaci come Aang. O erano troppo attaccati alla loro terra natia, o troppo giovani, o troppo lontani dallo stile di vita dei nomadi, l'impegno di Tenzin fu sempre vano. Più di una volta la pazienza di Korra venne testata, specialmente con un giovane di nome Ryu, menefregista e scansafatiche di prim'ordine, ma era chiaro che dovevano cambiare strategia.
Il gruppo intensificò la sua propaganda in favore del dominio dell’aria in forma di uno show, e finalmente un ragazzino si interessò: Kai. Anche se poi ammise di essere un piccolo criminale di strada, Korra lo accettò comunque dato che riteneva che tutti avevano bisogno di una chance nella vita, ma non senza l’avvertimento di non fargliela pentire.
Le condizioni della Regina della Terra[]
Finalmente arrivarono alla capitale del Regno della Terra, Ba Sing Se, dove Korra espresse la sua voglia di incontrare la regina Hou-Ting. Tenzin le disse che non era un personaggio facile da gestire, il che smorzò notevolmente il suo entusiasmo.
Vennero scortati direttamente nel palazzo reale e il segretario elencò loro una lunga serie di comportamenti da seguire, che non promettevano bene. E in effetti, la prima impressione di lei era sul come trattava male i suoi sottoposti, prima ancora di degnare loro uno sguardo. Per prima cosa Hou-Ting castigò Korra per le azioni del suo predecessore contro il suo antenato Kuei, obbligandolo a cedere del prezioso terreno alla creazione della Repubblica delle Nazioni Unite. Korra cercò di scusarsi, ma la monarca la ignorò e continuò a comandare i suoi servi. Alla domanda se l’Avatar avesse gli stessi problemi con i servi, Korra rispose che non ne aveva; osò poi chiederle aiuto per la ricerca dei dominatori dell’aria. Ma prima di accettare, la regina ordinò a Korra di raccogliere le tasse da una banca a sud che veniva sempre derubata da alcuni banditi. L’Avatar accettò a malavoglia.
Insieme ad Asami, Korra si mise in viaggio per il villaggio richiesto; la giovane erede di Industrie del Futuro cercò di calmarla, dicendo che con loro ci saranno anche le guardie reali e che la regina era solo un tipo che si divertiva a comandare la gente. Il villaggio sembra molto povero, ma seguirono l’ordine delle guardie di caricare il denaro. In quel momento le due donne si accorsero di un attacco e in meno di un attimo erano circondate dalla banda di Gombo sulle sue moto. Per un momento si pentirono di essere venute da sole, ma Korra e Asami affrontarono la sfida. Insieme sconfissero i criminali e li costrinsero alla ritirata; come ultima azione Gombo gridò a Korra che era dalla parte sbagliata. Forse aveva ragione.
Dopo aver compiuto la missione ed essere ritornata alla capitale, Korra chiese se poteva finalmente incontrare i dominatori dell’aria di Ba Sing Se. Ma la regina le disse solo che i rapporti del Dai Li non indicavano nessun dominatore dell’aria in città, per cui l’Avatar poteva anche andare via. Arrabbiata, Korra accusò la regina di derubare i suoi cittadini e di nascondere i dominatori dell’aria che sapeva ci fossero qui. La monarca reagì espellendo Korra dal palazzo, ma lei spinse via il segretario, annunciando che la faccenda non era ancora finita.
Giochi falsi[]
Il giorno successivo Korra scaricò la sua tensione allenandosi con Asami. Mako e Bolin erano di ritorno dal loro giro di perlustrazione e raccontarono di aver sentito delle storie sul rapimento dei dominatori dell’aria, confermando i sospetti di Korra. Stava per dire qualcosa, quando Asami la avvertì appena in tempo dell’arrivo della monarca. Il segretario Gun la informò che erano stati avvistati alcuni dominatori dell’aria nella provincia di Yang, e la regina insistette che il gruppo potesse partire già quella sera. Korra stava nuovamente per dire una cosa sconsiderata ma Asami la salvò dicendo che dovevano ancora riparare la loro nave aerea.
Il gruppo si ritrovò nell'appartamento, dove Korra espresse la sua frustrazione sui comportamenti crudeli della regina. Jinora aveva paura che anche Kai fosse stato rapito, ma dovevano prima capire dove cercare. Mako propose il Lago Laogai, dato che una volta lì c’era stata la base del Dai Li. Jinora usò la tecnica della proiezione spirituale, ma dovette ammettere che la base era deserta. La ricerca si rivelò difficile, finché l’Avatar chiese a Jinora come fosse stata capace di trovarla durante la Convergenza Armonica. Concentrandosi sulla connessione tra lei e Kai, Jinora si mise alla sua ricerca.
Finalmente trovarono il posto dove venivano tenuti prigionieri i dominatori dell’aria, ossia sotto il palazzo della regina, proprio sotto i loro nasi. Qualcuno bussò alla porta: era Lin che voleva avvertire Korra della fuga di quattro criminali che avevano tentato di rapirla già da bambina e riportarla a Città della Repubblica. Non sapendo nulla di tutto ciò, Korra chiese più informazioni: questi criminali avevano cercato di rapirla dopo che si rivelò essere l’Avatar, ma vennero catturati e imprigionati in quattro prigioni di altissima sicurezza. Korra capì che erano loro la causa del perché da piccola era stata rinchiusa nel complesso, cioè per essere protetta. Lin insistette che Korra tornasse a Città della Repubblica, ma la ragazza rifiutò, perché prima voleva liberare i dominatori dell’aria. La dominatrice della terra si unì a loro.
Nella notte, il gruppo irruppe nel palazzo, sconfiggendo le guardie e raggiungendo le persone rapite. Korra spiegò loro la situazione e che era venuta per liberarli, per poi riportarli in superficie. Purtroppo vennero intercettati dal Dai Li, e alla richiesta di Korra di liberare i dominatori dell’aria e di farli vivere la loro vita, Hou Ting affermò che un atteggiamento del genere equivalesse a un atto di guerra contro l’impero della Terra e ordinò al Dai Li di attaccare. Mentre Korra e Tenzin distraevano gli agenti, Lin e gli altri caricarono i dominatori dell’aria sulla nave aerea. Lei stessa, Tenzin, Mako, Bolin, Jinora e Kai scapparono in groppa al loro bisonte volante.
La mattina seguente i dominatori salvati decisero di unirsi a Tenzin per andare al Tempio dell’Aria settentrionale per diventare veri dominatori dell’aria, seguendo le orme di Aang. Korra salutò Tenzin e gli promise di mandargli nuovi dominatori se dovesse trovarli. Constatò con autoironia di avere la tendenza di crearsi sempre più nemici, ma a questo Tenzin ribadì che aveva anche trovato nuovi amici.
Arrivo a Zaofu[]
Durante una pausa, Korra invita Lin a giocare a palla con Naga, ma la poliziotta era nervosa per la sicurezza di Korra. Mako e Asami emersero dalla nave aerea, informandola che c’era stato un avvistamento di un dominatore dell’aria a Zaofu, la base del Clan del Metallo. Korra chiese a Lin se ne sapesse qualcosa, ma lei lo negò, ribadendo che l’Avatar dovesse tornare a Repubblica il più presto possibile.
All’arrivo a Zaofu, Lin si rifiutò persino di entrare, mantenendo il silenzio sul perché. Il gruppo venne accolto dall'emissario Aiwei che fece con loro un tour della città. Passando davanti alla statua di Toph Beifong, Korra volle sapere di più su di lei, ma stavano per raggiungere la casa del dominatore dell’aria. Fecero conoscenza con la matriarca di Zaofu, Suyin Beifong. Suyin notò subito che Korra stava mentendo sul numero di persone insieme a lei, cosa che sorprese Korra e che chiese ad Aiwei. Dopo aver scoperto che la matriarca poteva sentire le bugie, Korra rivelò che con loro c’era anche Lin Beifong, e con estrema sorpresa scoprì che le due donne erano sorellastre!
Al ritorno sulla nave aerea, Korra chiese subito come mai Lin non ne avesse mai parlato. L’Avatar rimase scioccata di sentire che le due sorelle non si parlavano da quasi trent’anni perché litigavano di continuo. Il gruppo venne invitato nella villa di Suyin, dove introdusse 4 dei suoi figli: Wei, Wing, Huan e infine Opal, la dominatrice dell’aria in questione. Sua madre suggerì a Korra di darle qualche lezione preliminare, cosa che la ragazza prima rifiutò, non sentendosi all'altezza, ma alla fine acconsentì. Inoltre spiegò a Suyin il motivo dell’impazienza di Lin per via di quei criminali evasi, ma la donna affermò che Zaofu, la città di metallo, era la più sicura del mondo.
Korra diede a Opal una breve lezione prima di cena: era una strana coppia, una maestra che non aveva mai insegnato e una principiante assoluta. Korra le mostrò alcune posizioni base e le due si mossero in cerchio creando una corrente d’aria. L’Avatar ne rimase sorpresa: Opal aveva del talento!
A cena, Korra raccontò di come avevano liberato alcuni dominatori dell’aria dalle grinfie della regina, dove Suyin espresse il suo odio verso la monarca e l’opinione che la monarchia totale era un modello ormai obsoleto. Inoltre suggerì a Korra di pensarci per il futuro, dato che il mondo stava cambiando di continuo. Ad un tratto, Korra vide Lin uscire dalla stanza, apparentemente arrabbiata.
Dopo il pasto, Korra visitò Suyin nel suo studio, dove era eretto un modello della città. Curiosa, Korra chiese la storia tra lei e Lin, e la donna raccontò che erano figlie di Toph Beifong, ma con padri diversi, ignoti, e durante la loro infanzia la madre non c‘era mai stata, lasciando loro mano libera. Korra notò che non era male, ma Suyin ribadì che gareggiavano sempre per l’attenzione della madre. Forse era stata capace di crearsi la vita perfetta, inclusa una città tutta sua e con una famiglia felice, ma ciò non tolse l’amarezza di non avere la sorella inclusa in tutto ciò.
Cercando Opal, Korra la trovò in compagnia di Bolin; le due ragazze andarono a trovare Lin per parlarle. Ma quando Lin rifiutò il desiderio di Opal di unirsi alla sua famiglia, Korra le chiese dove fosse il suo problema e di non dare la colpa a sua nipote. Lin sbuffò a Korra di preoccuparsi di salvare il mondo, non la sua famiglia, a cui Korra rispose che Suyin aveva ragione: rimarrà per sempre una donna acida e sola.
Korra e il dominio del metallo[]
La mattina seguente Lin non si presentò a colazione, mentre i gemelli Wing e Wei si prepararono per una partita di Power Disc, un gioco per dominatori del metallo, invitando anche Korra. Ma lei ribadì che non sarebbe stato interessante, dato che lei non era capace di dominare il metallo. Suyin chiese come mai Lin non glie l'abbia mai insegnato, così l’Avatar spiega la delicata relazione con il capo della polizia. Poco sorpresa, la matriarca si offrì di insegnarlo a Korra, cosa che la ragazza accettò con grande gioia.
L’allenamento iniziò con il metallo di un meteorite, e dopo concentrandosi sulle particelle di terra all'interno del metallo, riuscì a fargli cambiare forma. Volle far visita a Lin, ma notò che la dominatrice della terra sembrava non avere un bell'aspetto e la lasciò in pace. Nel corso della giornata Korra perfezionò la sua tecnica e Suyin la lodò per essere il primo Avatar conosciuto a utilizzare il dominio del metallo. Notò anche come Bolin si stava impegnando a fondo per imparare anche lui il dominio del metallo, ma fallì in continuazione.
Apparve una Lin arrabbiata, decisa ad esprimere tutta la frustrazione e rabbia verso sua sorella. La discussione si evolse in una vera e propria rissa; Korra chiese a Bolin se doveva intervenire, ma il ragazzo affermò che a volte azzuffarsi faceva parte delle relazioni tra fratelli. Fu Opal a separare le due sorelle, ma poi Lin crollò a terra priva di sensi, esausta. La poliziotta dormì per sedici ore, e al risveglio il suo umore si era rasserenato parecchio.
Korra chiamò Tenzin per radio e lo informò sugli avvenimenti recenti, quando Bolin la interruppe per lodare Opal. Dopo aver riconquistato il microfono, Korra chiese come stesse andando l’allenamento, Tenzin sbuffò che non stava andando bene. La ragazza suggerì di dargli corda e di chiedere aiuto ai bambini o a suo fratello Bumi, che con i suoi metodi ortodossi potrebbe creare più interesse nella cultura nomade. Tenzin si complimentò con lei, affermando che stava per diventare anche saggia.
Tentato rapimento[]
Qualche giorno dopo, Korra testò i suoi progressi contro Wing. Evitò due frammenti di meteorite e contrattaccò con dei cavi metallici, ma venne atterrata dal ragazzo, finendo ingarbugliata nei suoi stessi cavi. Ma si riprese scaraventandolo Wing a terra, e si autoproclamò campionessa di dominio del metallo.
Poi si aggiunse ai suoi amici per la cena di addio, e dopo Varrick le presentò il suo radar trova-dominatori dell’aria che funziona soffiandoci dentro. Inoltre questo era un addio per Opal che si metterà in viaggio per il Tempio dell’Aria Settentrionale per iniziare il suo allenamento vero e proprio. Bolin si dimostrò abbastanza triste.
Il gruppo si mise a dormire nelle rispettive stanze. Durante la notte Korra venne svegliata da Naga che venne colpita da freccette di veleno Shirshu e paralizzata. Passò subito all’attacco, ma subì la stessa sorte. Impossibilitata a muoversi, si ritrovò circondata dai membri del Loto Rosso: Ming-Hua, Ghazan, P’Li e infine il capo Zaheer. Il secondo la portò in spalla, ma il gruppo venne scoperto dalle guardie della villa e dal gruppo Avatar. Dovette osservare la battaglia impotente, sperando di essere salvata n qualche modo. Dopo che Bolin bloccò il Chi di P’li, Lin riuscì a riprendere Korra con i suoi cavi. Dopo la fuga del Loto Rosso, Korra venne portata nella stanza di Suyin, dove Aiwei le diede l’antidoto per il veleno. Appena poté nuovamente muoversi, espresse l’opinione che qualcuno all'interno della mansione doveva essere una spia.
L'uomo dietro le quinte[]
La mattina seguente Korra osservò Aiwei che interrogò le guardie e anche Varrick, la cui descrizione degli avvenimenti notturni la lasciarono con molta amarezza. Lin suggerì di interrogare anche Suyin, che lo lasciò fare, anche se per Korra era una perdita di tempo. Scoprirono una guardia che stava mentendo, Hong Li, e andarono a perquisire la sua casa. Vi trovarono degli indizi per un incontro segreto che combaciò con gli avvenimenti. L’Avatar concluse che Hong Li sapeva tutto e che lo costringerà a sputare il rospo, ma Aiwei volle aspettare finché l’uomo non cedesse da solo.
Dopo il ritorno nella villa, Mako ebbe dei dubbi sulla colpevolezza della guardia, nonostante la montagna di prove. Apparve Varrick che spiegò che, se lui volesse costruire una cospirazione, si cercherebbe una vittima su cui scaricare tutte le colpe. Mako realizzò che l’unico che aveva in mano i fili per fare tutto ciò era Aiwei.
Il gruppo perlustrò la casa di Aiwei e dietro uno scaffale trovarono l’ingresso per un tunnel segreto. Purtroppo il proprietario fece ritorno, e Asami non fu capace di avvertirli in tempo, cosi il gruppo venne scoperto. Korra cercò di nascondere i suoi sospetti, chiedendogli risposte, cosi l’emissario ripeté che Hong Li era colpevole. Inoltre volle sapere se per caso stavano sospettando di lui, e Korra rispose che stavano solo cercando risposte; Aiwei rispose a sua volta che lei non aveva idea di cosa stava per accaderle. Aiwei alzò una parete di metallo e scappò, ma Korra fu capace di aprire un buco e di inseguirlo. Ma aprendo la porta per il tunnel segreto fu salutata da una bomba che saltò in aria. Con una reazione fulminante, Korra riuscì a schermarla con una sfera d'aria, ma dovette realizzare che Aiwei era scappato.
Korra avvertì Suyin del tradimento e della fuga del suo emissario, mostrandole il passaggio attraverso il quale il Loto Rosso era potuto entrare.
Il gruppo si riunì nell’ufficio di Suyin, Korra decise di sospendere la ricerca per i dominatori dell’aria per rintracciare Aiwei, seguendo il fiuto di Naga. Lin si rifiutò, ripetendo il suo desiderio di riportarla a Repubblica per motivi di sicurezza, ma l’Avatar affermò che non sarebbe stata al sicuro da nessuna parte. Lin affermò che catturare Zaheer e i suoi scagnozzi era sempre compito suo, persino Suyin era della stessa opinione. A malavoglia Korra si arrese e si ritirò per la notte.
Poco dopo Korra sentì qualcuno bussare alla sua porta: era Suyin che gli chiese se era vero che Naga potesse inseguire Aiwei, ricevendo una risposta affermativa. La matriarca spiegò che era il suo desiderio quello di trovare quel traditore e che aveva dato ragione a Lin solo per tenera buona. Korra e i suoi amici lasciarono Zaofu in groppa a Naga per trovare Aiwei.
Zaheer e il Loto Rosso[]
Attraverso il fiuto di Naga, la squadra Avatar rintracciò Aiwei nell'Oasi delle Palme Nebbiose. Nella taverna dovettero constatare che la regina aveva fatto appendere volantini con su di loro con ordine di cattura per aver liberato i dominatori dell’aria. Korra stava per obiettare ma Asami la zittì, notando che il proprietario della taverna li stava già guardando male.
Naga li guidò a una roccia e dietro di essa Korra trovò la macchina di Aiwei. Mentre Mako e Bolin perlustravano la zona, Korra e Asami restarono sul posto, in caso dovesse tornare. Korra era frustrata di non conoscere gli obiettivi di Zaheer, quando Asami trovò delle notizie riguardo un posto chiamato ‘Bosco di Xai Bau’ e un orario. I due erano d’accordo che doveva essere un punto d’incontro con Zaheer, ma non riuscirono a trovarlo sulla mappa. Mako e Bolin tornarono con l’informazione di aver trovato il ricercato in un hotel, e il gruppo si mise d’accordo di sorvegliarlo per farsi guidare da Zaheer.
Il gruppo volle prendere una camera nello stesso hotel, ma il proprietario gliela darà soltanto dopo aver saputo che Bolin era il famoso attore di Nuktuk. Insistendo su una camera di fronte a quella di Aiwei, il gruppo si ritrovò in uno spazio molto ristretto. Durante l’attesa giocavano a Pai Sho e Mako chiese a Korra cosa volesse fare una volta trovato Zaheer, e lei rispose che voleva farlo parlare. Mako ribadì che non aveva aperto bocca nei tredici anni di carcere, perché dovrebbe iniziare ora?
Dopo ore e ore di sorveglianza, Korra si meravigliò che Aiwei non si fosse ancora mosso. Sbirciando, vide che stava meditando e capì che il bosco di Xai Bau doveva trovarsi nel Mondo Spirituale. Iniziò a meditare anche lei, decisa a rintracciarlo.
Korra trovò Aiwei abbastanza facilmente, ma Zaheer scomparve all'istante con lui. Al suo ritorno, Zaheer confermò i sospetti di Korra e affermò che lo spirito di Aiwei era stato gettato nella Nebbia delle Anime Perdute. L’Avatar minacciò il dominatore dell’aria, ma questi le offrì con calma una discussione pacifica. Per prima cosa volle sapere chi erano i membri del Loto Rosso e quali erano i suoi obiettivi. Zaheer disse che erano un gruppo che si era scisso dal Loto Bianco, insoddisfatti di cosa era diventato. Korra volle poi sapere la ragione per cui avevano tentato di rapirla da bambina, e Zaheer spiegò che quella era stata l'idea di Unalaq, che voleva educarla come membro del Loto Rosso e farle aprire i portali spirituali secondo i suoi piani. Korra lo prese per un tentativo di lavaggio del cervello, ma questo Zaheer ribadì che il Loto Rosso voleva scatenare un cambiamento radicale nel mondo, che secondo lui è troppo disequilibrato.
Nel frattempo, nel mondo reale, Ghazan e Ming’Hua raggiunsero l’Oasi e irruppero nell'hotel. Il corpo di Korra venne salvato da Asami che corse via in groppa a Naga, mentre Mako e Bolin fermarono i criminali.
Korra, nel mondo spirituale, chiese come Unalaq fosse riuscito a scappare dalla giustizia, e Zaheer rispose che aveva in mente un piano B, affermando che diventare l’Avatar Oscuro non faceva parte del piano del Loto Rosso, Korra chiese cosa lo fosse stato invece. Il dominatore dell’aria ribadì che i due mondi non dovrebbero essere separati e che nessuna nazione dovrebbe essere sotto un dominio di qualunque tipo, Presidente o Re che sia. Nonostante i suoi problemi con la regina della terra, Korra non condivise l’idea di eliminare ogni fonte di governo e rimase scioccata che l’uomo che aveva tempo fa proposto che la ‘Nuova crescita non potrà mai arrivare senza la distruzione del Vecchio” era un saggio dominatore dell’aria, Laghima.
Durante questo dialogo, Asami e il corpo fisico di Korra vennero catturate dai soldati dell’Regno della Terra.
Catturate[]
Asami e Korra, legate come un salame, vennero trasportate su una nave aerea con destinazione Ba Sing Se. Korra ritornò nel suo corpo e cercò di avvertire i soldati del pericolo in cui stava versando la regina, ma venne presa per pazza. Mentre Asami venne incatenata semplicemente alla parete, Korra era immobilizzata da catene, bendaggi e un camice di forza. Cercò di chiedere un po’ d'acqua, ma la guardia ribadì che non riceverà né acqua né terra né fuoco e che verrà rilasciata soltanto a destinazione raggiunta. Una volta da sole, Korra e Asami provarono a liberarsi, cosa che Asami riuscì a fare abbastanza facilmente, ma per Korra servivano delle chiavi. Asami uscì da un’apertura della ventilazione, e Korra doveva chiamare aiuto tra cinque minuti, distraendo la guardia. Un colpo ben assestato e la guardia era a terra, così Asami si prese le chiavi.
Le due donne si fecero strada per la cabina di pilotaggio, ma quando Korra lanciò il pilota contro gli strumenti, distrusse i panelli e la radio facendo precipitare la nave. Asami la consolò dicendo che la nave era un pezzo di scarto già prima e che forse sarebbe stato meglio prepararsi ‘all'atterraggio’.
Dopo l’atterraggio di emergenza, l’equipaggio cercò di ricatturare le due donne, nonostante stessero ripetendo che dovevano avvertire la regina del pericolo e che non avevano più tempo. Korra stava per perdere la pazienza, quando notò qualcosa che si muoveva sotto le dune. Pensava fosse uno spirito; alla scelta tra farle riparare la nave o affrontare quella cosa sotto la sabbia, gli uomini scelsero la prima opzione. Korra sollevò la nave con il dominio della sabbia e Asami notò che era salvabile. Ma in quel momento il ‘coso’ si rivelò: era uno squalo delle sabbie, che distrusse il veicolo appena riparato.
Dato che il confine del deserto era ancora troppo lontano per raggiungerlo a piedi, Korra accettò volentieri l’idea di Asami di costruire un veliero del deserto con i pezzi della nave, e l’avatar usò il suo dominio dell’aria per spingere il veicolo in avanti e quello del fuoco per scacciare lo squalo della sabbia che continuava ad inseguirli. Riuscirono a raggiungere l’Oasi, dove le due donne trovarono Naga e salutarono il capitano della nave aerea, ora molto più amichevole.
Nella taverna le stavano già aspettando Tonraq, Lin e Lord Zuko. Vennero informate della probabile cattura di Mako e Bolin, ma in quel momento ascoltarono le notizie alla radio: la regina era stata assassinata e a Ba Sing Se stava regnando il caos. L’Avatar realizzò con orrore che dev'essere stata opera del Loto Rosso, come aveva annunciato Zaheer.
Pericolo per la Nazione dell'Aria[]
Mako e Bolin erano riusciti a scappare e a ritornare all’Oasi delle Palme Nebbiose, e le due donne erano felici di rivederli. I due fratelli introdussero la ritrovata nonna Yin, che affermò che l’Avatar era molto muscolosa per essere una donna e che Mako dovrebbe cercarsi una donna bella come loro due. Mentre i due gruppi si raccontarono le rispettive avventure, i fratelli comunicarono a Korra il messaggio che Zaheer voleva farle sapere: lei si dovrà arrendere al Loto Rosso o sarà la fine per la nuova Nazione dell’Aria.
La ragazza realizzò che doveva avvertire Tenzin, ma non c’era una stazione radio nei paraggi. Il gruppo raggiunse nuovamente Zaofu, dove Suyin disse che non erano riusciti a raggiungere nessuno al Tempio dell’Aria Settentrionale, nonostante il segnale era sempre stato stabile. Frustrata e impaziente, l’Avatar si rese conto che doveva accorciare i tempi e decise di entrare nel mondo spirituale per parlare con Zaheer nel bosco di Xai Bau. Rassicurò Lin e chiese ad Asami di salvaguardare il suo corpo durante la meditazione.
Una volta raggiunto Xai Bau, Korra ordinò a Zaheer di mostrarsi, ma venne accolto da Iroh. Gli spiegò la situazione, ossia che un ‘pazzo’ stava minacciando la Nazione dell’Aria e che senza le sue vite passate era arrivata alla fine delle sue idee. Iroh raccontò della profonda amicizia tra Aang e Zuko, cosi Korra volle parlare con l’ex-signore del Fuoco. Salutò Iroh, felice di averlo incontrato di nuovo, e tornò nel mondo reale, dove andò a cercare Lord Zuko.
Sorpresa, trovò Zuko che stava partendo con il suo drago per avvertire sua figlia, la Signora del Fuoco e possibile target di Zaheer. Gli chiese un consiglio su cosa avrebbe fatto Aang, e rispose che lui sarebbe stato fiero di lei e che avrebbe sacrificato tutto per la Nazione dell’Aria; non poteva dire se avrebbe anche sacrificato la sua vita, ma di certo teneva molto a tutta l’umanità, dato che era cosciente che il mondo aveva bisogno del suo Avatar. Korra lo ringraziò e raccontò che aveva incontrato suo zio nel mondo spirituale. In quel momento Mako uscì per informarli che erano riusciti a contattare il Tempio dell’Aria.
Davanti al trasmettitore radio, Korra interruppe una discussione tra Meelo e Bolin per parlare con Tenzin. Subito lo avvertì della minaccia di Zaheer e ordinò di evacuare il tempio, ma era troppo tardi: in quel momento arrivarono i membri del Loto Rosso.
Resa a Zaheer[]
A bordo di una nave aerea, il gruppo salpò per il Tempio dell’Aria Settentrionale; mentre i suoi amici cercarono un modo per attaccare il Loto Rosso, Korra stava soltanto osservando le nuvole fuori dalla finestra pensierosa. Decise che nessun piano avrebbe avuto successo, dato che al minimo indizio di una trappola, Zaheer e gli altri avrebbero ucciso tutti i dominatori dell’aria presenti. Non aveva altra scelta che offrirsi a loro come richiesto, ma facendo prima mettere in salvo gli ostaggi, perché il mondo aveva bisogno dei dominatori dell’aria. Tonraq e Lin le promisero di aiutarla, così Korra chiamò Zaheer per informarlo che si arrendeva. Il capo del Loto Rosso le disse di andare al monte Laghima a mezzogiorno, da sola, e solo in quel momento rilascerà gli ostaggi. Suyin cerco un piano per salvare sia i dominatori dell’aria che Korra.
Ai piedi al monte Laghima, Lin le diede una trasmittente radio portatile, dopodiché Korra abbracciò prima Asami, Bolin e Mako, poi suo padre che disse che era fiera di lei. Korra rispose che lo amava e che andrà tutto bene, ma che era lui che doveva stare attento, dato che come capotribù era a rischio. Cosi Korra partì da sola per l'ignoto.
Korra volò in cima al monte Laghima e chiese tramite radio se Mako e gli altri avessero già trovato gli ostaggi, ma la risposta era negativa. P’Li e Zaheer la stavano già aspettando e le ordinarono di arrendersi. Alla notizia che Ghazan era con i dominatori dell’aria, Korra ordinò a Zaheer di dire al suo scagnozzo di non interferire, ma quando il suo nemico invece ordinò di uccidere gli ostaggi, Korra entrò in panico e finalmente si arrese. P’Li le legò mani e piedi con catene di platino, ma quando stavano per caricarla sulla sua nave aerea, Korra sentì Mako attraverso la radio che gridava che era stata una trappola. L’Avatar passò all'attacco, ma per colpa delle catene venne respinta dai colpi d’aria di Zaheer. Comparve in cima Tonraq che salvò sua figlia e in due affrontarono i nemici.
Korra lanciò rocce e colpi d'aria, ma quasi tutti i suoi attacchi vennero evitati o respinti. Con orrore dovette assistere a suo padre che venne spinto giù dalla montagna, apparentemente morendo. Mentre Zaheer era distratto per la morte di P’Li, cercò di usare il momento, me venne atterrata da un violento colpo di aria e resa incosciente. Il dominatore dell’aria la prese in spalla e si lancio dal precipizio; ma al posto di cadere, Zaheer dimostrò di aver acquisito la rarissima abilità del volo. Scappò via così con la sua prigioniera.
Il veleno del Loto Rosso[]
Zaheer raggiunse la sua base sotterranea, dove venne atteso da Ghazan e Ming’Hua, sorpresi dalla sua nuova dote. Incatenarono Korra a mezz’aria sopra un crepaccio, in attesa finché la giovane donna si riprese. Al risveglio, Korra gli sputò addosso delle fiamme, credendo che Zaheer abbia ucciso suo padre, ma si bloccò inorridita, quando gli spiegarono che stavano per iniettarle un veleno metallico molto potente che forzerà lo Stato Avatar, e che la uccideranno in quei momenti. E, come lo sapeva anche lei, se un Avatar morisse dello Stato dell'Avatar, sarebbe la fine del ciclo e delle reincarnazioni.
Il veleno le venne iniettato attraverso la pelle e scatenò subito un dolore lancinante. Per un po' Korra resistette al dolore, iniziando persino ad avere allucinazioni dei suoi vecchi nemici, ma alla fine non poté che arrendersi ed entrò nello Stato Avatar. Ma mentre il Loto Rosso stava per prepararsi ad ucciderla, in preda alla collera Korra riuscì a liberarsi dalle catene e inseguì Zaheer, che intanto era scappato.
Una volta fuori dalla caverna, cercò di saltare addosso a Zaheer, ma venne catapultata contro una roccia. Usando la propulsione del fuoco dai piedi riuscì a tener il passo con il dominatore volante e gli lanciò addosso rocce e getti d’acqua. Non si arrese, anche dopo essere stata scaraventata via con colpi d’aria e catapultata giù per i dirupi, e alle fine riuscì a congelare una caviglia di Zaheer, rallentandolo. Ma poco prima del colpo finale, il veleno iniziò a fare effetto e perse il controllo, cadendo giù per un pendio. Tentò di riprendersi ancora, ma un getto d’aria la scaraventò ulteriormente contro pareti di rocce.
Finalmente a terra, Zaheer dominò fuori l’aria nei polmoni di Korra, tentando di soffocarla con la stessa tecnica con cui aveva ucciso Hou Ting. Ma in quel momento gli altri dominatori dell’aria liberati avevano finalmente creato un tornado che liberò Korra e fece volare via Zaheer. Ma prima che potesse scappare, Korra avvolse la sua catena, che era ancora attaccata al suo braccio, al piede del criminale e lo trascinò a terra con lei. Lin e Suyin lo imprigionarono in una montagna di terra, ma nonostante la vittoria, Korra crollò a terra in fin di vita, il veleno stava per fare il suo lavoro. Tonraq la teneva in braccio piangendo, quando Jinora disse che il veleno era metallico. Suyin lo dominò fuori dal corpo di Korra, salvandola.
Ma la battaglia aveva colpito duro: Korra era rimasta paralizzata dal bacino in giù e stava per cadere in uno stato di profonda depressione. Due settimane dopo era confinata su una sedia a rotelle, mentre Asami la stava preparando per la cerimonia di Jinora. Terribilmente dispiaciuta per lo stato della sua amica, Asami la rassicurò che nessuno si aspettava che si riprendesse in così breve tempo e che lei sarebbe rimasta sempre al suo fianco. Davanti al tempio dell’aria, Korra venne accolta dai suoi amici e familiari: Tenzin, Senna e Tonraq si complimentarono della sua apparenza, mentre Raiko si complimentò per la vittoria sul Loto Rosso ma fallì a dimostrare alcun segno di compassione sincera. Korra rispose solo con un cenno, ma almeno sorrise brevemente quando Ikki e Meelo la salutarono e volevano accompagnarla. Korra osservò la cerimonia per il titolo di maestra di Jinora, venendo lodata per il suo coraggio e il suo sacrificio. La Nazione dell’Aria giurò che cercherà di riportare l'equilibrio nel mondo, finché lei non si sarà ripresa. Al temine della cerimonia Korra versò una singola lacrima sul suo viso triste.