Il giudice Hotah è un giurista famoso nella Tribù dell'Acqua Settentrionale, ma pochi sanno che gran parte delle sue sentenze sono state comprate, assecondando il desiderio del capotribù. Dato che il Sud non poteva esserne a conoscenza, Unalaq propose lui per il processo di Tonraq e gli altri ribelli e difatti sta al gioco, finché Korra non lo minaccia in privato.
Storia[]
Essendo un alleato fidato di Unalaq, nel 171 DG il capotribù del Nord lo chiamò al processo contro Tonraq, Senna e i restanti ribelli che avevano tentato di rapirlo. Dopo essersi insediato ascolta la testimonianza di Unalaq riguardo gli avvenimenti di quella notte per poi verificare le informazioni con l'interrogazione dell'Avatar Korra. Ma a differenza di prima, il suo interrogatorio risultò tagliato e impaziente, non dando alla giovane donna il modo di esprimersi bene, e creò un'immagine assai negativa di Tonraq. Bolin cercò di interromperlo più volte, ma lo zittì con lo sguardo severo. Infine terminò il processo in anticipo, dato che per lui la faccenda era chiara, aveva sentito tutto quello che c'era da sapere.
Al suo ritorno giudicò Senna come innocente e la liberò a gran sollievo di Korra, ma condannò gli altri per alto tradimento, e la pena per quello era la morte. Mentre si stava ritirando, una Korra infuriata minacciò di ucciderlo se avesse mantenuto quella decisione; Unalaq si fece avanti e gli chiese di mostrare pietà. Dopo un momento di tentennamento, Hotah sospirò e cambiò la sentenza in prigione a vita.
Più tardi stava lasciando la città sulla sua satomobile, ma si accorse che Korra e Naga lo stavano inseguendo. Intuendo la loro intenzione accelerò la macchina per seminarli, ma la cagna polare lo raggiunse e lo fece schiantare. Dopo essere stato tirato fuori con la forza da Korra, la ragazza gli chiese la ragione delle sue azioni e affermò che Naga volesse liberare Tonraq. Il cane polare ringhiò minacciosamente, mostrando i suoi denti affilati, facendo innervosire Hotah, il quale affermò che non poteva farci nulla, stava soltanto eseguendo gli ordini di Unalaq.
Dopo aver capito che aveva già detto troppo cercò di conservare il silenzio, cosi Korra pose la sua testa tra le fauci spalancate di Naga e lo minacciò di mandarlo in pasto a lei. La tattica ebbe effetto e il giudice raccontò che era da anni che le sue sentenze erano state corrotte e che l'intero processo era stato soltanto una farsa. Il suo compito era stato quello di far apparire Tonraq come un criminale per giustificare la sentenza richiesta. Liberare Senna e cambiare la sentenza all'ultimo faceva parte del piano di Unalaq di tenere suo fratello fuori dalle scatole e di riconquistarsi la fiducia di Korra.
Inavvertitamente si lasciò anche scappare che il capotribù era stato anche il responsabile dell'esilio di Tonraq anni fa, mandando i banditi della Foresta Sacra di proposito affinché Tonraq li inseguisse. Dopo aver rivelato tutto quello che l'Avatar voleva sapere, Korra lo lasciò da solo con la sua macchina distrutta.
Personalità e abilità[]
Hotah sembra essere una persona meschina e facilmente manovrabile, lasciandosi corrompere ripetutamente nel suo lavoro. Per soldi lascia da parte il suo orgoglio da giurista e manipola diversi processi in favore di Unalaq e i suoi amici, ma il suo rango e la protezione del capotribù lo proteggono. Ma quando la sua vita viene minacciata, la sua maschera crolla, come già visto quando Korra in preda alla rabbia lo minaccia di morte. Sotto pressione tradisce tutti, persino il suo capo, dimostrando la sua assenza di lealtà e senso della giustizia, provando che sarebbe meglio se lasciasse la sua professione.